Contratto delle autonomie locali, tutti contenti: ecco i termini dell'accordo firmato oggi
La soddisfazione di Fugatti e Segnana, ma i sindacati puntualizzano le «partite ancora aperte» (come il personale della scuola) e promettono che «monitoreremo attentamente che gli impegni assunti da questa Giunta e da Spinelli siano rispettati e che con la manovra di luglio si chiuda questa lunga partita»
TRENTO. E’ l’ufficio stampa della Provincia, dopo l’annuncio dei sindacati confederali, a confermare: «E’ stata siglata l’ipotesi di accordo del contratto collettivo provinciale delle autonomie locali, che interessa il personale di Provincia autonoma di Trento, Comuni, Comunità, Apsp ed enti strumentali.
Su mandato della Giunta provinciale di Trento, l’Apran ha portato al tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali una proposta complessiva di rinnovo della parte economica per il triennio contrattuale 2019/2021.
Il rinnovo riguarda sia i riconoscimenti economici già dotati di un finanziamento certo sul bilancio della Provincia, sia alcune assunzioni di impegno dell’esecutivo, che garantiscono un quadro complessivo di risorse da assegnare al personale del sistema pubblico provinciale».
«Consideriamo significative – sottolinea il presidente Maurizio Fugatti – le somme messe a disposizione per questo accordo, anche alla luce di una situazione generale di carattere economico e finanziario non facile da prevedere nella sua futura evoluzione. Con questo passaggio si ribadisce la centralità delle risorse umane nell’organizzazione di una pubblica amministrazione che è chiamata ad avere sempre di più un ruolo propulsivo nello sviluppo della comunità».
Apran e organizzazioni sindacali hanno stipulato una ipotesi di accordo stralcio (solo parte economica) e una intesa contrattuale che si può riassumere in questo modo:
riconoscimenti già finanziati sul bilancio provinciale:
a) incremento degli stipendi di circa il 5% a partire dall’1 gennaio 2022;
b) ulteriore incremento degli stipendi dal mese di luglio 2022 (+0,5%);
riconoscimenti per i quali la Giunta provinciale ha assunto l’impegno ad un finanziamento nella manovra finanziaria di assestamento del bilancio 2022:
c) emolumenti arretrati una tantum per il triennio 2019/2021;
d) attribuzione di una ulteriore fascia economica a partire dall’1 gennaio 2022 a tutto il personale degli enti pubblici con almeno cinque anni di anzianità;
e) riconoscimento al personale infermieristico e socio/sanitario delle APSP-RSA, di cui riferiamo in un comunicato a parte .
f) attribuzione di una indennità una tantum per il periodo 2019-2021 al personale di assistenza generica e al personale infermieristico a chiusura di pendenze negoziali riguardanti il passato.
Per il Comparto scuola (personale ATA e insegnanti scuola infanzia e formazione professionale) la trattativa è da considerare positivamente conclusa, ma non è ancora intervenuta la sottoscrizione per la necessità di definire alcune peculiarità. Si prevede la chiusura degli accordi per la metà di giugno.
L’assessora Segnana commenta: «Dopo il rinnovo del contratto relativo al comparto della sanità, per un valore complessivo pari ad oltre 46 milioni di euro, oggi è stato compiuto un nuovo importante passo, in particolare per il personale infermieristico e socio/sanitario delle Apsp e delle Rsa. L’ipotesi di accordo del contratto collettivo provinciale delle autonomie locali, siglato oggi su mandato della Giunta provinciale da Apran e organizzazioni sindacali, interessa infatti anche le strutture che ospitano le persone anziane e fragili del nostro territorio. Si tratta di un significativo aggiornamento delle indennità per il personale che nelle Rsa svolge mansioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria (elevazione a 3.000 euro annui lordi per personale infermieristico e 1.300 euro annui lordi per gli Oss)».
«Questo risultato è stato fortemente voluto dall’esecutivo – dice l’assessora – per riconoscere l’importante ruolo svolto dal personale sanitario che opera con impegno costante all’interno delle Apsp e delle Rsa del nostro territorio. Il rinnovo del contratto avrà peraltro l’effetto di riequilibrare le retribuzioni di infermieri ed oss che lavorano in queste strutture e i colleghi dell’Azienda sanitaria, con l’auspicio che questo possa limitare lo spostamento di personale tra le “case di riposo” e l’Azienda».
Per Cgil, Cisl e Uil, però, «Restano tuttora aperti i tavoli sul “lavoro agile”, sulle indennità riferite agli appalti pubblici, sull’Ordinamento professionale, che riprenderemo nelle prossime settimane.
Soddisfazione da parte di Luigi Diaspro, FP CGIL, Beppe Pallanch, CISL FP, e Marcella Tomasi, UIL FPL EELL, per quanto ottenuto e per il percorso che le Organizzazioni sindacali confederali hanno avviato unitariamente per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego trentino.
«Pur nella consapevolezza che mancano ancora alcune partite importanti - dichiarano i Segretari, abbiamo voluto mettere soldi in tasca ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico impiego trentino in un momento di grave difficoltà delle famiglie per il rialzo dei prezzi a causa dell’inflazione ormai al 6,5%. Monitoreremo attentamente che gli impegni assunti da questa Giunta provinciale e dall’assessore Spinelli siano rispettati e che con la manovra di luglio si chiuda questa lunga partita».
La Fenalt: premiato il nostro impegno. «Siamo orgogliosi di sottolineare – ha dichiarato Maurizio Valentinotti, segretario generale Fenalt - che le azioni unitarie promosse da Fenalt a partire da fine 2020, accolte con calore sia dai nostri iscritti (con forte presenza nelle manifestazioni di piazza) sia dai colleghi confederali coi quali sono state condivise molte strategie e rivendicazioni, hanno dato il risultato sperato».
«E’ stato chiuso un contratto importante che senza un impegno unitario di tutti i sindacati sarebbe stato difficile da realizzare» ha commentato il presidente di Fenalt, Bruno Boschetti.
Rimane da risolvere ancora il problema relativo al personale che è già in quinta fascia e che ci rimarrà per diversi anni: l’intenzione di Fenalt è quella di proporre un correttivo nella revisione dell'ordinamento attualmente in corso.
«Una pagina a parte – dice la Fenailt – è rappresentata dagli aumenti indennitari che sono stati stabiliti per il personale che lavora in assistenza nelle APSP, per riconoscere a pieno il diritto al tempo di cambio divisa (passaggio di consegne) con arretrati per Osa, ausiliari ed infermieri, per i quali non era previsto nulla in questa partita. Su questo punto crediamo che l’esito positivo sia strettamente collegato alla vittoria in tribunale ottenuta dai ricorsi sostenuti da Fenalt che hanno imposto anche il ritocco dell’Accordo di Settore delle APSP» ha osservato Valentinotti. «Con queste nuove norme vien meno gran parte dell’oggetto del contendere. Purtroppo sono rimaste escluse alcune figure, come i fisioterapisti, gli addetti alle cucine e i manutentori: è ovvio che questi potranno cambiarsi in orario di lavoro!»