TRENTO. Sarà che negli anni scorsi, il rispetto dei vincoli del patto di stabilità ha fermato il rinnovamento del personale.

Sarà che la situazione è nel tempo peggiorata, in forza delle uscite per pensionamento.

Fatto è che, a tutti i livelli, la macchina della pubblica amministrazione trentina ha ricominciato ad assumere, oltre che a stabilizzare posizioni precarie da anni.

Ancora un anno fa, la giunta provinciale aveva indetto un concorso pubblico, per titole/esami e corso di formazione, per l'assunzione a tempo indeterminato di 19 vigili del fuoco del corpo permanente (di cui sei posti riservati ai volontari delle forze armate).

La procedura si è però complicata strada facendo per la necessità di integrare la commissione esaminatrice del concorso.

Nell'ultima seduta, la giunta ha nominato come componente esperto, su proposta del ministero dell'Interno, Giuseppe Frison (in servizio presso il Comando Vvf di Vicenza) quale sostituto di Simone Sega.

La procedura concorsuale dovrebbe quindi concludersi.

Nella stessa seduta, la giunta ha approvato i criteri per l'applicazione della legge del 3 agosto 2018 in materia di misure per il superamento del precariato.

La legge prevede la possibilità di procedere alla stabilizzazione "diretta" nei confronti di ha maturato almeno tre anni di esperienza (negli ultimi otto), e che siano risultati in servizio presso la Provinca alla dato del 28 agosto 2015.

In concreto, tenuto conto del fabbisogno di personale per il triennio 2022-'24, in Provincia sono state rilevate «60 posizioni stabilizzabili», tra addetti ai servizi ausiliari, assistenti ad indirizzo tavolare, coadiutori amministrativi, assistenti ad indirizzo informatico e statistico, funzionario ad indirizzo amministrativo, tecnico ed economico-finanziario.