Sicurezza sul lavoro, sindacati trentini a Roma. Sanità, la Cgil annuncia battaglia sulla "gravissima crisi" del sistema provinciale
Anche una delegazione locale, oggi, 22 ottobre, alla manifestazione in piazza Santi Apostoli per chiedere più salute e più sicurezza (quest'anno già i 12 morti sul lavoro in Trentino). Sistema sanitario, Diaspro (Fp Cgil) annuncia una grande mobilitazione e denuncia una "deriva verso privatizzazione strisciante"
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TRENTO. C'era anche una delegazione di lavoratori trentini in piazza Santi Apostoli, a Roma, oggi, per la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil per chiedere più salute e più sicurezza nei posti di lavoro.
Le tre confederazioni hanno chiesto al nuovo governo di invertire la rotta sul tema, investendo maggiormente in prevenzione, rafforzando i controlli e superando la precarietà. Le richieste avanzate dalla delegazione provinciale comprendevano anche più prevenzione e maggiori controlli, con un rafforzamento degli organici degli enti ispettivi.
Da gennaio 2022 in provincia di Trento sono morte dodici persone sul lavoro, gli infortuni sono stati 5.400.
Sul tema della sicurezza sul lavoro "siamo pronti a confrontarci, come abbiamo fatto con i governi precedenti. Siamo davvero di fronte ad una situazione complessa: basta le parole, servono i fatti. Se non cambia la situazione non solo torneremo in piazza ma ci mobiliteremo di nuovo in tutti i luoghi di lavoro per impedire che questa strage prosegua. Avanti tutti insieme": così il segretario generale della Camera del lavoro, Maurizio Landini, concludendo dal palco la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Frattanto, la Fp Cgil Trentino annuncia una grande mobilitazione per il settore sanità e denuncia una "deriva verso privatizzazione strisciante".
Duro, in una nota diffusa oggi, Luigi Diaspro, segretario generale della Funzione pubblica Cgil del Trentino: "È davvero sconcertante il balletto in corso sulla stampa con cui Giunta, Consiglio provinciale e Azienda sanitaria continuano imperturbabili a declinare qualsiasi responsabilità sullo stato di salute della sanità pubblica trentina. Appare sempre più netta la sensazione di una deriva verso una privatizzazione strisciante, conseguenza diretta di scelte politiche attendiste e autoreferenziali che minano sempre più la tenuta della sanità pubblica".
Ha inoltre annunciato iniziativa di mobilitazione sul territorio: "Mi pare giunto il momento di mettere fine a una querelle che sta assumendo toni da stucchevole schermaglia politica, anziché essere doverosamente riconosciuta e affrontata, ovvero una gravissima crisi del sistema sociosanitario. Crediamo quindi non più rinviabili iniziative di forte mobilitazione sul territorio, che valuteremo nelle prossime ore in modo unitario", ha precisato Diaspro.