Salviamo i rospi: volontari in azione di notte sulle strade di tutto il Trentino
L’operazione «Save the prince» lanciata dal Wwf del Trentino: è il periodo della migrazione, i batraci rischiano di essere schiacciati dalle auto
TRENTO. Impossibile non notarli. Con giubbotti catarifrangenti, torce elettriche, frontalini e secchi in mano si incontrano a tarda sera in diverse località della Valsugana. Sono i volontari, una quarantina in tutto, che partecipano all'iniziativa «Save the prince» (Salva il principe) di salvataggio e protezione degli anfibi, una categoria di animali considerate a rischio, come il rospo comune o il tritone alpestre.
Stanno operando non solo in Valsugana ed in Trentino ma anche nelle vicine regioni del Veneto e della Lombardia. Il progetto è promosso ed organizzato dal Wwf Trentino e proseguirà fino alla fine del mese di aprile.
Infatti questo è il periodo in cui rane e rospi lasciano i rifugi, in cui hanno trascorso l'inverno, per spostarsi nelle zone di deposizione delle uova, coprendo tragitti che possono arrivare a qualche chilometro per raggiungere le aree umide, gli stagni, le paludi e i laghetti dove nasceranno i girini. In Valsugana i volontari sono in azione sulla vecchia provinciale che costeggia il lago di Levico, sulla provinciale che dai camping di Levico porta a Tenna, nei pressi del lago Costa di Pergine o in località «Paluatti», vicino alla Riserva Naturale Provinciale e Oasi Wff di Inghiaie.
Sono presenti anche sulla strada provinciale del Tesino, in località Pradellano nel comune di Pieve e nel pinetano a Valt, al lago di Serraia o a quello di Santa Colomba. Come ricorda Aaron Iemma, presidente dell'Associazione per il Wwf Trentino e coordinatore del progetto «l'itinerario di avvicinamento prevede molto spesso l'attraversamento di strade anche piuttosto trafficate e in questi casi si assiste a una vera e propria strage con innumerevoli rane e rospi schiacciati dal passaggio delle automobili».
Particolarmente negativo è lo schiacciamento delle femmine perché con la morte di ognuna vengono distrutte centinaia di uova minando così gravemente la possibilità di perpetuazione della specie.
In questi ultimi anni in Trentino la Provincia ha messo in campo interventi estremamente validi, posizionando delle barriere in plastica a lato delle strade più trafficate dalle automobili e più utilizzate dagli anfibi realizzando anche dei veri e propri «rospidotti», veri e propri sottopassaggi per consentire a rane e rospi di attraversare la strada e dirigersi in sicurezza verso le zone di deposizione.
Diversi animali, però, non li utilizzano ed è qui che intervengono i volontari per raccoglierli e portarli al sicuro oltre l'altro lato della strada. Un'operazione di salvataggio utile per monitorare la consistenza delle popolazioni di anfibi, registrando le specie presenti, il numero di maschi e femmine e anche il numero di soggetti schiacciati.
Non c'è però solo la migrazione verso i luoghi di deposizione delle uova da gestire: maschi e femmine, infatti, tornano da dove sono venuti in quella che viene chiamata «migrazione di ritorno». Un viaggio meno rischioso perché gli individui sono più reattivi e quindi più veloci.
Per informazioni sul progetto è possibile contattare l'Associazione per il Wwf Trentino al seguente indirizzo di posta elettronica: trentino@wwf.it.