Pace e solidarietà, in Trentino parte la "Marcia dei bruchi"
Scatta oggi, 4 marzo, a Borgo Valsugana l'evento ideato dall'attivista per i diritti umani John Mpaliza. Saranno coinvolte molte località del Trentino e dell'Alto Adige: il 19 marzo il passaggio a Trento, dove il 22 si terrà un percorso cittadino con il sindaco Ianeselli e un migliaio di studenti. Un cammino nel segno della cultura della pace e della sostenibilità ecologica
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ROMA. «Chiamiamola Marcia dei bruchi. Cammineremo lentamente e, come i bruchi, ci trasformeremo in bellissime farfalle e così possiamo trasformare anche il mondo».
In questo modo Giacomo, bambino di 9 anni della Valcamonica, ha dato il nome all'iniziativa che partirà oggi, 4 marzo, da Borgo Valsugana e, per tutto il mese, attraverserà il nostro territorio.
A Trento la marcia arriverà il 19 marzo da Mattarello, con l'evento più importante che si terrà poi il 22: partenza dal centro, in compagnia anche del sindaco Franco Ianeselli, poi la camminata con più di mille studenti delle nostre scuole ed infine l'arrivo al parco delle Albere, dove si porteranno esperienze di confronto, pace, giustizia, tutela dei diritti umani e cittadinanza attiva.
Saranno i giovani i veri protagonisti, quelle nuove generazioni che tanto già discutono, ogni giorno, di sostenibilità, di ambiente, di transizione ecologica, ma anche di tecnologia e soprattutto, in quest'ultimo, triste periodo, di conflitti.Giovani che, come ha spiegato Massimo Pilati del Forum per la Pace, «vanno educati e aiutati nella costruzione di una cultura pacifica, facendo sì che diventino parte attiva della scuola, della vita politica, di tutto ciò che può riguardarli ogni singolo giorno». Partita come un'idea da due licei di Bressanone, con la volontà di organizzare un evento che sapesse coinvolgere e sensibilizzare l'intera città, la Marcia dei bruchi ha poi raccolto consensi su consensi in tutto il territorio, arrivando oggi a contare sul sostegno di ben 15 comitati locali organizzativi.
Studenti delle scuole elementari, medie e superiori saranno dunque i veri protagonisti dell'evento, con l'attivista John Mpaliza, ideatore dell'iniziativa, a guidare il tutto: «Questa marcia permetterà ai giovani di cominciare a ragionare sul loro futuro - ha spiegato quest'ultimo. - L'evoluzione della situazione ucraina si inserisce purtroppo molto bene in questo contesto, con un ripensamento di quello che era l'iniziale programma. Discuteremo anche di questi temi, sarà importante perché spiegheremo come si è arrivati ad un simile conflitto. Ci saranno momenti dedicati agli scout, alla cittadinanza, agli oratori, alle chiese e alle istituzioni: tutti potranno partecipare, l'apporto di ognuno sarà fondamentale».
E lo stesso John ha ricevuto ieri, durante la presentazione della marcia a Palazzo Geremia, un regalo speciale da parte degli studenti del Centro di Formazione Professionale di Borgo Valsugana: Alexander Acevedo (3a OCM) e Emanuele Puleo (3a OM) hanno infatti consegnato all'attivista una sorta di "torcia olimpica": «È stata realizzata con tubi di acciaio e su di essa abbiamo inciso il nome della nostra scuola - hanno concluso i ragazzi. - Un lavoro frutto di tanta progettazione, oltre che del lavoro manuale. Sarà il simbolo di questo evento». Infine, a sostegno della marcia sono arrivate anche le parole della senatrice Liliana Segre, che ha scritto: «Il buon cammino è un esercizio non solo fisico, ma di militanza civile. La condivisione di un percorso rafforza lo spirito delle comunità. Condividere i valori costituzionali significa tracciare i confini del consorzio civile. La Costituzione che è la Carta d'identità del nostro Paese ci indica i confini di tale percorso. Praticandola si diventa ottimi cittadini oltre che atleti della democrazia. Un saluto, quindi, al grande popolo dei camminatori».