E alla fine daremo più acqua ai «territori confinanti», l'annuncio di Fugatti e Tonina, un dietrofront dettato dall’emergenza
Dopo il «no» al Veneto, ora la delibera che autorizza l’aumento della portata dell’Adige svuotando i bacini idroelettrici: «condivisa la necessità di operare una scelta di solidarietà verso i territori confinanti, che in questo momento si trovano in condizioni di deficit d’acqua»
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TRENTO. Con la Protezione Civile nazionale pronta ad intervenire e con lo spauracchio di vedersi deciso il prelievo obtorto collo, dalla giunta provinciale arriva oggi l’annuncio: «Nel fine settimana sarà incrementata la produzione di energia. Fugatti e Tonina: “Condivisa la scelta dei grandi operatori idroelettrici di aumentare la portata d’acqua dell’Adige a beneficio dei territori confinanti”». Un modo garbato per dire (aumentiamo la produzione elettrica) che daremo più acqua a valle.
Quindi non solo una raccomandazione ai sindaci trentini per mitigare gli impatti del deficit idrico, con gli interventi necessari ad aumentare la disponibilità di acqua evidenziati nella lettera inviata giovedì scorso 25 giugno dal vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina: «la Provincia autonoma di Trento in un’ordinanza a firma del presidente Maurizio Fugatti del 29 marzo scorso, aveva prospettato le criticità sugli approvvigionamenti idropotabili dei territori confinanti e auspicato una maggiore disponibilità di acqua anche a beneficio di Veneto e Emilia Romagna, a maggior rischio siccità».
Ce lo dice un comunicato stampa, almeno dissonante rispetto alle dichiarazioni di una settimana fa di Tonina, che si opponeva alla cessione di più acqua al Veneto.
Cosa è cambiato per giustificare il dietrofront? Spiega la Provincia: «Purtroppo anche sul fronte meteorologico non si sono verificate in questo periodo precipitazioni tali da mitigare l’emergenza idrica nelle regioni citate. Per questo, nella riunione di mercoledì scorso dell'Osservatorio di bacino idrografico delle Alpi Orientali, che riguarda i territori di Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino e Alto Adige, è stato dichiarato che lo scenario di severità idrica passa da media ad alta per tutto il distretto, eccettuato il bacino dell’Adige, per il quale è stato confermato lo stato di severità idrica media».
In proposito Fugatti e Tonina, commentano: «Anche se il Trentino attualmente non si trova in condizioni di emergenza idrica, abbiamo accolto con favore la decisione dei maggiori operatori dell’idroelettrico, Dolomiti Energia, Alperia e San Floriano Energy, che d’intesa con noi hanno condiviso la necessità di operare una scelta di solidarietà verso i territori confinanti, che in questo momento si trovano in condizioni di deficit d’acqua: durante il fine settimana le centrali di Santa Giustina e di San Floriano, che alimentano l’Adige, produrranno più energia elettrica di quella che solitamente è richiesta, rendendo così disponibili maggiori quantità di acqua, in modo da garantire una portata più elevata anche per i territori a valle della nostra provincia».
Come spiega Massimo De Alessandri, presidente di Dolomiti Energia, «saranno così garantiti, complessivamente, 26 m³/sec in più di portata al fiume Adige, con 7 m³/sec in più per ciascuna centrale trentina.
«Una soluzione temporanea, che potrebbe comunque essere ripetuta nel tempo anche in base alle condizioni meteorologiche e in attesa di riscontrare benefici dai risparmi idrici raccomandati dall’ordinanza di Fugatti e dalla nota ai sindaci di Tonina. In proposito, anche la Protezione civile trentina e il Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione raccomandano alla popolazione di evitare l’innaffiatura dei giardini e limitare all’indispensabile l’irrigazione delle colture annuali. Come ricordato nella lettera di giovedì scorso ai sindaci, anche la rimodulazione delle pressioni degli acquedotti, l’utilizzo di riserve idriche sotterranee, ma anche più semplicemente l’interruzione o la limitazione dell’erogazione di acqua nelle ore notturne e nelle fontane pubbliche possono contribuire a ridurre gli sprechi e a prevenire le condizioni di penuria d’acqua che stanno soffrendo le regioni confinanti con la nostra».