Rifiuti / Il tema

«Pronti alla battaglia contro un inceneritore in Trentino»

Alex Marini (M5S) annuncia una mobilitazione per fermare il progetto della Provincia. Più morbida la posizione di Filippo Degasperi (Onda civica) che si interroga piuttosto sulla scelta del modello di impianto ipotizzato

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di Franco Gottardi

TRENTO. «Useremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per impedire che l'inceneritore venga realizzato».

È una posizione molto netta quella del Movimento 5 Stelle, all'indomani dell'annuncio di Fugatti e Tonina sull'intenzione di chiudere il ciclo dei rifiuti in Trentino realizzando un impianto che li bruci ricavandone energia.

Alex Marini accusa apertamente il governatore di voler sfruttare un evento potenzialmente di natura criminale, cioè l'incendio che qualche giorno fa a Ischia Podetti ha bruciato un cumulo di rifiuti ingombranti, per fare propaganda sull'inceneritore: «La maggioranza, se ha un minimo di decenza, - dice - pensi a mettere in campo una seria linea di contrasto alle mafie, che a differenza di quanto raccontano loro, sono attive e presenti anche sul nostro territorio e si rendono spesso protagoniste di episodi come quello capitato a Ischia Podetti».

Marini sostiene che un inceneritore trasformerebbe la questione della gestione dei rifiuti in un problema sanitario, con i nanoparticolati emessi che andrebbero a incidere sulla salute dei cittadini.

«Al Trentino - è la sua ricetta - serve potenziare la raccolta differenziata e i sistemi di riciclo secondo logiche positive e non punitive, non introdurre strutture che creerebbero incentivi economici a produrre rifiuti indifferenziati per avere più materiale da bruciare. Fugatti e la sua maggioranza invece sono da tempo impegnati per trovare un modo per far passare la costruzione dell'inceneritore oppure per utilizzare una struttura già esistente, ad esempio i forni del cementificio di Sarche».

Critico nei confronti della giunta provinciale anche Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda, che chiede di avviare immediatamente un dibattito pubblico sul tema indicando nei particolari il modello di impianto che la Provincia ha intenzione di realizzare.

Degasperi affida a cittadini e comitati il compito di difendere le istanze di salute e ambiente e sottolinea come ci sia ancora tanto da lavorare per migliorare la raccolta differenziata riducendo al minimo la quantità di rifiuti finale.

A proposito delle posizioni espresse da sindaci e amministratori locali tramite il Consiglio delle autonomie, Degasperi accoglie positivamente la richiesta di indicare il reale dimensionamento necessario per l'impianto rispetto alle esigenze trentine, evitando sovrastime che potrebbero in futuro addirittura spingere all'import di rifiuti da fuori provincia. Teme invece che la richiesta di verificare scenari alternativi a quello dell'impianto finiranno per rimanere lettera morta.

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