Tamponi fasulli a Pergine: 44 clienti indagati, fra loro insegnanti, un funzionario provinciale e uomini delle forze dell’ordine
Nell’indagine sul caso Macinati, entrano anche coloro che hanno pagato mille euro per farsi attestare una falsa positività: gli hanno ritirato il green pass, e adesso rischiano da 4 a 6 anni di prigione
TRENTO. Hanno perso il green pass, sequestrato dalla procura, situazione che per molti significa tra l'altro non poter più lavorare. Non solo; 44 ex clienti del Centro per i tamponi anti covid di Pergine, aperto dall'infermiere Gabrielle Macinati, sono finiti nel registro degli indagati. Le accuse ipotizzate sono pesanti: corruzione, falso e concorso in accesso abusivo a sistema informatico.
Chi sono? Tra loro insegnanti, sanitari, appartenenti alle forze dell'ordine, ed un funzionario provinciale. Anche per loro l'accusa è di corruzione, un reato da brividi: rischiano da 6 a 10 anni di reclusione.
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