Concerto di Vasco: tutto, ma proprio tutto, quello che hanno detto in Consiglio Provinciale (dai costi, ai problemi, all’elicottero, al monumento)
E’ stata una giornata campale - mercoledì - in piazza Dante, con fuoco di fila delle minoranze e repliche di Fugatti, fra accuse di «pressioni indebite» sulla Commissione Sicurezza e «siete il partito del no». Da leggere, perché assomiglia a una telenovela
TRENTO. E’ stata una giornata di tensione, discussione e accuse lanciate e respinte: il Consiglio Provinciale di mercoledì 9 febbraio 2022 è stato praticamente tutto dedicato all’informativa del presidente Fugatti sul concerto di Vasco Rossi del 20 maggio prossimo. Ed ai problemi che comporta.
La mattina era partita frizzante, con una polemicuzza fra Ugo Rossi, Roberto Paccher e Michele Dallapiccola sull’assenza alla seduta di martedì di Fugatti, «impegnato» a Cembra ad assistere alla gara di curling fra i fans di Mosaner. «Giusto, ma si poteva celebrarlo quando torna» ha stuzzicato il consigliere di Azione, affermando che aveva fatto ritardare i lavori del giorno precedente. E’ stato Paccher a far salire la tensione, dicendo che era invece Rossi a ritardare i lavori, «divagando con argomenti che nulla hanno a che fare con ddl Coppola, fa perdere tempo a tutti e contribuisce a dare un’immagine della politica sempre più lontana dalla gente». Michele Dallapiccola (Patt) ha chiosato: è un dato positivo avere un parlamento che sa discutere su ogni argomento.
Poi le bordate, sul concerto di Vasco. Il presidente Fugatti ha ripercorso la storia dell’aerea San Vincenzo aggiungendo che chi ha la responsabilità di amministrare ha l’obbligo di trovare una soluzione. E quella trovata dalla Giunta è di adibirla per ospitare spettacoli e manifestazioni sportive.
Il concerto di Vasco, ha continuato, è una sorta di inaugurazione di quest’area che non dispone ancora delle autorizzazioni previste. Con l’ordinanza della provincia n.91/10/37 del 16 dicembre 2021 è stato approvato il piano di interventi che verranno realizzati dalla Pat. Il coordinamento è affidato al Dipartimento protezione civile foreste e fauna che si avvarrà anche del Dipartimento infrastrutture e il Servizio patrimoniale e logistica. Come già annunciato in conferenza stampa «Ci sono ben 11 strutture provinciali al lavoro su questo». Una frase che è poi tornata in molti interventi della minoranza che ha attaccato: «Figuriamoci se un cittadino avesse bisogno di una pratica in uno di quegli uffici da qui al 20 maggio...»
Per Fugatti le principali fasi della realizzazione dell’area sono tre: gli Interventi di sistemazione dell’area; l’uso dell’area per il concerto; la gestione dell’evento. Per la prima fase è stato valutato che la presenza e mantenimento delle fosse a cielo aperto di deflusso dell’acqua risultano incompatibili con le esigenze di fruibilità. La disciplina urbanistica consente per l’evento la realizzazione di opere temporanee. Ma, ha aggiunto Fugatti, sistemazione provvisoria, non significa precaria e soggetta a rimessa in pristino. Ciò che è funzionale alla valorizzazione dell’area troverà riscontro nel futuro progetto unitario da sottoporre al Consiglio comunale di Trento.
I costi per gli interventi sono stati stimati in 2 milioni di euro compresi gli oneri fiscali. Gli interventi non comportano espropriazione o occupazione di aree di privati.
Gli interventi relativi alla sistemazione dell’area sono stati oggetto di una conferenza di servizi che si è svolta il 12 gennaio scorso nella quale tutti i partecipanti hanno espresso parere positivo.
Rispetto alla seconda fase, ha continuato il presidente, quello dell’uso dell’area per il concerto inaugurale, sono in corso di ultimazione le verifiche relative alla sicurezza per definire le misure di mitigazione del rischio. Sono state utilizzate come riferimento le diverse discipline in materia di sicurezza come i decreti e circolari del ministero dell’interno per determinare la caratterizzazione e il dimensionamento delle misure di sicurezza. Inoltre, è in corso la definizione di un modello in condizioni anche emergenziali per valutare i tempi di esodo dall’area. La Provincia per avere la garanzia che l’evento si svolga in massima sicurezza ha anche coinvolto, previa trattativa privata, un esperto nazionale in materia che supporterà gli uffici provinciali e gli organizzatori a presentare il progetto e quindi la richiesta di autorizzazione alla Commissione provinciale di vigilanza affinché possa esprimersi sulla documentazione completa.
L’esperto individuato presenterà a breve gli esiti delle proprie analisi.
Con riferimento alle recenti cronache relative alla sicurezza dell’area, ha detto Fugatti, si precisa che la Commissione provinciale di vigilanza il 27 ottobre del 2021 ha espresso dubbi sulla possibilità di ospitare 120mila persone, senza alcuna valutazione di un progetto specifico e definito e proprio in tal senso nel proprio verbale ha evidenziato la propria disponibilità di valutare un’ulteriore documentazione. La Commissione si occuperà del parere necessario per l’autorizzazione che dovrà essere richiesta dall’organizzatore dell’evento. Per gli aspetti di sicurezza che interessano in particolare l’area esterna, cioè fuori dai tornelli, sarà svolta una valutazione congiunta con le autorità statali di pubblica sicurezza, con il coordinamento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il deflusso del pubblico, ha spiegato Maurizio Fugatti, avverrà in modo ordinato attraverso la tangenziale che verrà appositamente chiusa da Trento centro a Mattarello. Sono inoltre in corso colloqui con RFI per giungere a un protocollo che potrà acconsentire all’attraversamento della linea ferroviaria verso la tangenziale nelle zone individuate. Saranno adottate specifiche misure anche in termini di viabilità In particolare verrà coinvolto il sistema di Protezione civile, con un piano di operativo che attiverà la sala operativa provinciale, coinvolgerà le strutture operative della PAT oltreché dell’organizzazione dell’evento. L’ Autostrada del Brennero elemento cardine per la gestione dell’accesso e del deflusso dei veicoli degli spettatori e per questo è stato coinvolto il direttore tecnico di A22, l’ingegner Carlo Costa, che ha dato la propria disponibilità a coordinare la mobilità a supporto del dirigente generale del dipartimento Protezione civile.
La vendita dei biglietti, ha detto inoltre Fugatti, procede regolarmente, ad inizio febbraio i biglietti venduti ammontano a 100.400 di cui oltre 37 mila acquistati da Trentini e 5 mila da Alto Atesini. La Provincia, ha concluso, sta lavorando alacremente perché il concerto possa costituire un momento memorabile di festa, di visibilità del Trentino.
Poi la bomba. Luca Zeni (Pd) ha affermato che per l’organizzazione del concerto è stato messo in campo uno spiegamento di forza paragonabile a quello della Russia ai confini dell’Ucraina. Il che dimostra che si tratta del progetto più importante della legislatura di questa Giunta. Per realizzarlo, ha continuato, si anticipano decisioni del Consiglio comunale; non ci sono valutazioni precise dei costi; ma sono le modalità con cui si sta portando avanti questa proposta a lasciare sconcertati. Il problema è stato quello di caricare politicamente questo evento che ha portato la Giunta a mettere a disposizione un luogo per almeno 100 mila persone.
Dagli atti emerge che già prima della firma della convezione con lo staff di Vasco non era stata chiesta inspiegabilmente il parere della Commissione di vigilanza e si è andati avanti comunque e si è arrivati al 27 ottobre col parere negativo della vigilanza. Il punto è che l’area non consente vie di fuga e con 100 mila persone c’è il rischio di schiacciamenti e rischi. Ma invece di prendere atto dei problemi, ha detto Zeni, si è convocato il dirigente al quale sono state fatte pressioni per ritirare il parere che, inoltre, non è stato comunicato al Comune di Trento. Un fatto grave, per Zeni.
Il presidente Fugatti, ha continuato l’esponente dem, ha negato che ci siano state pressioni, ma da un recente accesso agli atti è emerso, ha sottolineato Zeni, che il presidente della Commissione ha riferito di gravi pressioni anche su altri componenti della Commissione per annullare o cambiare la relazione e per non farla conoscere al sindaco di Trento. Ora si parla della consulenza esterna: un iter un po’ anomalo perché i rischi sono a carico della Pat come organizzatrice. La Commissione, inoltre, dovrà esprimere il suo parere su tutta l’area, anche quella esterna. Infine, Zeni ha affermato che nella documentazione ottenuta in seguito ad una richiesta di accesso agli atti vengono riportare anche pesantissime pressioni sul direttore della Polizia amministrativa per non fare accedere ai documenti il consigliere del Pd. Una fatto gravissimo, ha concluso, la conferma di una modalità di agire che non rispetta i principi di base dell’amministrazione e lesivi delle istituzioni.
Paolo Zanella (Futura) ha parlato di spreco di denaro pubblico in un momento in cui la gente non riesce a pagare le bollette.
Il consigliere ha detto che Vasco si chiederebbe “cosa succede, cosa succede in città...” La vicenda del concerto, per l’esponente di Futura, è partita malissimo perché è stato annunciato senza aver condiviso nulla col Comune, perché si voleva fare il Vasco show. Un metodo che di istituzionale non ha niente ed è gravissimo che la Pat usi milioni di euro per un concerto quando la gente non riesce a pagare le bollette.
Rispetto a quello sottoscritto a Modena, il contratto firmato dalla Pat grida vendetta al cielo. Si ammassano 100 mila persone in uno spazio senza capire se ci stanno o no, e non si può paragonare questo evento con l’Adunata degli Alpini dove la gente si è distribuita su tutta la città. I tempi per l’organizzazione sono stretti e si è fatto un piano senza avere prima un piano della sicurezza.
Inoltre, ci sono problemi di stabilità del terreno, che pare inquinato. Un evento che pare tutt’altro che sostenibile e che ben difficilmente porterà un indotto di 10 milioni, quando quello di Modena fu di 5 milioni. Illogico poi pagare 100 mila euro per una mostra e i soldi per i trasferimenti e l’accoglienza di Vasco in un momento come questo.
“Allucinante” poi per Zanella è il fatto che la Pat dovrà pagare i biglietti invenduti nell’Euregio quando il Comune di Modena ha guadagnato 2 euro a biglietto, denari distribuiti tra chi ha lavorato per il concerto. Così come è ridicolo pagare la pubblicità di Vasco. Il concerto, ha concluso, di terrà in vista del referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere e probabilmente la rockstar farà propaganda a favore. Cosa che non renderà felice il centro destra.
Lucia Coppola (Verdi Europa) ha detto che i dubbi sulla sicurezza sono tutt’altro che fugati. Un progetto di sicurezza che ha bisogno della Commissione di vigilanza che in ottobre si è espressa contro. Un parere per il quale è stata chiesta una revisione ma ancora non si capisce quanto sarà la capienza dell’area del concerto e non è chiara l’interlocuzione tra Protezione civile e Commissione di vigilanza. Una situazione poco comprensibile in una quadro pandemico che dovrebbe spingere la Pat a concentrarsi su sanità e economia. Non c’è la sicurezza che il concerto possa svolgersi anche sul piano del Covid. La Provincia dovrà addossarsi costi e il peso di chiusure di strade e ferrovie che rappresentano un fatto incredibile per un concerto. Ridicola, inoltre, la scelta di riservare a Vasco una statua e il conferimento di un’onorificenza. Una sorta di culto della personalità assolutamente improprio. Una mostra da 100 mila euro e i soldi per l’ospitalità per un artista che gode di un’ottima situazione finanziaria. Lucia Coppola ha concluso che il Trentino, soprattutto oggi, non ha bisogno di un grande evento, ma di sostegno alle tante attività culturali che danno luce al Trentino.
Michele Dallapiccola (Patt) si è augurato che tutto vada per il verso giusto perché ammassare nella campagna di Mattarello 100 mila persone è da far perdere il sonno. Ci si chiede come mai si è scelto di fare un evento in tempi così rapidi e i perché dei termini contrattuali stipulati con lo staff della rockstar. Termini che dimostrano che la Giunta ha fatto la figura di non essere particolarmente capace di trattare, come hanno dimostrato, del resto, altri fatti, come quello del Napoli a Dimaro. Per la maggior parte dei trentini, ha detto ancora, la presenza di centomila persone rappresenterà un fastidio. I costi alla fine saliranno a qualche bel milione di euro che verranno spacciati come un investimento. In realtà si va contro il lavoro fatto per tanti anni per fare emergere il nome del Trentino per quello che è e non perché è venuto qui Vasco Rossi. Con i soldi che verranno spesi per l’evento del 20 maggio, ha detto ancora, avremmo potuto portare nelle nostre strutture moltissimi clienti. Infine, il consigliere del Patt ha detto che in Trenino c’è una fame enorme di terreni e noi buttiamo via 27 ettari invece di destinarli all’agricoltura a fronte delle tante partire Iva che sono costrette a cessare l’attività.
Ugo Rossi (Azione) ha ricordato che l’area S.Vincenzo venne acquistata nei primi anni 2000 per destinarla alla cittadella militare con un accordo che vincolava la Pat a questa finalità. Poi, l’assessore Gilmozzi lavorò per svicolarsi e liberare l’area dal peso delle caserme. Quando si arrivò a questo risultato la prima cosa che fece la Giunta fu di comunicarlo al Comune affermando che era a disposizione per le indicazioni urbanistiche. Venne poi la questione del Not e la possibilità di collocarlo sull’area e anche in questo caso venne subito comunicato al Comune. Cosa che avrebbe dovuto fare anche Fugatti presentando l’idea di trasformala in un luogo per concerti. Fatti che dimostrano il modo di agire della Giunta e Zeni ha affermato che ci sono state altre pressioni su uffici Pat. Carte che meritano una risposta perché se sono false Fugatti deve prendere provvedimenti oppure devono essere date spiegazioni. Rossi ha poi chiesto cosa dice il contratto nel caso in cui il Questore dovesse dire che il concerto non si potrà fare. Un evento come quello di Vasco è un evento commerciale che non può essere organizzato dalla Pat. Cosa c’entra, ha chiesto, la Protezione civile in un evento commerciale che comporta il rischio d’impresa. Il tutto con la “scusa” di promuovere il Trentino, quando il piano marketing di Tm punta tutto sulla natura e il territorio. Il concerto, insomma, non aggiunge nulla alla promozione turistica.
Alex Marini (5 Stelle) ha affermato che nel piano di sviluppo provinciale non si parla di eventi come quello del concerto di Vasco e neppure nelle linee guida delle politiche culturali e la legge sulla culturala che punta a valorizzare la partecipazione e la creazione di reti culturali. Inoltre, non sono stati coinvolti i comuni, le associazioni culturali e i soggetti economici. Inoltre, la Pat si assume gli oneri e mette a disposizione 100 mila euro per la mostra e 300 mila per l’accoglienza a fronte di un ricavo per le società del cantante di 10 milioni e un guadagno di 6 milioni. Riguardo a quanto affermato da Zeni, Marini ha sottolineato la crescente ostilità da parte della struttura della Pat nei confronti dei consiglieri.
Vanessa Masè (La Civica) ha detto che l’effetto Vasco c’è eccome, con le stanze degli alberghi già prenotate da mesi. L’evento, inoltre, ha una funzione sociale perché dopo due anni di chiusura si può guardare a qualcosa di bello e di vivo. Un ritorno alla vita. La consigliera ha appezzato le parole pacate del sindaco di Trento il quale ha detto di vedere le opportunità di questo evento. I problemi di sicurezza, ha chiuso, ci sono sempre, ma li si stanno valutando con attenzione e ha espresso il plauso all’ingegner De Col e il suo staff che saprà garantire un concerto sereno.
Claudio Cia (FdL) ha detto di avere fiducia nella figura di Fugatti e anche chi è contrario deve rassegnarsi perché il concerto si farà perché ci sono vincoli e quindi ci si deve augurare che questo eventi porti visibilità al Trentino. Si deve tifare tutti uniti perché tutto vada bene. La Pat, ha sottolineato, è in grado di raggiungere l’obiettivo come ha dimostrato nel 1995 con la visita del Papa a Trento. Evento che deve svolgersi in sicurezza anche sanitaria. Anche la sospensione del traffico ferroviario fa parte di una scelta forte a favore della sicurezza. Da mesi il dibattito si è concentrato sul concerto di Vasco dimostrando ancora una volta che la politica è scollegata dalla realtà. Realtà che impone anche di guardare oltre l’emergenza. Fratelli d’Italia sottolinea, ha detto infine, che è un’iniziativa della Giunta ma non della coalizione di centro destra. Per questo FdI non parteciperà alla votazione di alcuna risoluzione perché il gruppo, non essendo stato coinvolto, ritiene opportuno estraniarsi dal dibattito.
La capogruppo Mara Dalzocchio (Lega) ha affermato che anche su questo la minoranza si limita a pontificare e in questo caso solleva critiche senza fondamento nella speranza che il concerto vada male. L’evento è invece una grande occasione promozionale e sarà un successo come dimostrano i numeri: i 100 mila biglietti venduti, 60 mila dei quali acquistati da non trentini che si dovranno ospitare qui con particolare attenzione. Vasco porta con sé migliaia di persone e la città dove si esibisce rimane sulla bocca delle persone per anni. Le criticità sono state sempre state risolte dalla Pat e si risolveranno anche quelle del concerto. E anche la critica che la città ha solo 100 mila persone non sta in piedi come dimostra Rimini che nella stagione turistica accoglie milioni di persone. I costi ci sono, ha affermato la capogruppo della Lega, ma sono investimenti. Un’operazione di marketing che prevede costi e benefici. Il Trentino, ha detto ancora, punta a un turismo a 360 gradi e con il concerto migliaia di persone conosceranno la città di Trento. Inoltre, questo concerto è accolto dai commercianti anche per risollevarsi da un lungo periodo triste e complicato.
Maurizio Fugatti, nella replica, ha riaffermato che il tema della sicurezza è centrale e il dibattito gli è sembrato surreale. Il presidente ha ringraziato tutti i dirigenti Pat che stanno operando con serietà nel rispetto delle leggi su questo evento complesso che rappresenta una sfida. Un evento che sarà il primo concerto post Covid in Itali. Si è colta un’opportunità, ha detto ancora, la si è portata avanti in silenzio perché così si fa su un area comprata dalle Giunte precedenti con 31 milioni e sulla quale si sono fatte solo chiacchiere per 20 anni. La Giunta ha avuto l’idea di utilizzarla per portare il Trentino nel circuito dei concerti nazionali. Vasco Rossi farà la data zero, rimarrà qui 5 giorni e ne parleranno tutti. Sulla sicurezza sono impegnate le massime cariche della Pat e dello Stato in Trentino. Quindi, il concerto non è un capriccio del presidente, ma solo la possibilità di fare qualcosa su quell’area sulla quale si è parlato per 20 anni. Il concerto, per Fugati, è stato caricato politicamente dall’opposizione, iniziando a dire che non si sarebbero venduti 100 mila biglietti e il contratto è stato fatto come è stato fatto per garantire i trentini. Sono 42 mila i biglietti già venduti in Trentino sui 60 mila previsti. Polemiche sono state sollevate sull’area e ora c’è la polemica sulla sicurezza alla quale peraltro va riservata la massima attenzione.
L’indotto economico di un concerto di questo livello è documentato e sicuro e Fugatti ha ricordato che per il Bayern in Trentino si spendeva un milione scelta che non si può confrontare con Vasco. La mostra inoltre sarà a pagamento e di onorificenze Vasco ne ha ricevute moltissime. Le polemiche della minoranza, ha detto Fugatti, che lanciano un messaggio imbarazzante: sembra quasi che il Trentino non voglia accogliere il cantante di Zocca, quando tutta Italia lo vorrebbe. E anche dal punto di vista della cultura locale, il presidente, ha ricordato che ci sono 70 band trentine iscritte al concorso per suonare prima di Vasco. Infine, organizza la Protezione civile perché ha organizzato anche il concerto di Modena. Anche questa vicenda dimostra, ha detto Fugatti, che anche in Trentino sta nascendo un partito del no: il no a Medicina, le valanghe di polemiche sul Festival dell’Economia con il progetto del Sole 24Ore. Stessa cosa con Sgarbi che ha fatto ripartire il Mart.
Nel pomeriggio, ancora schermaglie.
Nel pomeriggio il Consiglio ha respinto sei dellel quattro proposte di risoluzione presentate in relazione al punto dedicato alla comunicazione del presidente Fugatti sull’organizzazione del concerto di Vasco Rossi. Le minoranze hanno rivolto senza esito un appello alla Giunta perché rinunci almeno ad intitolare l’area al cantautore. Rinviato a domani il successivo ddl sulla scuola per l’assenza dell’assessore Bisesti e spostato in coda all’ordine del giorno il ddl di Rossi riguardante il benessere familiare come chiesto dal consigliere, dopo una riunione dei capigruppo è iniziato l’esame del disegno di legge di Masè (La Civica), bersaglio principale dell’ostruzionismo delle opposizioni, che propone di modificare la normativa elettorale della Provincia portando da due a tre i possibili voti di preferenza, fermo restando che uno dev’essere di genere diverso dagli altri.
La risoluzione di Alex Marini (Misto-5 stelle) e gli altri esponenti di minoranza ad eccezione di Ossanna del Patt e De Godenz dell’UpT, respinta con 17 no, 11 sì 2 non partecipanti al voto (Cia e Rossato di FdI) e un astenuto (Ossanna del Patt), voleva impegnare la Giunta a fornire preventivamente al Consiglio un resoconto in merito alle misure che garantiranno la sicurezza di tutti i partecipanti al concerto di Vasco Rossi, con particolare riferimento alle misure di contenimento del rischio epidemiologico, alla possibile realizzazione di atti terroristici con barriere per impedire la libera circolazione dei veicoli, e ai rischi impliciti alla realizzazione di manifestazioni che possano pregiudicare il mantenimento dell'ordine pubblico.
Il presidente Fugatti ha motivato il parere negativo della Giunta su questa risoluzione perché la Giunta ha già affidato un’analisi sulle criticità per la sicurezza dell’evento da tutti i punti di vista, analisi che ha già prodotto i risultati attesi. Il comitato dedicato alla sicurezza incontrerà la protezione civile la prossima settimana per definire nel dettaglio tutti questi aspetti.
Alessio Manica (Pd) ha criticato “la forzatura della Giunta nella scelta dell’area per un grande evento come questo”. Per quell’area vi è già una destinazione urbanistica da parte del Comune. Quindi il suo utilizzo dev’essere solo per questo concerto perché altrimenti si violano le norme urbanistiche. Come si possono allora considerare provvisori gli interventi avviati per preparare il terreno al concerto, che mettono una pietra su una eventuale destinazione agricola dell’area. Manica ha accusato esplicitamente la Giunta: “state facendo uno scempio di quell’area”. A monte del concerto di Vasco, per il consigliere, “non c’era un’idea vera di pianificazione. Si è messo l’uovo prima della gallina ma il Trentino non entrerà nel panorama nazionale dei grandi concerti”.
Gianluca Cavada (Lega) ha ringraziato il presidente Fugatti per aver dissipato le ombre e le incertezze iniziali su quest’evento in materia di sicurezza. “Abbiamo ampie garanzie – ha sottolineato – e non vi sono quindi grandi preoccupazioni per come andrà”. E ha aggiunto: “Forse c’è una certa invidia e un fastidio da parte della minoranza che gufa su questo concerto perché non riesca al meglio”. L’auspicio è a suo avviso che, alla fine, dall’evento di maggio tragga vantaggio tutto il Trentino.
Luca Guglielmi (Fassa) ha plaudito all’impatto positivo che quest’evento avrà per il turismo con sold out già raggiunto negli alberghi in quei giorni a Trento. “Vasco Rossi come cantante non mi fa impazzire – ha concluso – ma l’importante è che il turista venga e si trovi bene nel nostro territorio”. Certo sono stati coinvolti per il food e il beverage e le sponsorizzazioni imprenditori da fuori provincia (solo le società di Vaqsco potranno vendere cibi, bevande e gadget, e si terranno tutti i soldi, ndr), ma questo è normale ed è già accaduto con l’adunata degli alpini del 2018. Si tratta piuttosto, per Guglielmi, di incentivare i produttori e i baristi locali a rendersi protagonisti di quest’evento. Infine per il consigliere anche un evento come questo contribuirà al ritorno alla normalità dopo la pandemia.
Ugo Rossi (Misto-Trentino in Azione) ha osservato che i problemi di quest’evento non siano tanto legati alla questione sicurezza ma che non porti un valore aggiunto dal punto di vista dell’immagine e del turismo in generale. Un minimo di ricadute ci sarà sicuramente – ha riconosciuto – ma non si paragoni come ha fatto il presidente Fugatti il concerto di Vasco alla visita in Trentino di qualche anno fa della squadra del Bayern Monaco. “Se lei va nell’Alto Garda a chiedere qual è stato l’effetto dell’operazione Bayern – ha detto Rossi rivolto al presidente Fugatti – sentirà che questa è stata tra le migliori mai avute nel nostro territorio”. Certo le persone che verranno a sentire Vasco a Trento, si divertiranno “ma non ci si venga a raccontare – ha concluso – che questa è un’operazione di marketing che sviluppa l’immagine turistica del Trentino.
Paolo Zanella (Futura) ha stigmatizzato il modo sbagliato con cui è stato organizzato l’evento, prescindendo ad esempio dalla condivisione con il Comune, dal possibile inquinamento dei terreni, dai problemi della sicurezza. Si è nascosto il più possibile ogni problema che emergeva. Non si può inoltre paralizzare l’intera struttura della Provincia con 18 servizi coinvolti nell’organizzazione del concerto di Vasco Rossi. Zanella ha detto di sperare che il concerto abbia successo anche per i bei messaggi veicolati dalle canzoni di Vasco e che probabilmente non piacciono alla maggioranza. Incredibile, infine, che nel contratto con Vasco sia previsto che la Provincia gli intitolerà una via. Inoltre la Provincia si è impegnata anche a pagare l’elicottero al cantante. “Ci siamo prostrati – ha concluso – e per questo le agenzie di Vasco ridono ancora a crepapelle alle nostre spalle”.
Sì alla proposta di risoluzione 140 di Dalzocchio (Lega): occasione per il Trentino.
La risoluzione proposta da Mara Dalzocchio, approvata con 17 voti a favore, uno contrario, 3 non partecipanti al voto (Cia, Rossato e Rossi) e gli altri astenuti, impegna la Giunta ad attivarsi con il Comune di Trento e altri componenti dell’organizzazione per pianificare uno o più incontro con i rappresentanti delle categorie degli albergatori, degli esercenti, degli imprenditori e dei commercianti, per studiare formule ottimali di accoglienza delle persone richiamate a Trento dal concerto. Per Dalzocchio, infatti, è arrivato il momento di essere propositivi vista la grande opportunità che questo concerto costituisce per la promozione del nostro territorio.
Luca Zeni (Pd) ha messo in guardia sul problema della sicurezza e dei rischi ai quali la Provincia si sta esponendo dal punto di vista giuridico, perché le forzature sono pericolose e occorrono verifiche accurate prima di andare incontro a problemi gravi.
Rossi ha chiesto di votare la risoluzione, che per lui è in parte condivisibile, per parti separate e ha detto di non aver capito perché in un momento come questo, a fronte della stima di ricaduta che questo evento porterà, ci si sia intestarditi a volerlo nonostante gli alti costi organizzativi e finanziari che implica. “Il gioco non vale la candela”, ha osservato, “a meno che non si pensi che il beneficio di poter godere del concerto di questo cantautore sia superiore ad ogni costo. Ma questo riguarda la percezione positiva individuale dell’evento, che nulla centra con il valore per la collettività”.
Marini ha condiviso gli obiettivi della risoluzione ma il coinvolgimento di albergatori e commercianti trentini andava realizzato molto prima, con largo anticipo, non adesso. Imprese che avrebbero potuto contribuire a valorizzare la filiera produttiva locale non potrà partecipare, mentre arriveranno probabilmente Tir di merci da fuori del Trentino.
No alla proposta di risoluzione 141 di Zeni (Pd): rispettare il ruolo di garanzia dei funzionati pubblici, assicurare il rispetto delle norme di sicurezza previste per i grandi eventi e la trasparenza della pubblica amministrazione.
La risoluzione proposta da Luca Zeni, respinta con 18 no, 13 sì 1 astenuto e due non partecipanti al voto, impegna la Giunta ad attenersi a quanto prevede il diritto, sia nel ritenere prioritaria la sicurezza nell’organizzazione di grandi eventi come questo, sia nel rispettare la separazione dei ruoli e le competenze degli organi deputati a svolgere le valutazioni tecniche sulla sicurezza e a rispettare la trasparenza che dovrebbe caratterizzare l’azione della pubblica amministrazione. La Giunta per Zeni ha voluto di bypassare la commissione provinciale competente dopo aver attribuito all’esterno una consulenza sulla sicurezza dell’evento. Questo è giuridicamente illegittimo.
Zanella, ha stigmatizzato il laconico parere negativo della Giunta annunciato dal presidente Fugatti. La pressione sul dirigente è stata documentata da una mail alla quale, secondo il consigliere di Futura, la Giunta è tenuta a rispondere. Come dovrebbe rispondere sulla questione dei terreni che si stanno movimentando. Infine Zanella ha chiesto a Fugatti in quale altra città d’Italia è stata intitolata una via a Vasco Rossi.
Roberto Paccher (Lega) ha criticato le opposizioni che “stanno solo cercando pretesti per mettere in cattiva luce l’evento”. E ha ricordato che l’area San Vincenzo è stata acquistata dalla Giunta di centro sinistra per 30 milioni di euro (era destinata alle caserme per l’Esercito, in un Protocollo con il Ministero della Difesa, ndr) e non è mai stata valorizzata. Oggi finalmente si ospita in quest’area un evento che garantirà un importante ritorno economico nella città di Trento. L’indotto ci sarà sicuramente come è accaduto con l’adunata degli alpini. Secondo Paccher quell’area servirà inoltre per ospitare altri concerti in Trentino. Sbagliano le , secondo il consigliere leghista, a sollevare problemi a priori: sarà semmai legittimo criticare l’evento ex post perché bisogna prima vedere come andrà.
Rossi ha notato che al problema sollevato da Zeni con la sua risoluzione la Giunta non ha dato risposte. Secondo il consigliere Fugatti sta sottovalutando la questione dei ruoli sollevata dal collega del Pd.
Marini ha ricordato che l’istituto giuridico dell’accesso alle informazioni è una delle massime espressioni della democrazia. Quindi la richiesta di accesso agli atti e alle informazioni da parte dei consiglieri provinciali per poter esercitare la loro funzione di controllo, deve essere garantita, e questo deve avvenire in tempi rapidi. Secondo Marini anche sulle informazioni chieste da Marini in merito all’ambiente legato al terreno che ospiterà il concerto, la Giunta ha il dovere di dimostrarsi trasparenza perché non si autorizzi a dubitare che qualcosa non funziona.
No alla proposta di risoluzione 142 di Zanella (Futura): valutazione di sostenibilità del concerto di Vasco Rossi. Respinta con 17 no, 10 sì, 2 astenuti (De Godenz e Ossanna) e i tre consiglieri di FdI non partecipanti al voto, la risoluzione per impegnare la Giunta a commissionare all’Università di Trento uno studio che valuti l’impatto del concerto di Vasco Rossi per comprendere pro futuro se eventi di questa portata siano da considerarsi sostenibili per un territorio come il Trentino. In particolare occorre valutare la sostenibilità economica, la sostenibilità ambientale e la sostenibilità sociale. Per Zanella il tema da considerare è se il concerto è coerente con il modello turistico per il Trentino che la Provincia persegue. Occorre per questo valutare tutti gli aspetti economici dell’evento, la sua sostenibilità sociale visto che vi saranno molti cittadini non interessati a Vasco che si vedranno chiudere la viabilità e altre restrizioni. E ancora: occorre valutare quanta CO2 produce questo concerto e capire quali misure di mitigazione saranno messe in atto.
L’assessore al turismo Roberto Failoni ha motivato il parere negativo della Giunta perché come già in occasione degli europei di ciclismo anche in questo caso la Provincia ha già intenzione di misurare l’impatto dell’evento da tutti i punti di vista. Failoni ha detto di voler tranquillizzare in questo senso Zanella.
Alessandro Olivi (Pd) ha chiesto se davvero la Giunta pensi che il concerto di Vasco abbia una capacità di promozione del Trentino turistico in campo nazionale e internazionale. Valorizzando i punti di forza della nostra provincia. Il concerto di Vasco ha questa forza dirompente di promozione, di creare memoria? Secondo Olivi no. Pochi giorni dopo Trento – ha ricordato – Vasco si esibirà in concerto a Milano e poi a Imola. Tra 5 anni c’è il rischio che nessuno si ricorderà del Trentino per il concerto di Vasco a Trento. Mentre ad esempio i campionati europei di ciclismo hanno avuto un ottimo impatto. Per il consigliere gli eventi come il festival dello sport (“portate avanti – ha suggerito – questa manifestazione”) e altre gare di respiro internazionale, hanno un impatto promozionale per il Trentino molto superiore a quello di questo concerto. Olivi ha concluso chiedendo alla Giunta di non intitolare una via a Vasco Rossi. A suo avviso, infatti, vi sono artisti e personalità della cultura e della scienza a cui potremmo dedicare un luogo, ma “a Vasco non interessa che noi trentini gli intitoliamo una via”.
Devid Moranduzzo (Lega) ha sottolineato che questo concerto offre un’opportunità in più alla città di Trento e alla nostra provincia. Ha aggiunto di apprezzare interventi come quelli di Coppola e Olivi, mentre ha criticato gli interventi di Zanella che, se questo concerto fosse stato organizzato dalla Provincia di Bolzano, secondo Moranduzzo avrebbe rimproverato la Giunta Fugatti di non averlo saputo portare qui. Secondo il consigliere con questo evento la Giunta dimostra di pensare all’economia del nostro territorio.
Marini ha preannunciato il suo voto favorevole alla risoluzione di Zanella, che si pone l’obiettivo della sostenibilità previsto dalla leggi provinciali sulla cultura e l’ambiente.
No alla proposta di risoluzione 143 di Manica per il ripristino delle condizioni preesistenti dopo il concerto e per una perizia sulle rocce arrivate da Moena.
Respinta con 17 no, 12 sì, un astenuto e due non partecipanti al voto anche la risoluzione proposta da Alessio Manica (Pd) per impegnare la Giunta a 1. al completo ripristino dell’area San Vincenzo alle condizioni preesistenti agli interventi effettuati dopo il concerto di Vasco Rossi; 2. a produrre una nuova perizia e caratterizzazione delle rocce da scavo già presenti in loco provenienti dalla galleria Someda di Moena che documenti la compatibilità con la nuova destinazione dell'area e con l'attività di livellamento del terreno; 3. a produrre il titolo edilizio comprovante la legittimità del deposito di materiale presente sull’area di San Vincenzo proveniente dagli scavi della galleria Someda di Moena. Grave è per Manica aver previsto nel contratto il conferimento a Vasco di una onoreficenza appositamente creata dalla Provincia per lui. Manica ha ricordato che il Comune di Legnano aveva investito per il concerto di Vasco appena 110.000 euro. Il consigliere ha osservato che sbaglia chi paragona quest’evento alla visita del papa in Trentino e all’adunata degli alpini perché il concerto di Vasco ha un valore commerciale. Un imprenditore privato non avrebbe mai firmato un contratto come quello firmato dalla Provincia per avere Vasco.
Mara Dalzocchio (Lega) ha osservato che quando si organizzano eventi del genere non si può prevedere tutto, perché si sa dove si parte ma non si sa dove si arriva, specie se si vendono 100.000 biglietti. Evidentemente, per Dalzocchio, le minoranze hanno invece la bacchetta magica. Quanto alla via prevista dalla Provincia per Vasco Dalzocchio ha ricordato che il Comune di Jesolo ha intestato dei luoghi a Mike Bongiorno e a Carla Fracci. Infine Dalzocchio ha sottolineato che nessuno vuole organizzare un evento come questo senza rispettare le norme. Ci mancherebbe altro che non si garantisca la sicurezza? Certo i problemi ci sono ma saranno trovate delle soluzioni. In ogni caso, per la capogruppo della Lega, se ne riparlerà dopo il 20 maggio.
Zanella ha ricordato che a intestare le vie di una città o di un paese sono i Comuni, non le Province o le Regioni. Di certo Vasco non viene in Trentino perché la Provincia gli intesterà una via. In questo modo ci rendiamo ridicoli. La risoluzione di Manica chiede legittimamente delle garanzie prima di un concerto che tutti speriamo andrà bene, ma una risposta a questa richiesta la Giunta, secondo Zanella, ha il dover di darla.
Marini ha ricordato la norma sulla toponomastica, in base alla quale nessuna piazza pubblica può essere dedicata a persone che non siano decedute da almeno 10 anni. Vero che il contratto della Provincia con Vasco parla del luogo in cui si svolgerà il concerto, ma bisognerebbe verificare la compatibilità di questo impegno con quella norma.
Rossi ha detto di non comprendere perché questa risoluzione non possa essere approvata, visto che richiama aspetti di carattere ambientali richiamati da leggi precise. Rossi si è unito all’appello a non intitolare un luogo a Rossi
Sì alla proposta di risoluzione 139 di Masè (La Civica): si pensi anche ai disabili.
Approvata, infine, con 27 sì e 2 non partecipanti al voto (Cia e Rossato di FdI) la risoluzione proposta da Masè, il cui testo originario è stato rielaborato. Il testo, votato per parti separate perché alcuni consiglieri hanno dichiarato di non condividere alcuni passaggi della premessa, impegna la Giunta a pensare anche alle persone disabili e alle associazioni che le rappresentano, con un momento finalizzato ad illustrare gli aspetti organizzativi e pratici rivolti a questi soggetti, verificare se l’evento sia accessibile il più possibile accessibile, tenendo conto di aspetti quali un’adeguata pianificazione del percorso dai parcheggi dedicati ai disabili all’area del concerto e ritorno, stante che tutta la zona intorno all’arena sarà esclusivamente pedonale, piuttosto che la predisposizione di adeguati servizi igienici in un luogo comodo rispetto a dove troveranno collocazione le persone disabili, che sarà probabilmente in zona palco e altre suggestioni he potrebbero pervenire. Ancora, la risoluzione impegna a tenere in adeguata considerazione, nell’allestimento dell’area del concerto, le necessità pratiche e reali di queste persone.
Giorgio Tonini (Pd) ha osservato che è difficile non condividere questa risoluzione visto che gli spettatori dovranno mettere alla prova le loro capacità atletiche per raggiungere l’area dell’evento. Tonini ha aggiunto di giudicare difficilmente comprensibile la reazione della maggioranza alla batteria di problemi segnalati con le risoluzioni dalle minoranze. “Io mi sarei aspettato delle risposte di merito perché le questioni sollevate sono di merito – ha esclamato rivolto ai sostenitori della Giunta –, mentre all’opposizione è stato rimproverato di aver fatto il gioco delle parti quando proprio il gioco delle parti è la sostanza della democrazia”. E ha continuato esemplificando: “se le intimidazioni subite da funzionari della Provincia segnalati dal collega Zeni sono vere – ripeto: se sono vere – sarebbe un fatto gravissimo. Mettere in luce dei problemi non significa essere degli sfasciacarrozze altrimenti abbiamo della democrazia un concetto sbagliato. Altrimenti si pretende di non disturbare il manovratore: ma il manovratore deve essere disturbato se siamo in una democrazia”.
Ivano Job (Lega) ha ringraziato Tonini giudicando il suo intervento “completamente condivisibile”. Per Job “sarebbe stato bello per un evento così importante avere il consenso di tutti. Diversamente non avremo fatto un grande passaggio”. Con la risoluzione Masè secondo il consigliere si vuole cercare di migliorare la qualità dell’evento perché sia “trentino” e non solo buono per i social e le fotografie. Job ha concluso ritenendo che le richieste delle minoranze “non siano state fatte per creare disagio ma per avere condizioni migliori per l’organizzazione del concerto”.
Rossi ha chiesto di votare per parti separate la risoluzione di Masè condividendo solo il dispositivo e meno la premessa. Rossi ha ribadito di non considerare tanto il problema della sicurezza e le questioni evidenziate dalle opposizioni ma perché non ritiene che i benefici che deriveranno da un concerto di Vasco non giustifichino i costi sostenuti dalla Provincia per l’organizzazione dell’evento. Per la promozione del Trentino si poteva fare altro anche se qualche ricaduta positiva ci sarà.
Marini ha osservato che la questione posta dalla risoluzione di Masè non è scontata perché nei testi dell’organizzazione non ci si preoccupa dei disabili che hanno bisogno di arrivare nell’area del concerto con un servizio di trasporto pubblico.
L’assessore Segnana ha espresso il parere positivo della Giunta che, ha assicurato, sta lavorando su questo tema.