Patt nella bufera: Demagri e Dallapiccola se ne vanno sbattendo la porta
I due consiglieri ribelli respingono le accuse e lasciano il partito: «Alle provinciali sosterremo l’Alleanza Democratica per l'Autonomia»
TRENTO. Si è infine consumata la rottura tra i consiglieri provinciali Paola Demagri e Michele Dallapiccola e il Patt. Troppo profonde, ormai, le divergenze con la linea del vertice del partito per consentire di arrivare a una ricucitura. Le forzature degli ultimi giorni hanno portato a un epilogo che ormai appariva inevitabile: Demagri e Dallapiccola sono fuori. «Siamo grati al Patt, ma gli indirizzi politici per ora non coincidono», affermano i due consiglieri „ribelli“. Hanno pesato, in particolare, le accuse ai due consiglieri, che non avrebbero versato nelle casse del partito i contributi dovuti. Accuse che i diretti interessati respingono come infondate ma che hanno portato a formalizzare la loro sospensione.
«Consideriamo inaccettabile - scrivono a questo proposito Demagri e Dallapiccola - spostare l’attenzione su questioni amministrative tra l’altro non veritiere. Le divergenze sono di natura politica. Tanto che alle nostre, seguiranno anche altre dimissioni. Perché ciascuno ha diritto di sostenere chi ritento opportuno ma in un partito serve trasparenza e lealtà. Noi sappiamo da che parte stare: con chiunque vorrà costruire un’alternativa all'attuale maggioranza di governo».
L’altro tema di scontro è proprio la collocazione del partito autonomista in vista delle elezioni provinciali del 2023.
Ecco l’articolata posizione dei due consiglieri: «Il partito si è riempito di veti. Mai con Fratelli d'Italia. Ora, forse, sembra nemmeno con la Lega. Prima ancora mai con partiti che stiano a sinistra del PD. Ma nel sancire l'alleanza con Progetto Trentino sposa con ogni evidenza il veto nativo da parte di questa seconda forza politica che afferma mai col PD. Infine mai da soli!
Di mai in mai volevamo, pensiamo legittimamente, capire con chi e come e perché. Non ci è stato mai chiarito e solo per assoluta ipotetica deduzione pare che il famoso progetto territoriale di Marchiori corrisponda al: con tutti quelli che vogliono stare al centro col Patt. Progetto che nasce dunque già con l’elevata probabilità di perdere le elezioni visti gli infiniti mai che continuano a sommarsi. Un risultato che abbiamo già visto ad esempio nel seggio di Rovereto. I voti del Patt sarebbero stati determinanti per scrivere un altro risultato.
Il nostro portato personale ci spinge a pensare che nella prossima tornata elettorale del 2023 la parte politica da sostenere sarà la componente che nelle ultime tornate nazionali ha fatto riferimento all’Alleanza Democratica per l'Autonomia. È lì che noi inseriamo il nostro quadro di valori è lì che noi porteremo il nostro impegno innanzitutto di persone politiche.
Ringraziamo il partito e tutti i tesserati ai quali rimane la nostra più elevata gratitudine e un assoluto rispetto politico. Lo stesso che pretendiamo noi in questo momento di divergenza politica con i prossimi obiettivi in vista delle provinciali 2023».