Elena Testor è pronta al grande voto: “Spero in una donna, per l’Italia ci sarebbero solo benefici”
La senatrice leghista precisa: “L’importante però è che si riesca a trovare una figura in grado di guidare il Paese alle dure sfide che ci aspettano nei prossimi 7 anni”
È arrivato il tempo di eleggere una donna al Quirinale. Per Elena Testor non ci sono motivi per rimandare ancora questa scelta. Per la senatrice trentina della Lega va però evitato un errore: farne una questione ideologica. Optare cioè per una persona di genere femminile al Colle per ragioni di correttezza politica, di quote rosa.
«Per il post Mattarella – spiega l’ex Procuradora del Comun General de Fascia – dobbiamo individuare una figura di alto spessore, super partes e capace di guidare il Paese in anni, i prossimi 7, che si preannunciano durissimi».
Senatrice, fra pochi giorni si voterà per l’elezione del nuovo Capo di Stato. Emozionata?
Sono emozionata, onorata e allo stesso tempo mi sento addosso un grande senso di responsabilità. Per il nostro Paese è un momento chiave, non possiamo sbagliare la scelta del Presidente della Repubblica. La pandemia e tutto quello che essa ha portato con sé ha segnato le nostre vite e l’economia. Servono figure forti per ripartire ed evitare di gettare nel baratro le generazioni future.
In molti chiedono che dopo Mattarella arrivi una donna. Lei è d’accordo con loro?
Come potrei non esserlo? In tempi recenti nei ruoli apicali delle istituzioni Europee sono state elette donne. La presidente della Commissione Europea è Ursula von del Leyen, alla guida della Bce c’è Christine Lagarde e tornando in Italia alla presidenza del Senato abbiamo Maria Elisabetta Alberti Casellati. Mi sembra che stiano tutte dimostrando sul campo il proprio valore. Una donna di valore al Quirinale porterebbe solo benefici all’Italia.
Non è che prevarranno logiche di “maschiocrazia”?
Spero che a prevalere siano logiche meritocratiche. Nel mondo della politica, ma anche in quello del lavoro non dovrebbero mai essere fatte scelte di genere. Uomo o donna? Finché ci porremo tale quesito vuol dire che non abbiamo ancora raggiunto la maturità necessaria. La domanda ora la faccio io: qual è la differenza tra gli uomini e le donne?
Cosa risponde?
Nessuna, per stare ai vertici di un’azienda o di una istituzione contano le capacità, le qualità morali, la dedizione e basta.
Per il ruolo di Presidentessa della Repubblica punterebbe su una persona già impegnata in politica oppure no?
Il nuovo capo dello Stato dovrà avere notevoli competenze in materia giuridica, una grande conoscenza della politica internazionale, capacità relazionali e allo stesso tempo equilibrio. Dovrà agire negli interessi del popolo italiano, muovendosi all’interno del contenitore Europeo, riportando l’Italia ad essere promotrice delle decisioni che contano. Siamo tra i Paesi fondatori dell’attuale Unione europea e non possiamo subire scelte calate dell’alto. Chi avrà queste caratteristiche sarà da me votato.
Ha qualche preferenza femminile per la successione di Mattarella?
Ho conosciuto personalmente la ministra Cartabia e la presidente del Senato Casellati, sono due profili eccellenti. Ce ne sono però tanti altri. Nei prossimi giorni il confronto sui nomi si animerà.
Come vedrebbe Silvio Berlusconi al Colle?
Berlusconi ha una forte esperienza a livello politico. La sua candidatura andrà valutata alla pari di tutte le altre.
L’Italia ha ancora un problema di discriminazione di genere?
Sì. Per risolverlo è importante lavorare su più livelli, a partire da quello legislativo. Dobbiamo mettere in campo strumenti e risorse per colmare il gap. Vanno in questa direzione il Piano Nazionale di ripresa e resilienza che affronta le diseguaglianze di genere in maniera trasversale con azioni dirette od indirette che incidono significativamente per colmare il divario in molti ambiti. Molti interventi sono anche previsti nella legge di bilancio. Lavorare però solo a livello legislativo può non bastare se non si affianca pure un cambio culturale. E questo compete ad ognuno di noi.