Concerto di Vasco, il Pd replica a Fugatti: i costi per l'ente pubblico saranno superiori all'indotto
I consiglieri provinciali Alessio Manica e Luca Zeni presentano i conti: "Già ora spesi oltre 6,5 milioni euro, una cifra vicina al previsto ritorno sul territorio che peraltro andrebbe nelle casse dei privati e non al bilancio pubblico"
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TRENTO. Il Pd contesta le stime della giunta provinciale sui costi e sull'indotto del grande concerto di Vasco Rossi in programma il 20 maggio a Trento.
"Con la firma dell'ordinanza relativa al concerto di Vasco Rossi, si stabilisce anche la spesa di 1,6 milioni di euro a sostegno dei costi generali di allestimento. Dagli atti dall'amministrazione provinciale risulta poi che le spese, già effettuate per la realizzazione delle tre fasi di sistemazione dell'area San Vincenzo, ammontano ad ulteriori 2.991.338 euro, ai quali vanno aggiunti 31.720 euro a coprire il servizio di ingegneria per la modellazione dell'esodo in emergenza e 23.821 euro per la locazione di alcuni fondi privati contigui, per una somma totale pari a 4.646.879 euro".
Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri provinciale del Pd del Trentino Alessio Manica e Luca Zeni.
"Nell'importo non sono però ricompresi i costi del personale: un calcolo approssimativo per difetto porta a ritenere che sia pari a circa un milione, al quale va aggiunto un altro milione circa per lo spostamento e al riattivazione del centro vaccinale.
La spesa sostenuta per un concerto che fino ad oggi costa alle casse pubbliche la somma di oltre 6,5 milioni euro", affermano i consiglieri, evidenziando come la somma totale sia vicina a quella ipotizzata come ricaduta economica complessiva, con una ricaduta che "andrebbe nelle casse dei privati e non del bilancio pubblico".