Concerto di Vasco, il mistero dei 1200 power bank sequestrati: dove sono finiti? «Chiedetelo a quelli di Live Nation»
Il direttore di Dolomiti Ambiente: «Noi non li abbiamo, non ci hanno lasciato avvinarci all’area dei tornelli». E quindi alla fine del concerto le preziosa batterie esterne...
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TRENTO. È stato l’aspetto che più ha creato tensioni, ai controlli. Perché era stato annunciato, ma evidentemente non tutti avevano fatto mente locale: era vietato portare in arena le power bank. Le batterie esterne cioè che permettono di ricaricare il telefono. E quando vai in quello che per te è un evento straordinario, abbondi in foto e video, la batteria ti abbandona più facilmente, la power bank è indispensabile.
Migliaia di persone si sono presentate con il dispositivo elettronico. E se lo sono visto impietosamente sequestrare, per lo meno fino alle 19, orario da cui i controlli sono stati più larghi, per velocizzare le operazioni di accesso. Ma tra chi si è visto portar via il prezioso oggetti c’è stata anche qualche tensione. Un po’ perché costa più di un euro e un po’ perché si perdeva la possibilità di riprendere il proprio idolo.
Quanti ne sono stati sequestrati? Più di mille, il bilancio si avvicina ragionevolmente ai 1200 pezzi, anche se nessuno ovviamente li ha contati. Ma accanto ai tornelli di controllo c’erano dei cassonetti, e ne sono stati riempiti diversi. E da una nostra osservazione diretta, ne saltava fuori in media uno ogni 90-100 spettatori.
I più svegli, l’hanno nascosto fuori, tra i cespugli. A tanti è andata bene: all’uscita l’hanno ritrovato.
Ma la vera domanda è: dove sono finiti quelli sequestrati? E c’è qualche speranza che vengano restituiti? No.
Abbiamo chiesto lumi ad Andrea Miorandi, direttore di Dolomiti Ambiente, incaricata di portare via i cassonetti. Ma ai tornelli è stato impedito loro di avvicinarsi.
Dove sono i power bank sequestrati? «Chiedetlo a quelli di Live Nation».
L’INTERVISTA: I POWER BANK SCOMPARSI NEL NULLA