Teleriscaldamento, la Provincia “apre” ai privati gli impianti comunali per autoconsumo
Il provvedimento consente di poter allacciare le utenze private fino ad un massimo del 20% dell’energia termica prodotta
TRENTO. La Giunta provinciale, in applicazione alla disposizione in merito dell'ultima legge finanziaria provinciale, con la delibera proposta dal vicepresidente della Provincia autonoma, Mario Tonina modifica i vincoli imposti ai Comuni e o ai loro enti strumentali relativamente alla gestione dell'energia termica prodotta dagli impianti di teleriscaldamento realizzati con contribuzione provinciale negli anni passati e allora destinati solo all'autoconsumo.
Il provvedimento approvato consente quindi ai Comuni o ai loro enti strumentali di poter allacciare agli impianti di riscaldamento citati le utenze private fino a un massimo del 20% dell’energia termica prodotta dagli impianti in accordo con i chiarimenti interpretativi emanati dalla Commissione europea in materia.
La Giunta intende in questo modo rendere coerenti gli investimenti pubblici già sostenuti valorizzando ancor di più gli impianti di teleriscaldamento degli enti pubblici nel territorio. Tali indirizzi consentiranno l’apertura del servizio a favore delle utenze private, superando, di fatto, i vincoli preesistenti del mero autoconsumo. In tal senso le disposizioni di questa deliberazione prevalgono su ogni altra disposizione contraria prevista negli atti di concessione del contributo.
Il vicepresidente e assessore all'ambiente Tonina chiarisce come «queste disposizioni trovano immediata applicazione, consentendo di fatto agli stessi Comuni di poter allargare il servizio calore a beneficio anche di utenze private, soprattutto se queste sono ubicate nei pressi della rete di teleriscaldamento già realizzate.
Questa delibera vale quale misura regolatoria in attuazione dei principi sanciti nel Piano energetico provinciale, varato pochi mesi fa, a sostegno degli impianti pubblici di teleriscaldamento sia a biomassa legnosa che a quelli a connessione per il recupero di calore da processo, con l'obiettivo di concretizzare al meglio le risorse pubbliche già messe in campo da qualche anno e di permettere ai cittadini di disporre di servizi calore ambientalmente più sostenibili.
In tal senso, alcuni Comuni hanno la possibilità di adoperarsi immediatamente, consentendo anche di dare valore alle biomasse legnose prodotte sul territorio trentino oltre ad ottimizzare l’efficienza energetica complessiva degli impianti esistenti», ha concluso Tonina.