TRENTO. Le associazioni animaliste nei ricorsi chiedono di verificare la dinamica dell'aggressione dell'orsa Jj4 ad Andrea Papi, il runner di 26 anni morto il 5 aprile scorso.
Il Tribunale amministrativo, dunque, ha nuovamente accolto in via cautelare i ricorsi degli animalisti anche per quanto riguarda l'altro orso condannato a morte, Mj5
La sospensione delle ordinanze del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, viene prolungata fino al 27 giugno.
Il Tar terrà una nuova camera di consiglio, in calendario il 22 giugno 2023, l'udienza di merito è invece fissata per il prossimo 14 dicembre.
«Sebbene - spiegano le associazioni - vi sia motivo di ritenere che l'aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell'orsa (...) tuttavia non v'è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (...) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell'esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche».
«La misura dell'abbattimento consegue all'affermazione della pericolosità dell'animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell'impugnato decreto, né nei due pareri dell'Ispra» visto che «nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo», precisano le associazioni.
Dopo quella manifestata dalla Lav, soddisfazione anche da parte di Enpa, Leidaa e Oipa: «Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative», affermano le tre associazioni.
«Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c'è alcuna necessità di abbattere JJ4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche».
Secondo Enpa, Leidaa e Oipa, «si è cercato, con la prepotenza, d’imporre un provvedimento di abbattimento che non ha nessun fondamento perché le alternative praticabili ci sono».
«Lo abbiamo in parte già dimostrato e nelle prossime settimane lo dimostreremo ancora di più. Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento ieri abbia insistito sull’abbattimento come se fosse l’unica soluzione possibile e che il ministero dell’Ambiente si sia “chiamato fuori” dalla decisione sulla vita dell’orsa, patrimonio dello Stato», concludono le associazioni.
Nel diffondere la notizia ha esultato la Lav: "Il 14 dicembre - scrive la Lega antivivisezione - ci sarà l’udienza di merito del Tar, ritieniamo che fino a questa data Jj4 e Mj5 non possano essere uccisi.
Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav depositerà il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese. Una nuova vittoria, le due vite sono salve", scrive l'associazione animalista.
Per parte sua, l'Aidaa, commenta: «Come era nell'aria il Tar del Trentino ha deciso di rinviare di circa un mese la decisione finale sulla sorte dell'orsa Jj4 (rinchiusa a Casteller) e Mj5 per poter concludere la discussione sui ricorsi relativi la seconda ordinanza di abbattimento degli orsi del presidente Fugatti.
Ne prendiamo atto e confermiamo che come Associazione italiana difesa animali ed ambiente nei prossimi giorni presenteremo una richiesta di una visita veterinaria di veterinari indipendenti al fine di verificare lo stato di salute degli orsi presenti al Casteller richiesta che sarà motivata ed inviata alle autorità competenti già nella giornata di lunedi».
La vicenda dell'orsa Jj4, 17 anni, secondo la Provincia responsabile della morte del giovane Andrea Papi, 26 anni, a Caldes il 5 aprile scorso, ha scatenato molte proteste nel mondo animalista, ma anche frizioni politiche e un confronto fra Trento e Roma.
L'altro orso, Mj5, 18 anni, è finito nel mirino perché considerato l'autore delle lesioni subite da un escursionista in val di Rabbi, lo scorso il 5 marzo.
Fino all'individuazione genetica attribuita a questo episodio, Mj5 non si era mai reso protagonista di nessuna situazione problematica.