Tribunale / Media

Quando un selfie costa caro: a processo con l’accusa di ricettazione un tiktoker ventenne

Si era fatto un selfie (per precisione, le immagini erano tre) su un’auto di grossa cilindrata (Audi A4). Le foto sono arrivate anche alle forze dell'ordine, che lo hanno indagato per ricettazione: la vettura sulla quale si era immortalato risultava essere oggetto di furto. Nega contatti con i ladri (foto di repertorio)

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di Marica Vigano'

TRENTO. È un selfie costato molto caro, quello scattato da un ventenne in un parcheggio e subito postato sui social. Pare una ovvietà, ma è bene ribadirlo: quando un'immagine viene pubblicata sul web è difficile fermarla e potenzialmente può raggiungere chiunque, anche se il profilo è "privato".

Il giovane, che si autodefinisce "tiktoker" e dunque ha una certa dimestichezza con i contenuti social, si era fatto un selfie - per precisione, le immagini erano tre - su un'auto di grossa cilindrata. Le foto sono arrivate anche alle forze dell'ordine, che lo hanno indagato per ricettazione: la vettura sulla quale si era immortalato risultava essere oggetto di furto. Ora il tiktoker è a processo: nega ogni contatto con i ladri (che sono stati denunciati) e soprattutto sostiene di non aver mai avuto nella propria disponibilità quell'auto.

La macchina rubata. È una Audi A4 l'auto oggetto di furto, avvenuto nel 2020. Si tratta di un veicolo nuovo, sparito da una concessionaria della Rotaliana una settimana prima della data dei selfie. Per quel furto gli investigatori erano riusciti a chiudere presto il cerchio, identificando i responsabili.

Il selfie galeotto. Le foto sono state scattate in un parcheggio di Gardolo, dove l'imputato - come ha riferito egli stesso al giudice - è solito trovarsi con la compagnia. Quel giorno era assieme ad un amico e aveva notato l'Audi nuova fiammante in mezzo alle altre vetture in sosta. Essendo un "tiktoker" sempre in cerca di nuovi contenuti - ha detto - ha fatto le foto fingendo che la macchina fosse sua. Nelle tre immagini si vede il ventenne che fuma appoggiato all'auto e seduto all'esterno del mezzo. La portiera era semiaperta perché - come emerso in aula - l'auto era stata danneggiata dai ladri. Secondo la difesa, l'Audi sarebbe stata abbandonata nel parcheggio e il ventenne tiktoker si è limitato a scattare le foto.

L'accusa di ricettazione. Per gli inquirenti, invece, la presenza del giovane accanto all'auto non sarebbe stata casuale. Sostiene l'accusa che l'imputato fosse al corrente che quell'Audi era rubata e, dunque, di aver acquistato, ricevuto o occultato il bene oggetto di furto per procurare profitto a sé o ad altri. Di qui l'accusa di ricettazione, reato che prevede la reclusione fino a otto anni.

Il processo. Gli investigatori sono arrivati al nome del tiktoker nell'ambito di un'indagine per un altro tipo di reato. Il ventenne era stato oggetto di perquisizione domiciliare, che ha avuto esito negativo. Per ulteriori accertamenti era stata acquisita copia forense del suo cellulare. Analizzando i contenuti, fra messaggi e foto, sono spuntati anche i selfie con l'Audi: inserendo la targa, gli investigatori hanno scoperto che si trattava di un mezzo rubato. Il giovane ha negato di aver mai avuto a che fare con la banda del furto. L'esito del processo è atteso in autunno.

(Foto: di repertorio)

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