Primavera, partono gli atomizzatori e gli sfalci: dalla Fem un monitoraggio nei campi per salvare le api
Siglato il protocollo di intesa fra Provincia, Fondazione Mach, Apot e associazione apicoltori: indicazioni a ridurre gli sfalci per salvaguardare il tarassaco fra i filari
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TRENTO. È tempo di fioritura del melo e si rivela fondamentale, soprattutto in questo periodo dell'anno, agire per la salvaguardia delle api, importanti bioindicatori che permettono la produttività delle colture agrarie ma anche la conservazione della biodiversità. L'ape mellifera è un insetto autoctono in Europa ed è sicuramente l'impollinatore chiave.
Per la salvaguardia del patrimonio apistico e contestualmente contribuire all'applicazione delle buone pratiche agricole sul territorio provinciale è stato sottoscritto recentemente un protocollo d'intesa tra la Provincia di Trento, l'Associazione produttori ortofrutticoli trentini, l'Associazione apicoltori trentini e la Fondazione Edmund Mach.
Il protocollo prevede un tavolo tecnico per monitorare le buone pratiche agricole e per approfondire i temi dell'ortofrutticoltura sostenibile e dell'apicoltura. Un patto che stabilisce strumenti informativi, di monitoraggio e di valutazione delle azioni adottate dai diversi soggetti, accanto alle attività di ricerca, formazione e aggiornamento degli operatori del settore.
Un accordo importante, i cui obiettivi sono stati ripresi nei giorni scorsi nel nuovo numero del bollettino Fondazione Mach notizie destinato ai frutticoltori, dove si elencano le buone pratiche agricole a cui gli agricoltori devono attenersi nel corso della stagione, proprio per garantire la massima tutela degli impollinatori.
La Fondazione Mach si impegna concretamente - spiega Maurizio Bottura, responsabile del Dipartimento innovazione delle produzioni vegetali del Centro Trasferimento Tecnologico - a non consigliare l'operazione del diserbo sia nella fase di fioritura del melo che in quella precedente. In questo modo si garantisce la salvaguardia del tarassaco, così importante per api. L'impegno riguarda anche l'uso di prodotti meno impattanti, laddove sia possibile, e anche definire i criteri oggettivi per identificare il momento più opportuno per lo sfalcio dell'interfila».
In questo tavolo verranno discussi temi centrali nell'ottica di massima tutela degli impollinatori, la definizione di criteri oggettivi per lo sfalcio di filari ed interfilari fioriti, la regolamentazione della pratica del diserbo e la disponibilità di prodotti fitosanitari idonei alla difesa delle colture e al contempo compatibili con la tutela dei pronubi.
Un altro tema di confronto è relativo alla valorizzazione del patrimonio apistico trentino al fine di promuovere l'indispensabile azione di impollinazione in frutticoltura limitando l'introduzione di alveari da fuori provincia, attività sempre rischiosa per diversi aspetti sanitari sia delle api che delle coltivazioni.
Ma si prevede anche l'attivazione di un monitoraggio in campo sulle produzioni e sui pollini, promuovendo momenti di confronto fra le parti.
Infine, verrà messa in campo una formazione specifica - attraverso corsi di aggiornamento professionale - ad integrazione di quelli organizzati da Apot e dai Consorzi associati. La Provincia assicurerà il proprio supporto tecnico, mentre la Fondazione Mach garantirà continuità nelle azioni di ricerca, trasferimento tecnologico e formazione, oltre a impegnarsi come tutti gli altri soggetti a un dialogo e una fattiva collaborazione rispetto ad una serie di questioni».