Esplodono le polemiche: nella scuola trentina resta scoperta la metà delle cattedre
La Cgil parla di carenza di programmazione e chiede all'ente pubblico di attivarsi per superare una situazione precaria in cui il 48% degli insegnanti ha contratti a tempo determinato
MATERNE Tornati in classe 13mila bimbi
TRENTO. Partirà lunedì in Trentino il nuovo anno scolastico, ma resta scoperta quasi metà delle cattedre a tempo indeterminato. Lo denuncia la Flc Cgil con una nota.
"A giugno - si legge - si sono liberati, a seguito dei pensionamenti, 548 posti a tempo indeterminato, ma solo il 52% è stato coperto con insegnanti entrati in ruolo. Il resto è stato affidato, o verrà affidato nei prossimi giorni, con i contratti a tempo determinato".
Una situazione che il sindacato imputa a una programmazione inadeguata.
"Oltre un anno fa abbiamo messo in guardia l'assessore che i posti messi a concorso erano insufficienti. Bastava fare una stima dei pensionamenti per avere una fotografia del reale fabbisogno" rivendica la segretaria provinciale, Cinzia Mazzacca. Quello dei docenti, peraltro, sarebbe solo la punta dell'iceberg.
"Se ne parla poco, ma a scuola mancano assistenti educatori, personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Non si fanno i concorsi perché il dipartimento è ridotto all'osso e il personale, pur impegnandosi al massimo, non è posto nelle condizioni per seguire in modo efficace le varie partite aperte. Anche su questo sarebbe ora di intervenire", conclude Mazzacca.