Fare le ecografie è un'impresa, i professionisti senza risposte da Apss: "Scarsa sicurezza"
La situazione va avanti da anni e non c'è stato un intervento, nessuno si è interessato. Paolo Panebianco della Fenalt: “Spazi angusti, dove diventa impossibile fare una manovra semplice come girare un lettino”
SCELTA Perché la Provincia ha annullato l'appalto
RITARDI La storia infinita del nuovo ospedale
PROPOSTA Stefenelli: "Commessi troppi errori"
TRENTO. Spazi angusti, dove diventa impossibile fare una manovra semplice come girare un lettino. E porte che si staccano. Fare una ecografia nel reparto di Radiologia al Santa Chiara è davvero un'impresa. I professionisti sanitari, per la sicurezza loro e dei pazienti, hanno scritto ai vertici dell'Azienda sanitaria chiedendo un intervento immediato. Ma le risposte non arrivano.
«Non si sentono ascoltati e tutelati - spiega Paolo Panebianco della Fenalt -. La situazione va avanti da anni e non c'è stato un intervento, nessuno si è interessato. La squadra tecnica del Santa Chiara c'è e sono anche bravi, ma ci vuole il via libera dai vertici. Le ecografie sono importanti, servono anche per operazioni importanti e non si tratta solo di un po' di gel e del sensore».
Il sindacalista guarda anche oltre: «Tutta la diagnostica, se non presidiata, va a finire nel privato». E un settore delicato e strategico come la radiologia continua a essere in difficoltà: la scuola per tecnici di radiologia non c'è, gli spazi neppure ed è noto il caso della fuga dei medici e dei tecnici che negli ultimi mesi si sono dimessi in gran numero.
«Questa stanza di venti metri quadrati divisa in tre "sgabuzzini" è una conferma di una situazione allo sbando, che va affrontata e risolta quanto prima. Stiamo parlando di un reparto delicato e importante, ma che sta affrontando delle situazioni veramente difficili ed è in affanno. Ci vuole un intervento immediato almeno con i lavori per quella stanza».