Alberghi, l’inverno fa tremare il settore: energia alle stelle e mercato fermo
Gianni Battaiola (Asat e Trentino Marketing) dà voce alle ansie del settore: «Bollette così alte che per andare in pari si dovrebbero alzare le tariffe del 30%. Impossibile»
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TRENTO. «Per andare in pari i nostri albergatori dovrebbero aumentare le tariffe del 25, anche 30%. Ma il mercato reggerebbe? Io non credo proprio. Alcune strutture stanno valutando come modulare i servizi». Il presidente Asat e Trentino Marketing Gianni Battaiola, da due anni a questa parte passa da un’emergenza all’altra.
Ma nonostante l’estate dei numeri record e del tutto esaurito quasi ovunque il tono, adesso, è più grave del solito. Perché il caro energia ha picchiato duro quest’estate, perché la prospettiva è quella di un inverno in cui i consumi saranno per forza di cose superiori almeno del 40%.
Per questo è stata avviata un’indagine tra i colleghi, per capire numeri e gravità della situazione. E per questo ci sarà a breve un incontro con Dolomiti Energia, anche per capire eventuali problemi - che rischiano di esserci - di approvvigionamento energetico. E mentre si ragiona di cosa inventare per sostenere chi non riesce a pagare le bollette, si guarda alla prossima stagione con ansia crescente. Anche perché il mercato, frizzante solitamente nelle ultime settimane di agosto, sembra assolutamente stagnante.
«Il rischio concreto è che alcune strutture non aprano nemmeno, magari quelle che facevano la stagione corta, da dicembre alla Befana, o che si chiedano se ha senso aprire l’area wellness in autunno, con l’albergo non pieno, o ancora che valutino una riduzione dei servizi - riassume Battaiola - Anche perché veniamo da due anni difficili, non c’è alcuna riserva a cui attingere. L’argenteria ce la siamo già venduta tutta».
Quindi ripropone le soluzioni: un price cup europeo e, a livello locale, un’authority trentina dell’energia. Nelle valli trentine non potevano essere più contenti, fino alla settimana scorsa: i numeri delle presenze sono ampiamente in grado di cancellare la parentesi buia del Covid. Poi è arrivata la bolletta di luglio.
«Ragioniamo ancora di sensazioni, perché abbiamo avviato un’indagine precisa nei confronti dei colleghi e stiamo elaborando una previsione di come saranno i bilanci e di come impatterà la crescita dei costi energetici sui bilanci di quest’anno. Ma di primo acchito la situazione è estremamente pesante - spiega Battaiola - si aspetta la bolletta di agosto con preoccupazione, perché a luglio non c’era il tutto esaurito, ad agosto sì. Quindi la prossima bolletta sarà certamente superiore. E stiamo parlando mediamente di un costo quadruplicato, anche quintuplicato, a seconda del contratto che c’era in essere nelle diverse strutture. Aumenti che toccano tutto: energia elettrica, gas, pellet, gasolio, solo il cippato è aumentato poco».
E in cassa, quasi sempre, non c’è grande margine per assorbire questi rincari: «Gli aumenti delle tariffe fatti quest’anno, tra il 10 e il 15%, sono stati mangiati tutti dall’inflazione». Da qui la previsione, a pancia: servirebbero rincari del 25, 30% per andare in pari. Insostenibili, in una stagione invernale che sembra già arrancare: «Di solito la settimana dopo il 20 agosto le segreterie delle strutture sono sotto stress, per le richieste di preventivi dall’estero. Adesso non c’è quasi niente, qualche domanda, ma poco più».
«Nei prossimi giorni incontreremo Dolomiti energia, anche per avere notizie sulla fornitura di energia». Perché scontata non è. E poi? Poi qualche soluzione va trovata: «Siamo consapevoli che le soluzioni si trovano a livello europeo, con un price cup europeo, perché cosa può fare la Provincia? Sstiamo parlando di 10 mila euro di rincari a bolletta, per 1.400 alberghi in Trentino, cioè 14 milioni al mese. Diventa complicato immaginare di gestire il problema in piazza Dante».
Ma qualcosa si può fare qui, rivendica Battaiola: «Al governo chiediamo un credito d’imposta per abbassare i costi del momento, e come Trentino, come coordinamento degli imprenditori, chiediamo di valutare la possibilità di istituire un’authority sul nostro territorio, per definire il prezzo di energia che viene prodotta sul nostro territorio».