Olimpiadi 2026, pressing per l'ingresso del governo nella Fondazione. In Trentino altri 65 milioni per nuove opere
In piazza Dante si fanno i conti dopo l'intesa sulla ripartizione delle risorse: i Giochi "Milano-Cortina" vedranno molte gare svolgersi in val di Fiemme e a Baselga di Piné (dove c'è il nodo nuovo stadio del ghiaccio), arriverà in provincia il 20% del totale dei fondi integrativi per le infrastrutture. Preoccupa l'aumento dei costi previsti: gli enti locali coinvolti (Trento, Alto Adige, Veneto e Lombarida) chiedono a Roma di affiancarli nella governance
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TRENTO. Il Trentino riceverà il 20% dei fondi destinati alle infrastrutture per i Giochi olimpici invernali del 2026 "Milano-Cortina".
Dopo l’intesa sullo schema di ripartizione delle risorse, pari in tutto a 324 milioni di euro, previste nella legge di Bilancio 2022, e sulla destinazione di 70 milioni di euro allocati con la legge di Bilancio 2021, si fanno i conti con i progetti previsti.
Il Trentino, secondo quanto previsto, avrà tre sedi di gara, a Baselga di Piné (pattinaggio di velocità), Tesero (sci di fondo) e Predazzo (salto con gli sci e combinata nordica).
Fra i nodi più discussi in questi mesi il progetto del nuovo stadio del ghiaccio a Miola (Baselga di Piné), dopo la notizia della bocciatura della prima ipotesi da 180 milioni di euro
I 324 milioni di euro previsti nell’ultima legge di Bilancio integrano le risorse, pari a un miliardo di euro, destinate alle opere essenziali per l’evento sportivo e già assegnate a dicembre 2020.
Lo schema di riparto proposto prevede l’assegnazione di 162 milioni di euro in Lombardia, 81 milioni in Veneto, 64,8 milioni per la Provincia di Trento e 16,2 milioni per la Provincia di Bolzano.
La destinazione dei fondi sarà formalizzata con decreto ministeriale.
Il 50% alla Lombardia, il 25% al Veneto, il 20% al Trentino e il 5% all'Alto Adige. È questo il contenuto dell'intesa, raggiunta ieri a Roma, sullo schema di riparto dei fondi per le infrastrutture delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026: 324 milioni per opere stradali e ferroviarie, più altri 70 per interventi definiti a beneficio della collettività.
Presieduta dal ministro Enrico Giovannini e dal viceministro Alessandro Morelli, la riunione è servita anche a fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, che «proseguono secondo le tempistiche previste» ha riferito una nota diffusa dal dicastero, benché resti in ballo il commissariamento di altri cantieri, al di là delle varianti all'Alemagna e della pista da bob a Cortina.
Si rinnova intanto l'appello degli enti locali per un ingresso del goveno nelal Fondazione olimpica.
Il governo valuti una partecipazione diretta nella governance dell'organizzazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026: lo hanno chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi durante l'incontro a Palazzo Chigi i governatori della Lombardia Attilio Fontana, del Veneto Luca Zaia e il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, oltre all'assessore alla mobilità della provincia autonoma di Bolzano Daniel Alfreider e i sindaci di Milano Beppe Sala e di Cortina Gianluca Lorenzi.
"Abbiamo chiesto al governo di entrare nella Fondazione perché riteniamo importante la sua presenza - ha spiegato Fugatti - riteniamo che i tempi siano cambiati e sia quindi importante che il Governo ne faccia parte". "Inoltre abbiamo chiesto un maggiore riconoscimento dei costi delle opere - ha continuato Fugatti - perché con l'aumento dei prezzi dei materiali e dell'energia i lavori per la realizzazione delle infrastrutture per le olimpiadi del 2026 costeranno di più al Trentino".
"Abbiamo chiesto al governo di entrare nella fondazione, Draghi ha aperto a valutare questa ipotesi", ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana uscendo dalla riunione con il premier Mario Draghi sulle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. "C'è la disponibilità del governo al dialogo un ingresso importante. Spero ne conseguano provvedimenti", ha confermato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Se c'è la disponibilità del governo? "Sì - risponde anche il sindaco di Milano Beppe Sala - tutti comprendono che è un'opportunità. Spero facciano riferimento al modello Expo".