Vitalizi, rivalutazioni del 12% da gennaio. Lega ed Svp, corsa in extremis per ridurre l'aumento al 3,8%
Il maggior costo è calcolato in 770 mila euro, la maggioranza cerca di correre ai ripari, per rimediare a un "pasticcio" da lei stessa creato. Mirko Bisesti «Se passasse il nostro emendamento, faremmo risparmiare 528 mila euro alle casse regionali»
IL CASO Il nodo della restituzione dell'anticipo dei vecchi vitalizi
TRENTO. Con l'inflazione c'è anche chi ci guadagna: si tratta degli ex consiglieri regionali. La Regione finisce l'anno parlando, infatti, ancora di vitalizi. E questa volta il rischio per le casse pubbliche - oltre che per l'immagine della classe politica trentina e altoatesina - è grosso, tanto che nel tentativo di evitare di fare una nuova figuraccia da "casta privilegiata", che tutela sè stessa, ieri la maggioranza ha cercato di correre ai ripari, per rimediare a un "pasticcio" da lei stessa creato.
Il problema sta nel fatto che se non si interviene subito, modificando la legge regionale del novembre 2019, che prevede l'adeguamento automatico all'inflazione dei vitalizi degli ex consiglieri provinciali/regionali, tra meno di un mese, ovvero dal primo gennaio 2023, gli assegni vitalizi schizzeranno in su con un incremento di quasi il 12% (esattamene l'11,8%) su base annua e un costo maggiore per il bilancio regionale di 770.000 euro.
Proprio per questo, in fretta e furia, ieri in consiglio regionale, mentre era in corso la discussione sulla manovra di bilancio 2023 (ultima legge utile per intervenire), i capigruppo di maggioranza hanno chiesto una sospensione, che poi si è protratta a lungo, determinando il rinvio del voto a lunedì prossimo, per concordare un emendamento che potesse consentire di contenere un aumento di tale portata legato all'inflazione, che difficilmente sarebbe stato possibile giustificare in questo momento particolarmente difficile per tutti, soprattutto per le fasce di popolazione più deboli, proprio a causa dell'aumento dei prezzi dovuti all'inflazione.
Poi c'è il caro bollette, il caro carburanti, senza che ci sia stato un corrispondente aumento di salari e stipendi, che invece continuano a perdere potere d'acquisto.
Morale, dopo un lungo confronto fra le forze della maggioranza regionale - Lega ed Svp in primis - si è elaborato un emendamento per cercare di abbattere l'aumento ritenuto da tutti spropositato e quindi impresentabile e ridurlo a cifre più contenute.
Mirko Bisesti, capogruppo della Lega in consiglio regionale, spiega il risultato raggiunto: «Abbiamo presentato a tutti i capigruppo una proposta di emendamento che permette di ottenere un risparmio di 528 mila euro perché invece dell'aumento netto di quasi il 12% per tutti i percettori di vitalizi, si prevede un incremento che in media è del 3,8% e al massimo del 7%, utilizzando le percentuali previste dalla legge nazionale per la rivalutazione delle pensioni, che diminuiscono più la pensione è alta. Nel caso dei vitalizi mi pare che non ci sia nessuno, comunque, che potrebbe rientrare in una rivalutazione del 7%. Ricordo - conclude Bisesti - che i vitalizi di cui parliamo riguardano chi è stato consigliere regionale prima del 2013 e questa norma non c'entra con le indennità».
L'emendamento, per la rivalutazione degli assegni diretti e di reversibilità «per gli anni 2022, 2023 e 2024», è stato condiviso oltre che da Lega e Svp anche dal Patt e da Forza Italia, che fanno parte della giunta regionale e dalle altre forze della maggioranza.
Le minoranze, tra cui Fratelli d'Italia, che a livello regionale non rientra nella coalizione di governo, si sono riservate di valutare l'emendamento. Se ne riparlerà lunedì prossimo, quando è riconvocato il consiglio regionale per l'approvazione della manovra.
Alessio Manica (Pd), che ha partecipato alla capigruppo, è critico: «A suo tempo, come minoranze, avevamo fatto presente alla maggioranza il tema della rivalutazione Istat sui vitalizi, osservando che sarebbe stata una follia.
E ora i nodi vengono al pettine».Ieri nel presentare la finanziaria regionale, il presidente Maurizio Fugatti ha detto: «Sulla manovra pesa il tema dell'incertezza sulla partita dell'energia, serve cautela e serietà sulla spesa.
Per il prossimo triennio le entrate sono previste in circa 282 milioni di euro, stabili per il 2024 ed il 2025. Il bilancio pareggia a circa 336 milioni di euro. Sono previsti ancora trasferimenti di 3,6 milioni di euro dal Consiglio regionale, - ha detto tra l'altro Fugatti - con 1,3 milioni di euro frutto delle restituzioni degli ex consiglieri, somme che verranno devolute alle famiglie in difficoltà».