Proiettili e minacce no vax, lanciata una raccolta firme per dire no ai toni violenti «e ribadire la fiducia nella scienza»
Sindacati, Acli, Anpi, Arci, imprenditori e studenti universitari al sit in di questa mattina in piazza Dante: «A chi ha ricevuto i proiettili la nostra più forte solidarietà. Questi gesti sconsiderati nascono da mesi di propaganda d'odio. Dobbiamo dircelo e dobbiamo essere fermi, senza mai rinunciare al dialogo»
TRENTO. Una petizione online per dire no a toni e modi violenti, ma anche per ribadire che il dissenso, sul tema dei vaccini e della lotta alla pandemia, non può che essere una mancanza di fiducia contro la scienza e l'impegno di chi in questi due anni si è impegnato per salvare vite umane.
Per lanciarla, questa mattina alle 11 davanti al palazzo della Provincia si sono ritrovati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil assieme ad Acli, Anpi, Arci, Coordinamento degli imprenditori, Unione degli universitari, Rete degli Studenti, Demo, Ordine dei Giornalisti e Sindacato della stampa ed altre realtà. Presente anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
E’ stato presentato il documento che verrà pubblicato sul portale change.org al fine di raccogliere la massima adesione anche da parte della società civile trentina.Il documento ha un titolo esplicito: «Salvare vite umane, raccontare la realtà, tutelare la libertà di tutti: per questo il Trentino ha detto 456.533 volte sì alla scienza».
Nel documento si spiega come le gravi intimidazioni e minacce di cui sono state oggetto istituzioni, giornalisti e sanitari in Trentino - come nel vicino Alto Adige - vadano respinte e condannate «perché non hanno nulla a che fare con il diritto di esprimere le proprie idee, anche se diverse da quelle della maggioranza. Dissentire non può mai tramutarsi in libertà di prevaricare e usare violenza».
Sul tema dei vaccini i promotori e firmatari sono chiari: «La grandissima parte dei cittadini ha dimostrato fiducia nella medicina, nella scienza e nella ricerca. Perché abbiamo un nemico comune, la pandemia, ed è contro questo che dobbiamo combattere uniti e a fianco di chi è in prima linea per tornare il prima possibile alla normalità».
Quest'oggi è stato dunque lanciato l'appello aperto a tutta la cittadinanza per testimoniare solidarietà e condannare le minacce di questi giorni a istituzioni, sanitari e stampa.
Dell'iniziativa è stata informata anche la Giunta provinciale, con il vicepresidente Mario Tonina che ha preso parte al sit in rappresentanza dell'esecutivo provinciale e anche del presidente Maurizio Fugatti, uno tra i principali destinatari delle recenti minacce con lettere minatore e proiettili.
Ianeselli, nel suo breve intervento, ha ricordato cvhe «A chi ha ricevuto i proiettili "no-vax", la nostra più forte solidarietà. Questi gesti sconsiderati nascono da mesi di propaganda d'odio. Dobbiamo dircelo e dobbiamo essere fermi, senza mai rinunciare al dialogo per tenere coesa la comunità».
La proposta di adesione all'appello è stata estesa «anche a tutte le forze politiche trentine, le associazioni e gli ordini professionali perché chiunque voglia possa accrescere le fila di chi voglia dire no con forza alla violenza e alle false informazioni».
Per la Provincia erano presenti il vicepresidente Mario Tonina e l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli.
“Questa – ha detto il vicepresidente Tonina portando il saluto e il ringraziamento anche del presidente Fugatti – è un’iniziativa di particolare importanza organizzata da tante espressioni della comunità che hanno voluto esprimere solidarietà a chi ha ricevuto minacce. Di fronte a questa pandemia, è fondamentale fare gioco di squadra, con coerenza, per vincere contro il coronavirus. Dobbiamo essere vicini, soprattutto, al mondo della sanità e alle tante persone che da due anni sono impegnate in prima linea sul territorio. La manifestazione di oggi è anche un forte richiamo a credere nella scienza rivolto a coloro che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale”.
L'assessore Spinelli ha chiarito che "l'evento è importante per dimostrare di essere vicini e solidali con chi lavora e lotta ogni giorno contro il Covid. Spiace che ci sia chi non ritiene la scienza così determinante per il nostro futuro, il mio pensiero va a tutti coloro che sono morti, quando un'arma contro la malattia purtroppo ancora non c'era".