Politica / Il caso

Contributi casa, la Provincia chiede al consigliere comunale Andrea Merler di restituire i soldi

Secondo il servizio di piazza Dante, dalle verifiche della polizia locale non sarebbe emersa "un'effettiva e continuativa occupazione dell'alloggio" in questione. L'esponente del centrodestra annuncia ricorso al Tar: "Sono molto stupito dalla determina, dato che la mia effettiva occupazione dell'alloggio è confermata dai fatti"

TRENTO. Il servizio politiche della casa della Provincia ha stabilito con determina la decadenza del contributo per il mutuo agevolato "prima casa" concesso al consigliere comunale di Trento, Andrea Merler, avvocato e già candidato sindaco per il centrodestra.

La decisione, che comporta il risarcimento a favore della Provincia di Trento di quasi 54.000 euro (circa la metà del contributo, più le sanzioni), è stata presa per "violazione del vincolo di occupazione dell'alloggio" previsto dalla legge.

"I consumi di energia elettrica e acqua potabile - si legge nella determina - riscontrati a partire dal 2013 sono alquanto esigui e non compatibili con un'effettiva e continuativa occupazione dell'alloggio", mentre "gli esiti dei plurimi accessi effettuati nel corso del 2021 presso l'immobile da parte della polizia locale, anche in orari compatibili con le indicazioni fornite da Merler, sono stati prevalentemente negativi".

La somma richiesta comprende il 50% del contributo erogato, pari a 74.238 euro, a cui si aggiungono le sanzioni (per 7.428 euro) e gli interessi (9.388 euro).

Contro il provvedimento Merler ha presentato ricorso al Tar di Trento, con udienza fissata per la prossima settimana, e istanza di annullamento della determina in autotutela.

"Sono molto stupito dalla determina, dato che la mia effettiva occupazione dell'alloggio è confermata dai fatti. Al Tar ho depositato decine di documenti che lo comprovano", ha detto Merler sentito dall'Ansa.

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