In arrivo 7 infermieri laureati in Albania, l’Ordine di Trento: “Sono i benvenuti, ma non è la soluzione strutturale ai problemi”
Il presidente Daniel Pedrotti: “Carenza di organici in particolare nelle Rsa. Fondamentale e prioritario che la Politica provinciale attivi in forma condivisa con l’Ordine e le parti interessate, azioni concrete e tangibili per la valorizzazione della professione infermieristica e per aumentare l’attrattività del sistema sanitario trentino nei confronti della nostra professione”
PROTESTA Riforma sanitaria, gli ordini: "Mai ascoltati"
TRENTO. L’Ordine degli infermiere di Trento commenta la notizia dell’arrivo in Trentino, nei prossimi giorni, di 7 infermieri laureati presso l’Università cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana in forma congiunta con l’Università di Tor Vergata di Roma in base a una specifica convezione in essere da anni per la realizzazione di corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, in Infermieristica e altre professioni sanitarie.
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento – si legge in un comunicato firmato dal presidente Daniel Pedrotti – precisa che gli infermieri che hanno conseguito questo titolo di laurea in infermieristica possono richiedere direttamente l’iscrizione all’albo ed esercitare la professione di infermiere in Italia, in quanto lo stesso è rilasciato da un’Università italiana. Il Corso di Laurea infatti segue gli ordinamenti didattici degli Atenei italiani ed è svolto in lingua Italiana. Diamo quindi il benvenuto nella nostra Provincia e auguriamo buon lavoro alle colleghe e ai colleghi che presenteranno nei prossimi giorni la domanda di iscrizione all’Ordine”.
Prosegue così: “Ciò premesso, è chiaro che questa non può essere la soluzione alla carenza di organici in particolare nelle Rsa, ed è fondamentale e prioritario che la Politica provinciale attivi in forma condivisa con l’Ordine e le parti interessate, azioni concrete e tangibili per la valorizzazione della professione infermieristica e per aumentare l’attrattività del sistema sanitario Trentino nei confronti della nostra professione”.
“Rispetto a questo l’Ordine delle Professioni Infermieristiche e la Provincia Autonoma di Trento hanno avviato, con un primo incontro il 14 dicembre 2021 e un secondo incontro il 3 febbraio 2022, un percorso di dialogo e alleanza formalizzando in una bozza di documento di programma su “L’assistenza infermieristica nel sistema socio – sanitario trentino”, che sarà portato nei prossimi giorni sul tavolo del Consiglio direttivo dell’Ordine, gli impegni e le relative priorità per la valorizzazione della professione infermieristica in Trentino. La finalità del programma e delle conseguenti azioni condivise deve essere quella di garantire al sistema sanitario provinciale e quindi ai cittadini, più infermieri e più infermieri specializzati e motivati”.
E ancora: “Inoltre, da oggi, si aprono a livello nazionale gli Stati Generali della professione infermieristica. Lo hanno deciso con forza i 102 presidenti degli Ordini provinciali degli infermieri, sostenendo una proposta del Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), che poco meno di un mese fa ha inviato una lettera aperta a Governo, Parlamento, istituzioni, Regioni e Province Autonome in cui aveva annunciato di voler coagulare una risposta unitaria, indipendente da appartenenze sindacali e partitiche, da ruoli e posizioni”.
Una proposta concreta per il Paese che diventerà il perno delle richieste e del confronto con le istituzioni e la classe politica perché non si penalizzi più nessun protagonista del Servizio Sanitario Nazionale e che si risponda finalmente in modo esaustivo ai bisogni di salute e assistenza delle persone. “Il momento è cruciale – ha affermato la Presidente nazionale Barbara Mangiacavalli -: le scelte della politica di oggi avranno ripercussioni almeno per i prossimi 20 anni. Questo gli infermieri lo sanno ed è bene che ne prendano coscienza anche le istituzioni direttamente dalla voce di 456.000 infermieri italiani per tramite della Federazione e di tutti gli OPI Provinciali “.
Si chiude coì: “È ancora possibile scrivere una storia che restituisca dignità agli infermieri e ai loro assistiti. Oltre le promesse devono seguire i fatti e il documento di programma per la professione infermieristica a livello provinciale e gli Stati generali a livello nazionale ne sono e ne saranno la base di orientamento. Bisogna investire sugli infermieri con azioni condivise e tangibili. Gli infermieri sono una risorsa fondamentale per il nostro Servizio Sanitario e per la tutela della salute dei cittadini. E in futuro lo saranno sempre di più” conclude il presidente Daniel Pedrotti.