Covid in Trentino, di nuovo al lavoro i 54 medici e 160 infermieri che non si sono mai vaccinati
Il governo Meloni ha deciso che resta l'obbligo delle mascherine negli ospedali e Rsa fino al 31 dicembre per lavoratori, utenti e visitatori
TRENTO. Il Consiglio dei Ministri ha deciso lo stop all'obbligo di vaccinazione per medici e infermieri e il reintegro del personale no vax. Per entrare in ospedale e nelle Rsa si dovrà invece ancora utilizzare la mascherina. L'idea di togliere ogni obbligo legato al Covid è per ora accantonata.
In Trentino sono 214 i sanitari sospesi per non essersi vaccinati. Di questi 54 sono medici e 160 infermieri. La decisione di reintegrarli è una boccata d'ossigeno per il sistema sanitario che da tempo soffre una grave carenza di personale.
Rimettere al lavoro al più presto i circa 4mila medici ad oggi sospesi perché non hanno adempiuto all'obbligo di vaccinazione anti-Covid, con l'obiettivo di colmare le carenze di personale che in varie regioni stanno mettendo in ginocchio ospedali e servizi sanitari.
È questa la «ratio» alla base della norma approvata ieri, 31 ottobre, dal Consiglio dei ministri (Cdm) che anticipa di due mesi - dal 31 dicembre al 1 novembre - lo stop all'obbligo vaccinale per le professioni sanitarie, mentre resta l'obbligo delle mascherine negli ospedali e Rsa fino al 31 dicembre per lavoratori, utenti e visitatori.
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