Materne ancora in assemblea: «Piccoli al caldo, è sbagliato»
La Cisl convoca per mercoledì 8 febbraio le insegnanti e chiede i numeri effettivi delle iscrizioni: «Nemmeno possiamo sapere quanto costa tutto questo»
LA PROTESTA In piazza a Trento le educatrici degli asili nido, folla alla manifestazione: risparmi di spesa a danno delle lavoratrici
MATERNE Apertura a luglio, la rivolta dei sindacati: "Calpestati i diritti dei lavoratori"
ISCRIZIONI Via libera dal 12 gennaio al 31 gennaio 2023
CRITICI "Non è una buona idea né per i bambini né per gli operatori"
TRENTO. «Bisesti venga a visitare gli asili a luglio, con bambini e lavoratori in spazi piccoli e surriscaldati. La scuola dell'infanzia non è solo gioco, è un'esperienza impegnativa e i bambini devono poter staccare. Inoltre, luglio è il mese in cui si concentra la manutenzione, letteralmente non si sa quando farla». Questa è la sintesi del pensiero espresso da Candida Berlanda, referente di Cisl Scuola per le scuole dell'infanzia, in merito all'apertura previste a luglio.
I sindacati, contrari all'apertura, hanno annunciato un'assemblea per mercoledì 8 febbraio rivolta a tutti i lavoratori delle scuole dell'infanzia. Primo problema sollevato da Berlanda è l'assenza di numeri pubblici relativi all'effettiva frequenza da parte dei bambini iscritti. Non di rado i genitori iscriverebbero i bambini al servizio di luglio, senza far seguire una presenza effettiva a scuola: «Possiamo affermare che non abbiamo mai avuto i numeri reali relativi alla frequenza rispetto alle iscrizioni e nemmeno di queste abbiamo effettiva contezza» ha detto Berlanda.
Mancherebbero inoltre i dati pubblici relativi al costo complessivo delle aperture a luglio: «Non siamo a conoscenza dei dati oggettivi relativi ai costi sostenuti dalla Provincia - ha sottolineato la sindacalista - Siamo convinti che l'apertura a luglio abbia un costo non indifferente, con quella cifra si sarebbero potuti offrire altri servizi conciliativi, gli stessi che sul territorio ci sono sempre stati anche nel mese di agosto, grazie ai quali erano stati creati posti di lavoro».
Insomma, un no alla scuola dell'infanzia aperta a luglio: «Luglio deve essere il mese dedicato ai servizi conciliativi extra-scolastici, alle attività di gioco e di tempo libero», indica Berlanda che ha sottolineato come la scuola dell'infanzia abbia una missione formativa, non solo di appoggio alle famiglie.
«È doveroso aiutare le famiglie, ma da settembre a giugno la giornata scolastica dei bambini è pesante, hanno l'assoluta necessità di uno stop, soprattutto quelli che si apprestano a frequentare la scuola primaria - evidenzia Berlanda - La scuola dell'infanzia non è solo gioco, è progettare, pensare, imparare, relazionare, lavorare insieme, condividere spazi e progetti dove i bambini più grandi aiutano i bambini più piccoli, sono costruttori del loro sapere».
Esiste poi un'incognita sulle manutenzioni delle strutture, solitamente concentrate proprio a luglio: «Luglio è il mese dell'anno in cui si concentrano i lavori di manutenzione - precisa - In alcune scuole da anni non si tinteggia perché letteralmente non si sa quando svolgere i lavori di ordinaria manutenzione. Ad agosto molte aziende sono chiuse e già a fine agosto insegnanti ed operatori sono di nuovo al lavoro per predisporre il nuovo anno».
Per la sindacalista Cisl, l'assessore Bisesti sottovaluterebbe l'aspetto organizzativo delle materne: «L'assessore semplifica un po' troppo quello che è il tempo in cui i bambini rimangono alla scuola dell'infanzia. Venga a visitare le scuole durante l'anno e capirà cosa vuol dire avere ventiquattro bambini in spazi piccoli e pericolosamente caldi. Venga a vedere il lavoro degli insegnanti, degli operatori d'appoggio e dei cuochi anche e soprattutto nel mese di luglio».
Prossimo appuntamento, l'assemblea dell'8 febbraio: «Sarà aperta a tutti i lavoratori delle scuole dell'infanzia provinciali ed equiparate - ha annunciato Berlanda - Speriamo in una grande affluenza, la scuola unita saprà far sentire la sua voce per il bene esclusivo dei bambini e delle bambine che la frequentano».