Fugatti, le parole di Morra sulle infiltrazioni mafiose offendono la mia dignità
Il numero uno di piazza Dante replica al presidente della commissione parlamentare: "La Provincia si è costituita parte civile nel processo Perfido. Tutelerò l'ente in tutte le sedi". Il consigliere Marini e il senatore, entrambi M5S, invece rilanciano: giusto sottolineare le mancanze della classe politica trentina nel contrastare adeguatamente le infiltrazioni criminali
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TRENTO. "Provo disagio e trovo ingiusto il commento espresso da Morra sulle istituzioni trentine e su di me. La Provincia ha una certificazione di qualità nel campo del rispetto della legalità e si è costituita parte civile nel processo Perfido. Al contenuto allusivo delle dichiarazioni di Morra voglio replicare che sono lontano da ogni tipo di collusione o atteggiamento compiacente, mi sento quindi offeso nella mia dignità per quanto è stato adombrato. Ho intenzione di tutelare l'ente provinciale in tutte le sedi ed esprimerò la mia posizione presso le istituzioni dello Stato".
Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - riferisce una nota - intervenendo in consiglio provinciale sulle esternazioni del presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che hanno chiamato in causa lo stesso Fugatti.
Il presidente della Provincia ha premesso che Morra non ha fatto seguire finora alcuna smentita e si è chiesto se le modalità con cui il presidente antimafia si è espresso rientrino nell'ambito della critica corretta e legittima", ha detto Fugatti.
Il senatore Morra - reduce da due giorni di audizioni in Trentino Alto Adige - ha definito il governatore "in difetto di intelligenza o altro..." per aver detto di non essersi accorto delle infiltrazioni mafiose a Lona-Lases.
A Fugatti è quindi arrivata, oggi, un'attestazione di solidarietà trasversale da parte dei gruppi del consiglio provinciale.
Fa eccezione Alex Marini, consigliere del M5S: "Il presidente Morra ha usato parole forti ma veritiere per sottolineare le mancanze della classe politica trentina nel contrastare adeguatamente le infiltrazioni criminali in Provincia e in Regione. Invece di rispondere nel merito la classe politica locale ha preferito buttarla in caciara".
Anche un altro esponente pentastellato, il senatore Giovanni Endrizzi, membro della commissione antimafia, difende Morra: "In consiglio provinciale vi sono stati casi di conflitto di interesse marchiani e ormai noti; leggi a vantaggio dei cavatori adottate con solerzia, e invece nessuna tutela dei lavoratori. E chi chiedeva di vedere i pagamenti delle buste paga ha trovato porte inchiavardate.
Il presidente Fugatti aveva la possibilità di dare il senso che lo storico approdo della Lega al potere in Trentino segnasse un cambio di rotta. Invece alle interrogazioni non si risponde, l'osservatorio sulla mafia non viene istituito e, all'indomani della missione, con sconcerto vediamo, sui fenomeni mafiosi, le stesse minimizzazioni già sentite dalla Lega in Lombardia e Veneto.
Questo è ciò che accade; proprio mentre arrivano gli ingentissimi finanziamenti del Pnrr che il movimento 5 Stelle ha fatto approvare in Europa. L'onore dei Trentino è stato difeso proprio dai cittadini in audizione; cittadini trentini, non forèsti. Se il senso civico e della legalità in questa Terra si dimostra solido è perché qualcuno non volta lo sguardo", conclude la nota di Endrizzi.
Per tornare al consiglio provinciale, Giorgio Tonini (Pd), ex senatore, definisce "inopportune e sconsiderate" le dichiarazioni di Morra, perché su temi come quello della criminalità non si possono fare battute”.
Tonini ha aggiunto: “Nemmeno per scherzo si può insinuare che qualcuno può essere complice della mafia senza averne prove, anche perché in Italia ci sono fin troppe esperienze drammatiche di processi mediatici”.
Il tema per il Pd è, invece, "terribilmente serio e va affrontato con la sufficiente serietà" cercando il confronto politico e quindi anche accettando la proposta di Marini di costituire un Osservatorio sulla criminalità. "L’organismo trentino è sano, ha concluso Tonini, ma in una crisi tanti settori d’impresa possono cadere vittime della criminalità”.
Il Pd fa sapere quindi che sosterrà convintamente l’istituzione di un Osservatorio sulla criminalità presentato dal collega Marini.