Contagi da coronavirus in Trentino: casi triplicati in un mese, la crescita è stata del 224%
La statistica dei casi accertati con i tamponi: si registra una rapida escalation a iniziare dal primo giugno. Dati in forte crescita malgrado molti contagi non siano certificati (c'è chi si limita all'autotest casalingo, senza poi confermarlo). I ricoveri aumentano del 35% (peggio di un anno fa)
BOLLETTINO Covid in Trentino, continua il rapido aumento dei contagi: oggi sono 633
TRENTO. Non un leggero aumento, non un normale aumento, ma una vera e propria impennata. Quando si parla di Covid sono i numeri, come sempre, a raccontare meglio di mille parole la situazione. E i dati dicono che i contagi in Trentino si sono impennati: nella prima settimana di giugno (in realtà dal 31 maggio a 6 di questo mese) i nuovi casi sono stati in tutto 730, con una media di poco più di cento al giorno (104). Nella settimana appena conclusa, dal 21 al 27, i casi sono stati 2.367, con una media di 338 al giorno. Percentualmente la crescita è stata del 224%.
Insomma, in un mese i positivi sono più che triplicati. L'impennata è stata rapida: se la prima settimana di giugno i casi sono stati appunto 730, nella seconda l'incremento è stato contenuto (856 casi, 122 al giorno di media). Poi un raddoppio: dal 14 al 20 sono stati registrati 1.603 contagi, 229 ogni giorni. Fino ad arrivare, come detto, ai quasi duemila e quattrocento dei sette giorni terminati ieri. Come abbiamo imparato, il numero di positivi va sempre legato al numero di tamponi eseguiti. E questi sono in crescita, ma non clamorosa: 10.241 la scorsa settimana, 8.434 quella precedente.
Altro aspetto: in questi ultimi mesi si legge che il virus è meno aggressivo e che, grazie soprattutto ai vaccini, alle impennate di contagi non corrisponde una crescita altrettanto grande di ricoveri prima e decessi poi. I dati lo confermano, ma qualche campanello d'allarme c'è. Il totale dei pazienti ricoverati la scorsa settimana è stato di 246, con una media di 35,1 pazienti al giorno in ospedale. Un dato in crescita del 35% rispetto alle tre settimane precedenti, nelle quali i totali sono stati piuttosto simili (il totale delle ospedalizzazioni è rimasto compreso tra 183 e 188 pazienti).
Restando nel campanello d'allarme, la scorsa settimana ci sono stati 4 decessi, mentre nelle tre precedenti sono stati zero, uno e zero. In generale, va detto e sottolineato, la situazione non è preoccupante: la stragrande maggioranza dei casi si risolve facilmente, con qualche giorno a casa e un minimo di attenzione. Inoltre, lo dimostra il numero di tamponi eseguito, rispetto a qualche mese fa l'equazione primi sintomi e test immediato non vale: a volte si preferisce un test fai da te (che però medici ed esperti sconsigliano) oppure si preferisce semplicemente attendere che i sintomi se ne vadano (in questo caso, si spera, facendo attenzione per evitare altri contagi).
Un confronto interessante è con giugno 2021: un anno fa i casi nel mese, in tutto il mese, furono 343. Come meno tamponi, si penserà. Sbagliato: i tamponi furono oltre 44 mila, mentre questo giugno 2022 si chiuderà con circa 35 mila test.
Un anno fa la media dei ricoverati era più bassa (circa 15 al giorno), mentre i decessi sono in linea (7 in totale nel giugno 2021 mentre ora siamo a 5).Sostanzialmente ferma - ma ormai non è più una notizia - la campagna vaccinale: per ora nel mese siamo a 3.362 dosi, con una media di 124 al giorno. Sul totale ben 2.900 dosi sono "terze", mentre le "seconde" poco più di cento. Le rimanenti tra "quarte" e pochissime "prime".