Vertenza Sait, ultimo atto: si va verso i licenziamenti di 60 magazzinieri che rifiutano di essere trasferiti alla cooperativa Movitrento
Venerdì 26 l’ultimo incontro previsto dalla procedura, i lavoratori protestano e il consorzio replica: «abbiamo operato nel solco dei valori che il mondo della cooperazione esprime»
TRENTO. È previsto per domani – venerdì 26 agosto – l'ultimo atto della vertenza che riguarda i magazzinieri del Sait. Al Servizio Lavoro della Provincia ci sarà l'incontro prescritto dalla procedura per trovare un accordo in grado di salvare il posto ai 60 addetti che hanno deciso di non transitare dal consorzio della cooperazione a Movitrento.
Solo altri 14 hanno deciso di accettare la proposta del Sait.
Dopo l'incontro del 26 luglio, le carte in tavola non sono cambiate. Cgil, Cisl e Uil non prevedono una mediazione che escluda i licenziamenti di 60 lavoratori su 74, che non hanno accettato di cedere il loro contratto a Movitrento, la cooperativa che gestisce già parte del magazzino di via Innsbruck.
«Salvo colpi di scena l'epilogo è già scritto - ammettono con amarezza Filcams, Fisascat e Uiltucs, con Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher - E questo per responsabilità dei vertici Sait che hanno rifiutato ogni mediazione realmente percorribile e tutelante per i lavoratori portando avanti fino in fondo un disegno che più che alla riorganizzazione e all'efficientamento del magazzino, punta a tagliare i costi del lavoro».
Per questa ragione ieri mattina in assemblea i lavoratori hanno proclamato per domani un'altra giornata di sciopero e saranno in presidio sotto la sede del Servizio Lavoro, in via Gilli, dalle 10 alle 12.Anche Luca Picciarelli, direttore del Sait non si attende sorprese e respinge l'idea che non si sia voluta tentare una mediazione. «I sindacati - attacca - non hanno mai avuto un mandato per trattare. Hanno parlato anche di applicare la clausola sociale, ma come potevano discutere in questa situazione?».
Proprio dal Sait è anche arrivata una nota che precisa il punto di vista del consorzio sulla vicenda. «Ci teniamo a fare chiarezza - viene detto - e a ripercorrere gli aspetti principali legati alla proposta di trasferimento dei dipendenti del magazzino alla cooperativa Movitrento». Secondo il consorzio, come prima cosa, va specificato che il solo strumento giuridico adottabile in questa procedura di esternalizzazione è quello del trasferimento del personale che opera in magazzino.
Il Sait, inoltre, sostiene di aver operato «nel solco dei valori che il mondo della cooperazione esprime». L'obiettivo durante la trattativa sarebbe infatti stato quello di garantire le migliori condizioni per attenuare l'impatto sociale di questo trasferimento. Le organizzazioni sindacali - scrivono ancora i vertici del consorzio - anche nel corso dell'incontro del 26 luglio scorso così come nelle precedenti occasioni, non hanno mai contestato il fatto che siamo davanti ad un problema di tipo organizzativo: un fattore, quindi, su cui c'è una consapevolezza condivisa da entrambe le parti».«A partire da dicembre 2021 - precisa la nota - il Sait ha chiesto per oltre sei mesi un confronto ai rappresentanti dei lavoratori, ottenendo preminentemente dichiarazioni di indisponibilità e giornate di sciopero». Questo nonostante ai lavoratori sia stato proposto il mantenimento del proprio posto di lavoro alle dipendenze dalla cooperativa Movitrento, di svolgere lo stesso lavoro, presso la stessa sede, la conservazione del contratto di riferimento del commercio, così come il mantenimento dei livelli di inquadramento, gli scatti di anzianità maturati e le eventuali indennità personali. Inoltre, è stato proposto il riconoscimento di 3.000 euro erogati al trasferimento del contratto e corrispondenti di fatto a due annualità della parte fissa del contratto integrativo aziendale.
Che cosa succederà dunque se domani non saranno individuate alternative? Dal consorzio si precisa che tecnicamente ci sono 120 giorni di tempo per dare il via ai licenziamenti. Però il Sait non attenderà molto, considerando che anche nella nota si precisa come le condizioni di garanzia ottenute dal consorzio e contenute nella proposta fatta ai dipendenti sarebbero state impegnative fino al 30 giugno scorso, termine oltre il quale Movitrento avrebbe comunque cominciato a muoversi in maniera indipendente ai fini della selezione del personale e dei periodi di prova necessari a garantire la presa in carico totale del magazzino del Consorzio a partire da settembre.