Sanità: la "Casa della comunità" di Trento sarà a Nord, verso l’acquisto dello stabile della Sea (ma va rifatto, causa «vetustà»)
Provincia e Azienda Sanitaria avrebbero dovuto usare un immobile di proprietà di enti pubblici, ma «non ne sono stati trovati»: si va verso una spesa di oltre 1 milione e mezzo. Ecco cosa ci andrà.
TRENTO. L'Azienda sanitaria da mesi stava cercando un'immobile in città dove realizzare la Casa della Comunità. Considerato il fatto che a Trento Sud c'è già il Centro Servizio sanitari, l'esigenza era di trovare una struttura adeguata verso nord.
Dopo mesi di ricerche l'attenzione è caduta su un grande immobile situato in via Unterveger 52, di proprietà della Sea spa, nella zona trala ferrovia e i centri commerciali.
Proprio nei giorni scorsi il direttore dell'Apss Antonio Ferro ha firmato una delibera con la quale ha autorizzato gli uffici di via Degasperi a prestare un'offerta di acquisto per un importo compreso tra 1.530.000 euro e 1.800.000 euro.
L'esigenza di trovare uno spazio nasce dal fatto che il Pnrr prevede il potenziamento e la riorganizzazione dei servizi sul territorio e la realizzazione delle Case della Comunità. Anche Trento avrà la sua. In realtà il Pnrr prevede l'utilizzo e riqualificazione di strutture nella disponibilità degli enti del servizio sanitario ma la Provincia, dopo aver sondato la disponibilità di strutture adeguate nella zona nord della città anche attraverso gli uffici comunali e quelli di Società Patrimonio del Trentino, non ha trovato immobili soddisfacenti.
Sono stati quindi coinvolte anche venti agenzie immobiliari del territorio ma non sono pervenute offerte. A quel punto alcuni incaricati della Provincia hanno visionato alcuni immobili, ma anche questi sopralluoghi non hanno dato esito positivo in quanto - si legge nella delibera - gli immobili avevano caratteristiche o ubicazioni non idonee ad ospitare una casa della comunità nell'area nord della città.
Nulla da fare quindi, fino a quando, a maggio, il sopralluogo in via Unterveger ha finalmente soddisfatto tecnici e assessora. Per identificare eventuali altri immobili disponibili in zona è stato pubblicato un altro avviso di indagine preliminare ma anche questo è andato deserto e l'attenzione è stata definitivamente puntata sull'immobile della Sea.
É stato contattato il liquidatore giudiziario che ha comunicato la disponibilità del Tribunale di valutare un'eventuale offerta di acquisto dell'immobile. Sono state quindi effettuate le opportune valutazione, tenuto conto della grandezza ma anche della vetustà dell'immobile ed è stato individuato un valore che va da un minimo di 1.530.000 a 1.800.000.
A questo - qualora l'acquisto dovesse essere perfezionata - si dovranno aggiungere circa 75 mila euro tra imposte di registro, catastali, ipotecarie e notaio.
Secondo quanto previsto dal Pnrr le Case della Comunità sono strutture sanitarie deve essere posizionate in luogo accessibile per la comunità di riferimento perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie.In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavoreranno in equipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri.
La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità dovrebbe poi rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali.