Manca l'acqua in tutto il Trentino, Tonina scrive ai sindaci: chiudete le fontane e diminuite la pressione negli acquedotti
TRENTO. Non c’è più acqua, gli acquedotti sono in sofferenza, decine di Comuni hanno già chiuso i rubinetti di notte ed emanato ordinanze. Ed oggi è arrivata la lettera del vicepresidente Tonina a tutti i sindaci. Le misure, spiega, devono essere al vaglio di ciascun Comune su fontane pubbliche, lavaggio delle auto, irrigazione dei giardini e limitazione delle perdite
Attenzione, sono solo «raccomandazioni» della Provincia ai sindaci del Trentino.
Nel testo si fa puntualmente lo stato dell’arte riguardo alla situazione di criticità idrica che interessa in particolare il bacino padano e vengono evidenziate le misure di risparmio che poi spetta a ciascun sindaco adottare, in coerenza con la reale situazione sul proprio Comune. Nell’ambito di uno sforzo complessivo del Trentino per un’azione di risparmio a titolo di solidarietà con l’emergenza dei territori di valle.
Le misure vanno dagli interventi per ridurre la domanda a quelli per aumentare la disponibilità idrica, ad esempio rimodulando le pressioni degli acquedotti per diminuirne le perdite. D
el primo insieme fanno parte l’interruzione o limitazione delle fontane pubbliche, i divieti per alcuni usi urbani come il lavaggio dei veicoli, l’irrigazione dei giardini, le limitazioni dell’irrigazione delle colture annuali, il razionamento ad esempio nelle ore notturne.
Si chiede inoltre la collaborazione dei Comuni e dei gestori di rilevare puntualmente i dati sulla portata degli acquedotti per favorire il monitoraggio su scala provinciale.
«Il Trentino ha sempre dato prova di responsabilità investendo in tecniche e conoscenza per un uso oculato di un bene che sappiamo da sempre essere prezioso come l’acqua. Tuttavia la situazione eccezionale richiama tutti a un surplus di attenzione e a una condivisione dell’emergenza che unisca tutti i territori del nostro Paese» commenta Tonina.
IL TESTO DELLA LETTERA
Facendo seguito a quanto già comunicato dal Presidente della Provincia Fugatti con nota prot. n. 219297 del 29 marzo scorso con riferimento alle criticità relative agli approvvigionamenti idropotabili, le recenti segnalazioni degli osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici che interessano anche il nostro territorio (esiti della riunione del 20 giugno per il distretto del Po e del 22 giugno per il distretto delle Alpi Orientali) delineano i seguenti scenari:
Per il distretto del Po, lo scenario di severità idrica passa da MEDIA CON PRECIPITAZIONI a quello di SEVERITA' IDRICA ALTA. Ciò significa che prevale uno stato critico non ragionevolmente contrastabile con gli strumenti ordinari già previsti dalle norme nazionali e locali e dai vigenti atti di pianificazione la risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare danni al sistema gravi e prolungati). Si è infatti appurato che gli approvvigionamenti idropotabili posti lungo il corso del fiume che servono le regioni Veneto ed Emilia Romagna sono ai limiti del loro funzionamento, così come il raffreddamento di alcune centrali termoelettriche strategiche per il paese.
L'indicazione dell'Osservatorio è quella di ridurre ulteriormente del 20% i prelievi irrigui che sono già al limite, mantenendo un elevato deflusso dal lago di Garda che è l'invaso che ha maggiore disponibilità rispetto agli altri già di molto sotto il livello minimo.
Per quanto riguarda il distretto delle Alpi orientali, lo scenario di severità idrica passa da MEDIA ad ALTA per tutto il distretto, eccettuato il bacino dell'Ad confermato lo stato di severità idrica media. Infatti la portata del fiume Adige è stata sostenuta nel mese di giugno dalla coda del disgelo e dalle precipitazioni perlopiù di carattere convettivo che hanno interessato la nostra regione nelle settimane scorse. La situazione a Boara Pisani, dove sono presenti importanti attingimenti idropotabili, è per ora sotto controllo seppure le portate del fiume in quella sezione risultino in diminuzione. Ciò che preoccupa è la possibile evoluzione della situazione in senso negativo al perdurare dell'assenza di precipitazioni significative ed alte temperature che determinano un'elevata richiesta d'acqua da parte del comparto agricolo. In via eccezionale anche al Trentino si chiede di mettere in atto misure di risparmio, a titolo di solidarietà con l'emergenza dei territori di valle; anche se l'apporto complessivo dei quantitativi destinati all'uso idropotabile non è percentualmente prioritario rispetto al totale, tuttavia le misure potranno avere effetti benefici, anche sulle utenze poste più a valle nella nostra provincia.
Pur consapevole che gli interventi infrastrutturali necessari per fronteggiare le eventuali carenze idriche non possano essere effettuati in emergenza, poiché richiedono programmazione, analisi e progettazione, con le relative tempistiche, corre l'obbligo di impostare una serie di azioni a cura dei Comuni a beneficio degli eventuali interventi emergenziali che la Provincia dovesse mettere in atto per gli stessi.
1 - RACCOLTA DATI IDROPOTABILE In linea con la circolare del Presidente della Provincia del 29 marzo scorso ed alle comunicazioni già attivate nei confronti del Servizio Prevenzione rischi e CUE della Protezione Civile della PAT, chiedo ai Comuni ed ai gestori di rilevare puntualmente, se possibile con modalità speditive (misurazioni volumetriche) le portate disponibili alle singole sorgenti/opere di presa che alimentano i propri acquedotti. NECESSARIO fornire i dati già a partire da questa settimana (entro le ore 12.00 di lunedi 27 p.v.) e, successivamente a cadenza almeno settimanale o giornaliera nei casi di maggiori criticità. I dati raccolti dovranno essere inseriti nel sistema informativo provinciale SIR (https://acquedotti.provincia.tn.it/), come da indicazioni tecniche in calce alla presente nota (*); in tal modo i dati potranno essere correttamente organizzati ed elaborati, anche per future esigenze. Chiedo altresì siano trasmesse con medesimo canale eventuali ordinanze restrittive poste in essere
2 - INTERVENTI PER AUMENTARE LA DISPONIBILITA' IDRICA
Valuteranno i Comuni le possibili azioni per incrementare la disponibilità idrica, quali:
- rimodulazione delle pressioni di esercizio degli acquedotti allo scopo di diminuirne le perdite - maggiore prelievo dagli acquiferi o utilizzo di riserve idriche sotterranee
3 - INTERVENTI PER RIDURRE LA DOMANDA
Per mitigare gli impatti del deficit idrico è infine necessario ricorrere a:
- interruzione o limitazione dell'erogazione nelle fontane pubbliche - restrizioni per alcune categorie di usi idrici urbani (ad esempio, lavaggio delle vetture, irrigazione giardini ecc...)
- restrizioni per l'irrigazione delle colture annuali
- razionamento nelle erogazioni (es: interruzione erogazione nelle ore notturne ecc...).
Nel ribadire che la acquisizione dei dati sopra ricordata ha la urgente funzione di mettere in condizione il sistema di protezione civile provinciale di programmare eventuali necessari interventi secondo priorità documentate, e ringraziando fin d'ora per l'attenzione e per quanto il sistema dei Comuni trentini potrà fare in questo momento di difficoltà, colgo l'occasione per porgere i più cordiali saluti.