Affitto, contributo provinciale fino a 3.000 euro per le famiglie: tutto quello che c’è da sapere
Stanziati 1,5 milioni di euro garantendo la copertura della misura fino al 2025. Le domande di contributo potranno essere presentate dal 26 giugno al 15 settembre 2023
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TRENTO. Un aiuto alle famiglie per l'abbattimento del canone di locazione degli alloggi sul libero mercato. La Giunta guarda alle coppie under 35 e ai territori più distanti dai grandi centri nella definizione di una misura sperimentale che punta a favorire l’incremento della popolazione. "I nuclei familiari beneficiari riceveranno un contributo annuo standard di 2.500 euro, che potrà essere elevato a 3.000 euro in determinate condizioni" spiega l'assessore provinciale con delega alle politiche per la casa Giulia Zanotelli, che ha portato sui banchi dell'esecutivo questa iniziativa dopo il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali. Per questo motivo, sono stati stanziati 1,5 milioni di euro garantendo la copertura della misura fino al 2025.
"L'Amministrazione provinciale intende così assicurare pari sviluppo ed opportunità ai contesti urbani e rurali riequilibrando gli svantaggi esistenti tra i diversi territori del Trentino" commenta Zanotelli. Le politiche abitative provinciali si muovono, dunque, in piena sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030, che mirano a contenere la tendenza allo spopolamento delle zone più periferiche e al conseguente aumento della popolazione nelle aree maggiormente urbanizzate.
Le domande di contributo potranno essere presentate dal 26 giugno al 15 settembre 2023: termini, criteri e requisiti per l'erogazione del sostegno sono definiti in maniera puntuale dal bando approvato dalla Giunta. Per l’individuazione delle zone nelle quali viene attivato il contributo al pagamento dei canoni di locazione, la Provincia ha guardato alle zone distanti dai centri principali in cui le scelte di insediamento possono essere fortemente influenzate dalle difficoltà di collegamento ai servizi essenziali e, proprio per questo, sono a rischio spopolamento.
Per la selezione delle zone "periferiche e svantaggiate" in cui attivare il contributo, si è fatto riferimento alla Strategia nazionale delle aree interne, una politica nazionale innovativa di sviluppo e coesione territoriale. Sono stati dunque presi in considerazione tutti i Comuni trentini periferici e ultraperiferici, nonché i comuni classificati come intermedi con un indice di spopolamento decennale superiore al 3%.
Sono stati inoltre inclusi i comuni più distanti dal comune sede della propria Comunità di Valle/Territorio Val d’Adige e i comuni qualificati come zone montane maggiormente svantaggiate, secondo un vigente regolamento provinciale. Gli interessati vi dovranno trasferire la residenza - in un alloggio in locazione sul libero mercato - nel corso del 2023.
Per favorire una presenza quanto più possibile stabile dei nuovi nuclei nelle realtà distanti dai grandi centri e a rischio spopolamento, è stato indicato tra i requisiti di accesso al contributo una soglia minima e massima della condizione economica patrimoniale familiare (maggiore di 0,23 e non superiore a 0,41) in modo da rivolgere l’incentivo alla fascia "grigia" della popolazione, che è in grado di gestire una locazione sul libero mercato e una scelta abitativa dislocata rispetto ai servizi principali.
L'importo del contributo standard di 2.500 euro l'anno potrà essere maggiorato - di 250 o 500 euro - fino alla somma massima di 3.000 euro, qualora il nucleo sia formato da giovani o coppie di giovani under 35, oppure se il comune di destinazione rientra tra quelli a maggior spopolamento decennale.