Monopattini, arriva la mini multa per i parcheggi selvaggi a Trento: tutte le novità
Da mercoledì primo marzo disponibili 250 "punti di non intralcio": chi non li riconsegna al posto giusto deve pagare un euro in più
LEVICO Sequestrato il monopattino elettrico da “corsa”
PROBLEMA Monopattini abbandonati ovunque
LA STRETTA Salvini: “Regole ignorate, non si può continuare così”
TRENTO. Ora non ci sono più scuse: chi abbandona il monopattino preso a prestito non solo dimostra poca attenzione per la cosa pubblica ma anche notevole pigrizia, visto che da mercoledì primo marzo sono stati evidenziati ben 250 punti di non intralcio dove lasciare il prezioso mezzo di locomozione. Questi luoghi possono essere facilmente trovati usando le app dei servizi di sharing. In questo modo, non solo sarà più facile avere cura dei mezzi, ma sarà anche più facile trovare i monopattino quando se ne ha bisogno.
Comportarsi bene eviterà anche di collezionare mini-multe di un euro, che saranno caricate ogni volta che non si lasceranno i monopattini nei posti adibiti. Sono due anni e mezzo che Trento ha a che fare con questi mezzi che permettono di spostarsi più velocemente da un capo all'altro della città senza inquinare. Ma la convivenza con pedoni, biciclette e automobili non è sempre stata delle migliori, tanto che gli agenti della polizia municipale più volte sono intervenuti per fare rispettare le regole.
Ma un'abitudine su tutte ha creato parecchi disagi, ovvero l'utilizzo e l'abbandono nelle periferie e nelle zone meno frequentate. A novembre scorso un servizio fotografico de "l'Adige" aveva per l'appunto documentato questa situazione incresciosa.
Era stata infatti condotta una sorta di "battuta di caccia" sul territorio urbano della città di Trento , ed in poco più di un'ora percorrendo meno di 20 chilometri, erano stati avvistati più di 40 monopattini, alcuni davvero male in arnese, abbandonati un po' ovunque.
L'idea di ricorrere alla mobilità pubblica alternativa era stata messa in pratica dal Comune di Trento ancora nell'autunno 2020 quando aveva formalizzato l'accordo con due aziende specializzate: la veneta Bit Mobility s.r.l. e la torinese Vento Mobility s.r.l., con i monopattini veneti verniciati di blu, di celeste quelli piemontesi.
Negli intenti dell'amministrazione comunale, il desiderio di migliorare la qualità dell'ambiente riducendo l'utilizzo di veicoli privati per gli spostamenti a breve raggio. Le due aziende avevano provveduto a consegnare un totale di ben 500 monopattini, a disposizione grazie ad una app attrezzata con geolocalizzatore.
Ma se molti hanno imparato a fare affidamento su questo mezzo comodo, leggero ed economico, altri hanno iniziato a lasciarlo in giro dopo l'uso, sui marciapiedi, all'interno dei parchi, in cortili e sottopassi, e persino nei pressi di tangenziali e ciclabili. Spesso lasciati all'aperto tra polvere, vento e anche pioggia e neve per settimane, con il risultato che molti di questi sono rimasti danneggiati.
Ecco perché è arrivato il momento di cambiare abitudini: da ieri, mercoledì primo marzo, sono stati trovati ben 250 punti di raccolta e, allo scopo di favorire una sosta più ordinata, tutte le applicazioni dei servizi di sharing suggeriscono di default i "punti di non intralcio".
Si tratta principalmente delle rastrelliere portabiciclette e dei parcheggi riservati a ciclomotori e motoveicoli, dove la normativa di settore consente già la sosta per i monopattini elettrici. Non solo: le soste effettuate lontano dai "punti di non intralcio" verranno disincentivate dal gestore con un sovrapprezzo di un euro.
Questa nuova normativa dovrebbe arginare l'abbandono dei mezzi e l'incuria che ne deriva, e nello stesso tempo agevolare gli utenti nella ricerca di luoghi adatti alla sosta.