Quasi 50mila le persone d’origine straniera che vivono in Trentino di 150 nazionalità diverse
I dati sono stati raccolti ed elaborati dall'Istituto di Statistica della provincia di Trento. I romeni sono la comunità più numerosa (22,5% degli stranieri totali), seguiti dagli albanesi (11,4%), dai marocchini e dai pakistani
TRENTO. Al primo gennaio 2021 gli stranieri residenti in Trentino rappresentavano il 9,1% della popolazione, con 49.265 residenti e un incremento assoluto, rispetto al 1° gennaio 2020, di 2.258 unità, equivalente ad un incremento relativo del 4,8% (superiore rispetto al 2,6% del livello nazionale). E fanno il doppio dei figli, con un tasso di natalità pari a 13,2 nati per mille abitanti a fronte del 6,9 dei residenti italiani.
Per quel che riguarda i residenti totali, il dato è più alto della media nazionale (8,7%) e minore di quello della provincia di Bolzano (10,6%) e del Nordest (11,2%).
I dati sono stati raccolti ed elaborati dall'Istituto di Statistica della provincia di Trento. Nel 2020, non essendo stato possibile realizzare le rilevazioni censuarie sul campo a causa delle condizioni determinate dalla pandemia da Covid-19, Istat ha optato per l'impiego esclusivo di archivi amministrativi e registri statistici come fonti di dati per la definizione del saldo censuario totale 20201. I nati stranieri residenti sono 633 e il tasso di natalità (nati su popolazione media residente) è di 13,2 nati per mille abitanti.
A livello nazionale il tasso di natalità dei residenti stranieri è pari all'11,7 per mille. In Trentino, il tasso di natalità degli stranieri residenti è quasi il doppio di quello dei residenti italiani (pari a 6,9 nati ogni mille abitanti). I morti tra gli stranieri residenti sono 99 (19 unità in più rispetto al 2019).
In conseguenza dell'alta natalità e della bassa mortalità, il saldo naturale (nati meno morti) è nettamente positivo (+534 unità), anche se presenta un decremento relativo del 14,7% rispetto al 2019. Il saldo migratorio o sociale (iscritti meno cancellati) è pari a 1.867 persone (282 unità in meno rispetto al 2019, decremento relativo del 13,1%).
Il saldo altre variazioni, che si riferisce a iscrizioni e cancellazioni per motivi diversi dal trasferimento di residenza in altro comune o all'estero, come ad esempio le cancellazioni per irreperibilità, risulta negativo (771 unità).
L'aggiustamento degli stranieri - rettifica censuaria - secondo la nuova metodologia incrementa questa popolazione abitualmente dimorante in Trentino di 2.731 unità. Inoltre, le acquisizioni di cittadinanza italiana tolgono 2.103 persone alla quota totale degli stranieri: rispetto all'anno precedente sono 461 in più gli stranieri residenti che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
Complessivamente, in provincia di Trento sono presenti 150 cittadinanze straniere diverse oltre agli apolidi che sono 5 persone. I romeni sono la comunità più numerosa (22,5% degli stranieri totali), seguiti dagli albanesi (11,4%), dai marocchini e dai pakistani; queste prime quattro cittadinanze costituiscono il 48,1% degli stranieri in Trentino.
Le donne straniere sono il 52,3% degli stranieri. Si registra una maggiore incidenza di donne rispetto agli uomini tra gli stranieri provenienti dall'Ucraina (74,7% degli ucraini totali), dalla Polonia, dal Brasile e dalla Moldova. Gli uomini, invece, prevalgono in modo particolare tra senegalesi e bangladesi (oltre il 70% degli stranieri sono maschi), pakistani e tunisini.
La maggior parte degli stranieri sono cittadini europei: nel dettaglio, il 30,8% sono dell'Unione Europea e il 30,3% dell'Europa centro-orientale.Analizzando i dati per comunità di valle, si può osservare che le tre comunità più popolose comprendono il 56,8% degli stranieri: il 30,1% nel Territorio Val d'Adige, il 16,7% in Vallagarina e il 10,1% nell'Alto Garda e Ledro. Sono invece due le comunità con incidenza di stranieri inferiore all'1%: Altipiani Cimbri e Primiero.La distribuzione per età degli stranieri è molto diversa da quella degli italiani: per questi ultimi i minorenni sono il 16,6% e gli anziani il 24,2%.
Per i cittadini stranieri, invece, la quota dei giovani è molto consistente: il 20,5% degli stranieri è minorenne e il 60,0% ha meno di quarant'anni mentre gli anziani sono solo il 5,4% del totale. Le donne straniere sono la componente più rilevante nelle classi di età sopra i 40 anni e superano il 69% nella classe oltre i 65.