Jj4, altri ricorsi contro l'abbattimento. Enpa: un piano alternativo che prevede anche le sterilizzazioni
Dopo Leal e Oipa, anche Lndc, Enpa e Leidaa annunciano ricorsi contro la nuoca ordinanza di abbattimento dell'orsa Jj4 firmata dal presidente della Provincia, Fugatti. L’Ente nazionale protezione animali presenta anche sette punti per rivedere Life Ursus e mitigarne il peso sul territorio trentino
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TRENTO. Dopo Leal e Oipa, anche Lndc, Enpa e Leidaa annunciano ricorsi contro il nuovo decreto di abbattimento dell'orsa Jj4.
Le associazioni annunciano in una nota che presenteranno una diffida a non procedere all'abbattimento, per non incorrere nel reato di uccisione di animali senza necessità.
"Ovviamente impugniamo anche questo decreto, così come abbiamo fatto con i precedenti provvedimenti, e confidiamo in una nuova immediata sospensione. Con questo nuovo provvedimento, che annulla l'efficacia di quelli precedenti,
Fugatti sta cercando di svuotare di significato il ricorso per il quale è fissata l'udienza l'11 maggio.
In tale data, infatti, il Tar si troverà a non poter decidere dato che la precedente ordinanza impugnata è stata di fatto annullata dallo stesso Fugatti", fa sapere Michele Pezone, responsabile diritti animali Lndc dopo l'approvazione di un nuovo decreto di abbattimento dell'orsa jj4 firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Il presidente Fugatti non vuole perdere la sua personale guerra contro l’orso JJ4 e organizza già l’uccisione dell’orsa contro ogni parere istituzionale e legale. È uno schiaffo alla giustizia, al Tar, al ministero dell’ambiente, alle autorità scientifiche, a tutte le associazioni, come Enpa, che hanno lavorato presentando tantissime soluzioni alternative ma soprattutto uno schiaffo a tutti i cittadini italiani che in questi giorni hanno manifestato la loro apprensione per la sorte di JJ4.
Tra loro anche tutti quei cittadini trentini che vogliono e reclamano la presenza degli orsi ma che allo stesso tempo accusano giustamente la Provincia di non aver fatto niente per favorire una pacifica e corretta convivenza.
L’Ente nazionale protezione animali ribadisce che non lascerà che si compia questa condanna a morte, abbiamo già attivato il nostro ufficio legale e impugneremo ogni atto. Le soluzioni alternative ci sono. Invitiamo il presidente della Pat a rileggersi le nostre sette proposte".
Ecco dunque la proposta di Enpa in sette punti.
"Corridoi faunistici Tante volte abbiamo sottolineato la necessità della creazione di corridoi faunistici o ecologici, vale a dire di quei passaggi che tradizionalmente sono seguiti dalla fauna selvatica per raggiungere altri territori, permettendone la dispersione. Avevamo elaborato ed ottenuto la presentazione da parte di alcuni gruppi politici di un emendamento nella legge Bilancio 2022 finalizzato proprio alla realizzazione o al restauro dei corridoi, con lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni che però è stato bocciato. Fondamentale agire subito e recuperare il tempo perduto.
Dispersione delle femmine Occorre, scientificamente parlando, comprendere le ragioni della estrema stanzialità delle femmine di orso, che, come JJ4 nel corso degli anni, non si sono sostanzialmente mai mosse dal luogo della nascita. Si potrebbe sperimentare - benché già accuratamente studiato - l'uso di feromoni. La dispersione delle femmine, e di conseguenza dei maschi, consentirebbe di ridurre la concentrazione degli animali sul territorio, facilitando l'accettazione sociale.
Controllo delle nascite Occorre studiare l'applicazione di tecniche di controllo della riproduzione come quelle che vengono già usate per altri mammiferi selvatici. La vasectomia potrebbe essere praticata sugli orsi più grandi, con interventi chirurgici piuttosto semplici che non ledono la salute degli animali. Praticata ovviamente da personale medico veterinario esperto, può ridurre in tempi abbastanza rapidi la crescita della popolazione ursina.
Identificazione degli orsi Occorre la piena attualizzazione della banca dati sull’identificazione degli orsi, che è uno dei punti su cui si è focalizzata la preoccupazione di molti. Inoltre, è necessario garantirne la trasparenza e la possibilità di accesso ai portatori di interesse, anche per rendere più facile il contatto e il dialogo con le istituzioni.
Santuari nella situazione attuale essi rappresentano la soluzione migliore e sono da noi ben accetti per la salvezza della vita degli orsi condannati, ma non possono costituire una soluzione permanente. Chiediamo invece che nel nostro Paese sia realizzato in tempi brevi un solo grande santuario sostitutivo del centro del Casteller, che, come registrò il rapporto dei Carabinieri Cites nel 2020, poi raccolto dalla sentenza del Consiglio di Stato, non può fornire sotto nessun aspetto la garanzia del benessere degli orsi
Metodi dissuasivi Che si tratti di squadra di cani anti-orso o di squadra di uomini specializzati, tali metodi sono efficaci soprattutto nell’immediatezza. Pertanto, gli interventi devono essere assolutamente tempestivi per permettere agli orsi di associare la dissuasione ad un comportamento ritenuto negativo dagli umani.
Prevenzione Il fattore della prevenzione è fondamentale, il cardine su cui fondare la coesistenza tra popolazione ursina e popolazione umana. Omissioni gravissime si sono succedute nel corso del tempo, con un sostanziale abbandono negli ultimi anni di ogni forma di prevenzione, informazione, formazione dei cittadini e dei turisti. Tutto ciò non è più rinunciabile. Continuiamo ad essere preoccupati e sbigottiti dalla mancanza di elementari misure, come quella del divieto di accesso alle zone in cui è noto da tempo il fenomeno della stanzialità delle femmine con i cuccioli, nonché di quelle che registrano una presenza elevata di esemplari".