"La riforma delle Comunità di valle è solo una giravolta leghista a caccia di consenso"
L'esponente di Sinistra italiana critica la giunta parlando di "mancanza di idee per rilanciare la partecipazione nei territori e sviluppare una sussidiarietà orizzontale"
LA RIFORMA Le Comunità non saranno abolite, ma il governo passerà ai sindaci
DISSENSO Ma i primi cittadini annunciano la loro controproposta
TRENTO. "Dopo anni di chiacchiere e promesse sulla revisione del modello degli enti locali, l'amministrazione provinciale leghista ha partorito il topolino. Ve la ricordate la Lega barricadera che si batteva per l'abolizione delle Comunità di valle e che tuonava contro la creazione dell'ennesimo inutile ente?
Gli è bastato restare un po' di tempo al potere per cambiare diametralmente posizione": l'attacco politico arriva da Jacopo Zannini, ex consigliere comunale a Trento e membro dell'assemblea di Sinistra italiana.
"La giuna Fugatti - prosegue - ha dimostrato di non avere un'idea di gestione del territorio, né una seria idea di revisione delle Comunità di valle.
Molte erano le idee che si potevano mettere in campo: rilanciare la partecipazione anche nelle valli, sviluppare una sussidiarietà orizzontale uscendo momento difficile post pandemia e dal Trento-centrismo di cui è malata da sempre la nostra provincia.
Rimane invece l'ennesima giravolta che ci dà il senso della mancanza di visione che ha l' amministrazione del centrodestra trentino.
Viene scelta come sempre la scorciatoia più semplice: dare ancora più potere ai sindaci, chissà che così non si raccolga qualche altro pacchetto di voti verso le provinciali prossime...
Il meccanismo del governo leghista è spesso fatto di slogan radicali e populisti ma poi nella sostanza non è altro che una mera ricerca di consenso", conclude Zannini.