Auto nuove, il sorpasso di ibride ed elettriche: nel 2022 per la prima volta in Trentino superate le benzina e diesel
Per quanto riguarda le marche delle autovetture, la nostra regione si conferma in controtendenza rispetto alla situazione nazionale: qui da noi le prime iscrizioni di Volkswagen (22.629) hanno superato le Fiat (20.750) mentre a livello nazionale la situazione è di 175.455 Fiat e 100.392 Volkswagen. Sono queste alcune delle notizie che si ricavano dalla lettura dell'Annuario Aci 2023
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TRENTO. Il 2022 sarà ricordato in Trentino come l'anno in cui le auto ibride ed elettriche hanno effettuato lo storico sorpasso per quanto riguarda le auto nuove: a fronte di 45.863 prime iscrizioni di auto a benzina e di 51.148 auto a gasolio, ci sono state ben 69.410 prime iscrizioni di auto elettriche e ibride (nel dettaglio, 7.755 elettriche, 47.696 ibrido benzina e 13.959 ibrido gasolio). Un dato che dimostra plasticamente quanto il mondo dell'auto sta avendo una fase che potremmo davvero definire di cambiamento epocale.
Calano invece, in Trentino come nel resto d'Italia, le "prime iscrizioni" di auto nel suo complesso, portando il dato nazionale ai minimi storici e per quanto riguarda la nostra regione a un calo di oltre 14mila nuovi veicoli rispetto al 2021. In drastico calo anche il numero di prime iscrizioni di autobus in Trentino (da 201 del 2021 a 117 del 2022) e degli autocarri, passati da 30.510 a 20.651 nel giro di soli dodici mesi. In crescita, invece, i motocicli, le cui prime iscrizioni in Trentino sono passate da 4.177 del 2021 a 5.252 del 2022.
Per quanto riguarda le marche delle autovetture, la nostra regione si conferma in controtendenza rispetto alla situazione nazionale: qui da noi, grazie soprattutto all'Alto Adige, le prime iscrizioni di Volkswagen (22.629) hanno superato le Fiat (20.750) mentre a livello nazionale la situazione è di 175.455 Fiat e 100.392 Volkswagen.
Al terzo posto in Trentino Alto Adige troviamo le Audi (15.642) seguite poi da Peugeot (10.683), Bmw (8.924) e Citroen (8.275). Numeri molto alti, rispetto alla situazione nazionale, per Lynk & Co. (2.274, oltre la metà del totale nazionale), Ds (1.718) e Smart (1.522), ma va comunque sottolineato come sono numerose le aziende che immatricolano le flotte aziendali in regione per via di un più conveniente regime di tassazione. Sono queste, in sintesi, le principali notizie che si ricavano dalla lettura dell'Annuario Aci 2023, consultabile sul sito dell'Automobile Club d'Italia.
La fotografia a livello nazionale è impietosa: prime iscrizioni ai minimi storici, circolante sempre più vecchio, spesa sempre più salata e un gettito fiscale che sfiora i 60 miliardi. Nel 2022, infatti, il mercato auto italiano è crollato ai minimi storici. Dopo la ripresa post-Covid registrata nel 2021, le prime iscrizioni sono state poco più di 1.330.000, quasi pari al 1.310.000 del 2013. Rispetto al 2021, la diminuzione è del 12%. Valori lontanissimi non solo dagli anni di maggiore sviluppo del settore (prima decade anni 2000) - quando le prime iscrizioni al Pra superavano quota 2 milioni - ma anche rispetto agli ultimi anni pre-Covid (2017-2019), quando si sono registrate circa 1,9 milioni di immatricolazioni.
Ma quanto teniamo le auto? Il parco circolante è sempre più vecchio, tanto che l'età media delle auto è di 12 anni e 6 mesi: 4 mesi in più rispetto al 2021. Poco meno di 1 su 5 (il 17% del totale), le Euro 0-1-2, che hanno almeno 19 anni. Sempre più vecchie anche le rottamate, con un'età media di 18 anni e 2 mesi: 9 mesi in più rispetto al 2021.
Nel 2022, per le nostre auto, abbiamo speso più di 148 miliardi di euro: 10 miliardi in più rispetto al 2021 (+6,9%). La spesa maggiore è stata rappresentata dal binomio acquisto-ammortamento del capitale e dai carburanti: 41 miliardi per ciascuna di queste due voci. Seguono manutenzione e riparazione: poco meno di 27 miliardi. Rispetto al 2021, aumentano tutte le voci di costo ad eccezione di quella per la Rca, in diminuzione di circa 200 milioni di euro (-2%).
La spesa media per l'utilizzo di un'auto è di circa 3.700 euro: quasi 200 euro in più (+5,7%) rispetto al 2021.In calo del 5,6% rispetto al 2021, la componente fiscale, con un gettito totale di poco superiore ai 58 miliardi di euro. Ancora una volta, l'entrata maggiore per l'erario è quella derivata dalla vendita dei carburanti (31 miliardi), sebbene in decisa diminuzione rispetto al 2021 a causa dei tagli alle accise decise dal governo nel corso del 2022. Seguono Iva su acquisto veicoli (6,9 miliardi) e tassa automobilistica (6,7 miliardi).
Sempre più alto il rapporto autovetture/popolazione: 681 auto ogni 1.000 abitanti. Rapporto che - se si considera il totale dei veicoli - sale a 910 ogni 1.000 abitanti. Entrambi valori in crescita rispetto al 2021, che fanno dei due indici italiani i più alti in Europa.