Sgominata una "banda dei bancomat" che colpiva anche in Trentino
Una vasta operazione dei carabinieri ha condotto all'esecuzione di misure cautelari a carico di undici persone, in diverse località del Nordest. Oltre cento militari impegnati nell'intervento, coordinato da Treviso, cui hanno collaborato anche i carabinieri di Trento
TRENTO. Sgominata una banda che avrebbe messo a segno colpi contri spoetelli bancomat anche in Trentino.
I carabinieri di Treviso hanno eseguito in varie località del Nordest 11 ordinanze di misure cautelari emesse nei confronti di altrettanti soggetti gravemente indiziati di far parte di un'associazione a delinquere dedita ad assalti a sportelli automatici di istituti di credito ed uffici postali del Triveneto, con ordigni esplosivi ad alto potenziale.
Delle 11 le persone sottoposte a misure cautelari, otto sono in carcere e le altre con obbligo di dimora.
Si tratta in generale di pluripregiudicati, di nazionalità italiana e di età tra i 27 ed i 60 anni.
All'interno dell'organizzazione, spiegano gli inquirenti, vi erano ruoli diversi, da chi aveva capacità di confezionare le cariche esplosive, le "marmotte", da inserire nelle fessure delle casse automatiche, ad altri incaricati di reperire le automobili utilizzate per i colpi.
Sono 15 in totale gli attacchi alle casse Atm di istituti di credito e uffici postali, fra riusciti e tentati, attribuiti alla banda, avvenuti nelle province di Treviso, Venezia, Rovigo, Pordenone, Udine e Trento.
Per tutti gli indagati l'accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Treviso è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti mediante esplosivo. Nella disponibilità dell'organizzazione sono stati trovati dispositivi "jammer" per disturbare le frequenze radio di comunicazione tra le forze dell'ordine e involucri per il confezionamento di esplosivo, oltre a denaro contante per 18 mila euro.
Si ritiene che l'ammontare complessivo ottenuto con la forzatura delle casse bancomat sia quantificabile intorno ai 180 mila euro, anche con operazioni ripetute nel corso di una sola notte. Gli eventi si sono consumati in prevalenza nella primavera dello scorso anno.
All'operazione hanno contribuito carabinieri di Treviso, Venezia e Trento, per un totale di circa 100 militari.
Le indagini proseguono per accertare come sia stato utilizzato il denaro ottenuto nei furti.