Appalti e clausola sociale a rischio per i lavoratori: l'allarme dei sindacati trentini
Cgil, Cisl e Uil del Trentino denunciano i pericoli derivanti dal disegno di legge approvato in Senato che rende facoltativo, nel cambio appalto, l'inserimento della garanzia del passaggio delle maestranze al nuovo soggetto vincitore
TRENTO. "La clausola sociale negli appalti non si tocca". Lo affermano, in una nota congiunta, la Cgil, Cisl e Uil del Trentino, intervenendo sul disegno di legge approvato in Senato che rende facoltativo, nel cambio appalto, l'inserimento della clausola sociale a garanzia del passaggio delle lavoratrici e dei lavoratori.
"La norma potrebbe avere effetti indiretti anche in Trentino dove esiste, grazie all'impegno dei sindacati, una normativa provinciale maggiormente tutelante. Sul nostro territorio ci sono lavoratori impiegati in appalti gestiti a livello nazionale, dunque esposti ad un concreto rischio di peggioramento delle loro condizioni", affermano Maurizio Zabbeni, Stefano Picchetti e Michele Bezzi, che seguono il tavolo provinciale appalti per le tre organizzazioni sindacali, assieme ai segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher.
"La nuova previsione, se confermata anche alla Camera, indebolisce la giusta tutela dei livelli occupazionali con evidenti e drammatiche ricadute per moltissime lavoratrici e lavoratori che operano nei servizi e che ad ogni successione di datore di lavoro potranno perdere irrimediabilmente la propria occupazione", concludono i sindacalisti.