Trento / Rifiuti

Inceneritore, il no delle associazioni ecologiste: "Si crea inquinamento dannoso per ambiente e salute e si frena la raccolta differenziata"

Sono numerosi i sodalizi (comprese Legambiente e Wwf) che sottoscrivono le osservazioni critiche sul quinto aggiornamento del Piano provinciale: bocciano l'impianto di trattamento termico proposto dalla Provincia e accolto positivamente dal Comune capoluogo. Intanto Besenello fa sapere che non intende ospitarlo sul proprio territorio

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TRENTO. Sono diverse e articolate le osservazioni al Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti. Oltre duecento pagine di sollecitazioni, suggerimenti e richieste inviate da Comuni, associazioni e anche da Servizi interni alla Provincia.Proprio da un ramo della pubblica amministrazione, l'Agenzia per le opere pubbliche, giunge una indicazione importante, che se confermata è destinata a modificare anche le previsioni che riguardano la capacità del futuro impianto di trattamento termico dei rifiuti residui.

Il dirigente del Servizio opere ambientali, ingegner Mauro Groff, fa infatti presente ad Appa come lo studio preliminare dei processi di conversione energetica dei rifiuti non consideri le circa 22mila tonnellate di scarti della raccolta differenziata prodotte ogni anno e attualmente smaltite in discarica, in aggiunta dunque alle 60mila tonnellate di residuo su cui sono calcolate le ipotesi di impianto. Ipotesi che, se l'osservazione verrà presa positivamente in considerazione, dovranno evidentemente essere riviste progettando un impianto di capacità maggiore.

Tra tanti commenti positivi, anche per quanto riguarda la chiusura del cerchio con un impianto di termovalorizzazione, spicca invece per spirito critico un articolato documento sottoscritto dalle principali associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf, Ledro Onselberg, Lipu, Pan-Eppaa, Rotte inverse, Salvaguardia olivaia, Comitato per lo sviluppo sostenibile, Salvaguardia area lago Riva).

A loro giudizio sono presenti margini significativi di potenziamento della raccolta differenziata, tali da ridurre di 40mila tonnellate nel giro di quattro anni la quantità di rifiuto residuo. «Si contesta in modo fermo - si legge nel parere - la politica di autosufficienza nella gestione dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di trattamento termico dei rifiuti e valorizzazione a scopi energetici. Come ben espresso dalle indicazioni europee la realizzazione nei territori di sistemi di incenerimento esercita un freno allo sviluppo della differenziata. Anche sistemi di gassificazione o pirolisi dei rifiuti con sfruttamento di Syngas o "bio-combistibili" presentano, nel loro insieme, le stesse criticità ambientali e sanitarie degli inceneritori. Serve una moratoria a qualsiasi insediamento di tecnologie di tale tipo. Mentre è necessario fissare obiettivi a medio breve termine di fortissime sperimentazioni per portare i livelli della differenziata ai più alti standard nazionali.

È illogico, se non per fini economici speculativi, traferire i rifiuti in massa da diffondere in emissioni in atmosfera dannose per l'uomo e gli ecosistemi naturali».

Tra le osservazioni al Piano prodotte dai Comuni in molti casi si chiede alla provincia di moltiplicare e incentivare le occasioni di riciclare soprattutto gli oggetti ingombranti favorendo occasioni di scambio tra i cittadini. Istanza promossa anche dal Comune di Besenello che successivamente si occupa dell'impianto di smaltimento finale per sancire la propria opposizione a una delle ipotesi di localizzazione previste, ovvero a fianco del Depuratore Trento 3 in costruzione: «Il Comune di Besenello - scrive il sindaco Cristian Comperini - ha dato il proprio assenso alla costruzione del depuratore, e relativo impianto di cogenerazione, quale propria unica e sufficiente partecipazione territoriale alle necessità dell'intera Provincia». Insomma: basta così.

Una delle opzioni presa in considerazione nel Piano è la possibilità di realizzare non uno ma più impianti termici distribuiti sul territorio; una soluzione che piace tra gli altri al Comune di Giovo perché capace di limitare gli spostamenti di camion carichi di immondizia e distribuire i benefici in termini di produzione energetica.

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