Case di riposo trentine: nel 2023 tariffe bloccate, ma aumentano gli extra
Per 38 strutture su 43 bilanci di previsione in rosso. Debito di 6 milioni. Per migliorare i conti alcune strutture hanno aumentato i costi delle stanze singole
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TRENTO. Giorno dopo giorno le varie Apsp della Provincia stanno pubblicando i bilanci di previsione e come era già stato annunciato più volte la situazione è tutt'altro che rosea. Su 43 strutture solo 5 hanno previsto di chiudere in pareggio o con utili.
Nel complesso, per le altre strutture, il debito totale previsto ammonta a 6 milioni con previsioni che differiscono da struttura a struttura. La previsione di debito più alta al momento pubblicata è quella della Apsp Vannetti di Rovereto con circa 500 mila euro, seguono le altre strutture con debiti minori. Per la Civica di Trento c'è una previsione di debito che al momento è solo ufficiosa, 600 mila euro.
Quest'anno, è noto, la Provincia ha vietato aumenti delle rette base che oscillano da un minimo di 44 a un massimo di 52,5 euro. Qualcuno era riuscito a limare in corsa gli importi a fine anno, ma nei limiti di quanto previsto nel 2022. Quest'anno, invece, l'unica possibilità per le strutture è stato intervenire sui prezzi dei servizi aggiuntivi.
Nel caso di Pergine, ad esempio, sono stati aumentati i supplementi per le stanze singole passati da 5 euro al giorno a 7,50. In altri casi sono stati aumentati i prezzi per le stanze "private", quelle con tariffe totalmente a carico degli ospiti e delle famiglie.Aggiustamenti che comunque, visti i bilanci, non consentono ai vari consigli di amministrazione di dormire sonni tranquilli.
Da parte sua la presidente di Upipa Michela Chiogna ha già annunciato di non voler fare tagli di personale o di servizi perché questo andrebbe a ricadere sulla qualità dell'assistenza offerta agli ospiti. Evidentemente le strutture contano sulle promesse fatte dall'assessorato che ha garantito di intervenire nuovamente in caso di bisogno.
La spesa complessiva per le Rsa per l'anno 2023, a carico del servizio sanitario provinciale, ammonta a 142.831.432 euro, ed è di circa 1,5 milioni di euro superiore al finanziamento 2022.Tra le principali modifiche contenute nelle direttive di quest'anno vi è il potenziamento dell'assistenza medica (con aumento delle risorse di circa 1,7 milioni di euro), Su questo punto però è in corso un dialogo tra Provincia e Upipa.
Le direttive prevedono infatti che il medico sia un dipendente. Il problema è che, vista la cronica carenza di professionisti, nella maggior parte dei casi nelle strutture lavorano libero professionisti che prestano servizio da più parti. Da Upipa è quindi partita la richiesta che quella che i medici siano dipendenti sia una scelta preferenziale, ma non un obbligo perché questo metterebbe a serio rischio il sistema.