Sanità / Demografia

Calo delle nascite, il direttore dell' Unità materno infantile: “L’effetto di pandemia e caro vita si vede”

Il primario Fabrizio Taddei commenta i numeri del 2022: “La nostra regione tiene. In Trentino abbiamo il miglior dato a livello nazionale sulle interruzioni volontarie di gravidanza, che da noi continuano ad avere una progressiva riduzione”

DATI Il primo nato dell’anno in Trentino alle 4.27 al S.Chiara. Crollano le nascite 
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di Matteo Lunelli

TRENTO. Il dottor Fabrizio Taddei è direttore dell'Unità materno infantile dell'Azienda sanitaria e direttore dei reparti di Trento e Rovereto. In pratica è colui che guida tutta la squadra che in Trentino si occupa di mamme e bambini, dai ginecologi alle ostetriche.
Direttore, i numeri dicono che le nascite sono ancora in calo: il confronto con i decenni precedenti è impietoso.
Io parlerei di un lieve calo e di un Trentino che regge. Ci sono indubbiamente state cento nascite in meno, anzi direi 190 in meno facendo il confronto con il 2019, anno pre Covid, quello da tenere in considerazione per fare delle analisi e dei ragionamenti, ma rispetto al resto d'Italia stiamo tenendo. Sarei decisamente preoccupato se parlassimo di 600 o 700 nati in meno.
Il calo demografico, però, prosegue.
Senza dubbio. Sono reduce da un convegno a Milano con centinaia e centinaia di ginecologi da tutta Italia il cui titolo era "La grande sfida della lotta alla denatalità". Un tema centrale a livello nazionale.
Diciamo che i cento nati in meno non preoccupano, ma preoccupa il trend nazionale.
Dobbiamo tenere conto di quello che la gente ha vissuto in questi ultimi danni. Siamo tutti stati colpiti a livello emozionale e sentimentale dalla pandemia e, nell'ultimo periodo, da caro vita e guerra. Noi lo vediamo: i concepimenti la scorsa estate, che è stata tranquilla dal punto di vista del Covid, sono cresciuti. Mentre l'anno prima, quando si viveva una situazione di forte incertezza, erano calati.
Torniamo ai dati: come si inverte in trend?
Ci sono tanti parametri da valutare, oltre al numero assoluto. Ad esempio in Trentino abbiamo il miglior dato a livello nazionale sulle interruzioni volontarie di gravidanza, che da noi continuano ad avere una progressiva riduzione. Il problema delle donne è preconcezionale: non è questione "sono incinta non ce la faccio", ma c'è la decisione a monte di non fare bambini. Oltre alla situazione sociale, come la pandemia, di cui abbiamo detto, a livello nazionale la politica deve impegnarsi a dare qualcosa in più alle future mamme. Non è la propaganda populista degli anni più bui della nostra storia nazionale a far nascere più bambini, sono politiche attente ed efficaci.
In Trentino come vengono "prese in carico" le future mamme?
Noi offriamo un percorso nascita che è un modello a livello nazionale. E offriamo una personalizzazione delle cure: non sono semplici numeri, ogni situazione è differente e va affrontata con competenza grazie alla nostra rete.
Ultimo ma non meno importante: la sua squadra. Negli ultimi due anni l'Unità operativa che dirige ha avuto ampia eco mediatica per motivi non proprio positivi.
Ho un bel gruppo. Sono bravi e attaccati al loro lavoro, e stiamo integrando gli organici con molti giovani. Si tratta di investimenti per il futuro, ma le ultime sette o otto assunzioni sono state importanti. Siamo ancora attrattivi, lavorare da noi e con noi è bello, al di là di quanto accaduto nel 2021, che non è stato certo un momento di onori e gloria per chi lavora qui. Io sono fiero della squadra che abbiamo.

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