Parte la corsa al Colle: l’attesa, i ricordi e le previsioni dei politici trentini
Negli scorsi giorni abbiamo intervistato alcuni trentini, che in passato hanno partecipato come parlamentari o come grandi elettori all’elezione di un Capo di Stato, e dei nostri senatori e deputati. Ecco i loro racconti
ROMA. È arrivato il grande giorno. Oggi, lunedì 24 gennaio, iniziano le operazioni di voto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Il numero 13. Il primo scrutinio è previsto alle ore 15. E ci saranno una raffica di schede bianche, visto che si parte senza intesa fra i partiti. E con una serie di incontri per cercare la quadra.
Alla votazione, oltre ai parlamentari trentini, parteciperanno anche Maurizio Fugatti (Lega), Josef Noggler (Svp) e Sara Ferrari (Pd), i tre delegati della Regione Trentino Alto Adige.
Negli scorsi giorni abbiamo intervistato alcuni trentini, che in passato hanno partecipato come parlamentari o come grandi elettori all’elezione di un Capo di Stato, e alcuni nostri senatori e deputati. Da ogni intervista sono usciti tanti aneddoti del passato e diverse previsioni su quello che succederà da oggi in poi sul fronte Quirinale.
Alcune interviste sono state raccolte prima che succedessero determinati fatti, in primis la decisione di Berlusconi di farsi da parte.
Ecco i nostri dialoghi.
- Giorgio Tonini: “Vedo bene Draghi al Quirinale”
- Andrea de Bertoldi: “Tocca al centrodestra scegliere”
- Mauro Leveghi: “L’attuale premier vada al Colle”
- Vanessa Cattoi: “Mi fido di Salvini, saprà scegliere il meglio”
- Donatella Conzatti: “Sarebbe bello una presidente donna”
- Emanuela Rossini: “Draghi al Colle? Serve un premier forte”
- Carlo Andreotti: “Convergenza, o si va per le lunghe”
- Martina Loss: “Un Mattarella bis? No"
- Elena Testor: “Una donna al posto di Mattarella? Un bene”
- Mario Malossini: “Io punto sulla Cartabia”
- Ivo Tarolli: “Draghi resti a Palazzo Chigi”
- Vittorio Sgarbi: “Un’alternativa a Berlusconi? La scelga lui
- Luciano Azzolini: “Mattarella, un amico"
- Mario Raffaelli: “Sì a Cossiga, ma bocciai Scalfaro”
- Giorgio Postal: “Draghi al Quirinale o rischiamo di perderlo”
- Luigi Olivieri: “Che emozione quando fu eletto Ciampi”