Sanità e gestione dei rifiuti: ecco come Trento e Bolzano cercheranno di collaborare
L'accordo già approvato dalle due Province autonome è stato adottato anche dalla giunta regionale che avrà un ruolo di facilitatore nel processo di integrazione di alcuni servizi
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BOLZANO. Qualcuno potrebbe dire meglio tardi che mai. Comunque sia, in queste settimane le due Province autonome di Trento e di Bolzano hanno avviato un processo che dovrebbe condurre a una forma strutturata di sinergia e collaborazione in due ambiti molto delicati dei servizi ai cittadini: il sistema sanitario e la gestione dei rifiuti.
Il tutto avverrà nella cornice della Regione, ente che si farà "facilitatore" di questo iter.
Lo scopo è migliorare l'assistenza sanitaria della popolazione regionale, alla luce della pandemia da covid-19, e potenziare il ciclo dei rifiuti del territorio.
Si tratta dei due progetti principali di collaborazione fra Bolzano e Trento inseriti nello schema del protocollo d'intesa approvato ora anche dalla giunta regionale che intende svolgere un ruolo di facilitazione delle intese che le Province promuovono nell'ambito delle materie di rispettiva competenza.
Le giunte provinciali di Trento e Bolzano hanno, infatti, approvato un accordo per l'erogazione e la gestione in comune delle attività sanitarie da parte delle Aziende Sanitarie di Bolzano e Trento.
Le due province hanno anche approvato un accordo di Programma per un utilizzo sostenibile dell'inceneritore di Bolzano (nella foto) per un impiego sostenibile anche di una parte dei rifiuti indifferenziati provenienti dalla Provincia di Trento.
Per la sanità fra i punti chiave il la cooperazione per l'emergenza sanitaria, Centro di Protonterapia di Trento, che tratterà anche pazienti provenienti da Bolzano, e l'assistenza a pazienti trentini affetti da patologie del midollo spinale nella struttura di oncoematologia bolzanina.
"L'obiettivo del protocollo d'intesa però non si ferma qui, ma vuole promuovere la cultura dell'Autonomia, la sanità, le politiche sociali, l'energia e la mobilità, nonché i rapporti istituzionali con lo Stato centrale - spiegano il presidente Maurizio Fugatti e il vicepresidente Arno Kompatscher - i nuovi progetti dovranno avere una dimensione regionale e avere ricadute positive sullo sviluppo sociale, economico e culturale dei territori per migliorare i servizi ai cittadini".