Sanità / L'emergenza

Allarme nei reparti, Fenalt: con la ripresa del Covid Medicina del Santa Chiara in emergenza, infermieri ed Oss se ne vanno

Il sindacato lancia l’allarme, turni difficili da gestire e «un totale caos organizzativo», fra dimissioni, aspettative e malattie gli operatori sono in fuga dal settore

COVID Trecento sanitari positivi

TRENTO. Un richiesta di aiuto arriva dalla medicina del S. Chiara. Attraverso la Fenalt il personale chiede all'Azienda sanitaria di intervenire sulla cronica carenza di oss e infermieri. E qui non è una questione di Covid, bensì di malattie lunghe, dimissioni e richieste di trasferimenti.

Dei 42 infermieri della medicina media (21 della A e 12 della B), 6 sono assenti e due se ne andranno a breve.

Analogo il problema tra gli Oss. Dei 20 che lavorano in reparto (4 in meno rispetto all'organico previsto), 2 persone risultano sospese, 1 è in aspettativa per tutta l'estate e 3 in malattia lunga.

«Preoccupante è il numero delle dimissioni volontarie che gli infermieri stanno dando - aggiunge Paolo Panebianco - e come sindacato siamo intervenuti cercando di dissuadere i lavoratori, cosa che siamo riusciti a fare e nel caso di un operatore oss che ha ritirato le dimissioni che aveva già depositato». La carenza di personale si ripercuote sulla turnistica.

«In questi mesi a volte è stata fatta settimanalmente e non di mese in mese per la difficoltà di programmare - spiega Panebianco - Per personale questo è però un problema perché non ha più la possibilità di organizzarsi una vita privata e molti sono stati anche i richiami in servizio dai giorni di riposo per tamponare le mancanze».Anche richiamando lavoratori e cercando di coprire i buchi dal mese di giugno ad oggi molti giorni il personale Oss è rimasto sotto criteri: 2 operatori in servizio al mattino anziché 4 e al mattino 1 anziché 2. Al problema di personale si aggiunge il disagio per il fatto che la medicina media B è anche luogo di ristrutturazione edilizia per ampliare la medicina Alta intensità. Questo ha ridotto i posti letto di 8 unità, cosa che avrebbe potuto dare ossigeno agli operatori.

«In realtà - purtroppo da questo mese la Medicina Media B è ritornata ad essere reparto Covid con tutto quello che ne consegue, il personale che accede ai malati lo fa indossando la tuta ed ha bisogno di un collega che gli passi i dispositivi di cui ha bisogno da fuori camera. Tale modalità aumenta il fabbisogno di operatori In tutto questo il personale lamenta la più totale anarchia organizzativa».


 

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