Dal Pnrr al taglio delle tasse, Meloni: "Presidenzialismo e autonomia nel nostro programma"
La presidente del Consiglio presente oggi (26 maggio) in videoconferenza per il Festival dell'economia di Trento: “Meglio tagliare il cuneo che il salario minimo legale. Evasione fiscale? Noi non vogliamo gettare la spugna. Sono diventata secchiona perché ero una persona insicura”
IL VIDEO Ecco cosa ha detto
TRENTO. Dal Pnrr al taglio delle tasse, ma anche la situazione in Emilia Romagna e i rapporti con la Francia. Sono questi alcuni dei temi che sono stati trattati dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presente oggi (26 maggio) in videoconferenza per la 18esima edizione del Festival dell'economia di Trento.
"L'impatto del taglio che stiamo realizzando è diverso da quello fatto dai miei predecessori, e non è finito – ha spiegato –. Il taglio della tassazione sul lavoro deve essere la priorità". Il taglio del cuneo contributivo deciso con la manovra e con il decreto del primo maggio "ha un impatto importante con l'inflazione galoppante - ha aggiunto -. È la cosa più importante che si può fare in questa fase. Non è tutto: la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente".
Non è mancato anche il riferimento al Pnrr. "Il Pnrr riguarda soprattutto la messa in sicurezza, è un fondo strategico" per gli imprevisti. "La messa in sicurezza del territorio è priorità assoluta".
Sull’inflazione la premier sostiene, "abbiamo salari da fame, si dice che bisogna immaginare un salario minimo legale e poi di abbassare il cuneo e rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang".
Riguardo la lotta all'evasione fiscale “noi non vogliamo gettare la spugna".
In manovra infatti "abbiamo assunto 3.900 nuovi funzionari per l'Agenzia delle entrate così come siamo stati i primi a prevedere una norma contro le aziende apri e chiudi. Questa battaglia è stata più simile a una caccia al gettito. Penso che si debba andare a combattere sulla grande evasione, penso alle frodi sull'Iva, allo Stato che patteggia miliardi di euro chiedendo il rientro di milioni, con una disponibilità che non dimostra coi piccoli commercianti".
Si è parlato anche di riforma istituzionale. "Ascoltiamo tutti ma partiamo da due principi irrinunciabili: la stabilità di governi e legislature, che è la cosa più potente che economicamente si può costruire. E il rispetto del voto dei cittadini, articolo 1 della costituzione, la sovranità appartiene al popolo. Una riforma di questo tipo non è secondaria: è la cosa più importante che si può lasciare in eredità per il futuro".
Non è vera la narrazione per cui "FdI è per il presidenzialismo e la Lega per l'Autonomia: presidenzialismo e autonomia sono nel programma del centrodestra che vogliamo portare avanti da anni banalmente perchè ce lo hanno chiesto i cittadini e una volta che i cittadini si sono espressi le dobbiamo fare".
Nel suo discorso anche l’autonomia. "L'Autonomia differenziata rafforzerà la coesione nazionale, a differenza di quello che si dice, perché introdurremo i Livelli essenziali delle prestazioni, che sono il vero elemento di coesione e rafforzeremo le competenze di quelle regioni che sanno spendere meglio i soldi. Non mi stupisce che chi si straccia le vesti contro l'Autonomia differenziata in questi anni non è riuscito a spendere miliardi di fondi europei", ha aggiunto.
In un passaggio durante l'intervista a Maria Latella la presidente dichiara di essere "diventata secchiona perché ero una persona insicura e siccome ero anche orgogliosa ho usato quella debolezza cercando di trasformarla in un punto di forza. Sono sempre stata sottovalutata nella vita - ha concluso - ma questo può essere un punto di forza perché quando ti sottovalutano puoi anche stupire. Il racconto che fanno certi politici, cercando di dimostrare che sono altro dal genere umano non ha aiutato".