Vendemmia: in agosto la maturazione ha recuperato il ritmo, grazie al clima più piovoso e meno caldo
Si sta chiudendo la raccolta delle uve bianche, gli esperti della fondazione Mach avvertono: rapporto zuccheri/acidità non sempre ottimale, ma tuttavia gestibile con opportune operazioni di cantina. Per le uve rosse sarà determinante l'andamento meteorologico del mese di settembre, ma ci sono le premesse per una vendemmia di elevata qualità
TRENTO. In questi giorni si sta concludendo la vendemmia delle uve bianche in Trentino, iniziata a ridosso di Ferragosto.
Anche per le varietà a bacca rossa si sta prospettando una raccolta anticipata rispetto alla media delle scorse annate.
Dalla Fondazione Edmund Mach i tecnici spiegano che l'anticipo nella maturazione e le caratteristiche compositive delle uve riflettono l'andamento meteoclimatico dell'annata, caratterizzata da scarsa piovosità e temperature decisamente superiori alla media a partire dalla prima decade di maggio.
«Dopo una prima parte dell'annata viticola contraddistinta da un anticipo delle fasi fenologiche, il mese di luglio - spiega Alberto Gelmetti, responsabile dell'Unità Viticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach - è stato caratterizzato da un clima molto caldo e secco, che ha causato in diversi casi una situazione di stress idrico, con conseguente rallentamento nel processo di invaiatura delle uve, fenomeno che si è tuttavia manifestato in maniera molto eterogenea in relazione alla disponibilità idrica nelle differenti tipologie di suolo e in base alla possibilità e alla gestione dell'irrigazione».
Le provvidenziali piogge cadute a partire dal 25 luglio e l'abbassamento delle temperature a valori prossimi alle medie del periodo hanno permesso una ripresa delle fasi di maturazione, con un recupero della gradazione zuccherina che appariva fino a quel momento deficitaria, ed un rallentamento nella diminuzione dell'acidità. Fondamentale nella prima decade di agosto è stato il lavoro di monitoraggio prevendemmiale realizzato dalla Fondazione Mach per adeguare i calendari di vendemmia, soprattutto per le basi spumante. Pur confermando la spiccata disomogeneità tra varietà e zone geografiche, si è arrivati ad una raccolta anticipata di circa 10 giorni rispetto alla media.
«Le uve bianche - sottolinea Mario Malacarne, tecnologo presso il laboratorio di chimica enologica del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach - hanno evidenziato un rapporto zuccheri/acidità non sempre ottimale, ma tuttavia gestibile con opportune operazioni di cantina; la siccità ha portato in molti casi a bassi contenuti di composti azotati, da valutare al momento del conferimento delle uve in cantina per eventuali apporti correttivi».
Gli aspetti positivi di questa annata sono rappresentati dall'ottimo livello di sanità delle uve e dal basso impatto di fenomeni grandinigeni sulla produzione. Per le uve rosse sarà determinante l'andamento meteorologico del mese di settembre, ma ci sono le premesse per una vendemmia di elevata qualità. L'andamento della maturazione delle uve del 2022, messo a confronto con le annate precedenti, è stato uno degli argomenti trattati nel tradizionale incontro organizzato da Assoenologi del Trentino, che si è tenuto di recente presso la Fondazione Mach.
In particolare, sono stati presentati i primi dati del 2022 provenienti dal monitoraggio prevendemmiale, attività che viene svolta da oltre vent'anni dal Centro di Trasferimento Tecnologico.