Trento fra le realtà più dinamiche nell'utilizzo dei finanziamenti europei
Anche Bolzano è fra le prime dieci istituzioni locali italiane per capacità di impiego dei contributi riguardanti il Fondo di sviluppo regionale e il Fondo sociale. In Trentino si arriva a una spesa pari al 77% delle risorse a disposizione
TRENTO. Le province autonome di Trento e Bolzano sono fra le migliori 10 autorità locali italiane sia nella spesa del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il più imponente a disposizione dell'Italia con un totale di 36 miliardi di euro, sia in quella del Fondo sociale europeo (Fse), che nel nostro Paese raggiunge un valore totale di 23 miliardi.
È quanto emerge da un'analisi dei dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea, che coprono l'andamento delle allocazioni fino al 30 giugno 2022 per periodo di programmazione 2014-2020.
Per quanto riguarda il Fesr, Trento e Bolzano hanno speso rispettivamente il 77% e il 74% delle risorse a disposizione. Alla fine del primo semestre 2022 la spesa certificata e rimborsata da Bruxelles era pari a 70 milioni di euro per Trento e 106 milioni per Bolzano.
Le due provincie autonome sono anche fra le prime 10 nell'uso del Fse: Trento al 77% e Bolzano al 76% della spesa stando agli ultimi dati aggiornati. In base alle attuali regole, per non rischiare di perdere fondi l'ultima fattura dovrà essere emessa entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia a Bruxelles si guarda con ottimismo alla possibilità che gli obiettivi fissati vengano raggiunti - e quindi non vengano perse risorse - grazie a uno scatto finale da parte delle amministrazioni italiane coinvolte, come già accaduto più volte in passato.
Si sottolinea anche che, in seguito all'introduzione massiccia di nuove risorse con il React Eu, il tasso di assorbimento delle risorse si è abbassato, anche a livello europeo.