Sait, tutti i magazzinieri licenziati a settembre 2022 devono essere reintegrati
Accolto il ricorso dei sindacati per condotta antisindacale che revoca la procedura di licenziamento collettivo. Il giudice ha contestato anche la tempistica relativa alla proposta ad ogni singolo magazziniere di cessione del contratto a Movitrento poiché «lesiva delle prerogative sindacali»
PRIMA SENTENZA Il Tribunale annulla 17 licenziamenti di magazzinieri
OPPOSIZIONE Sait non ci sta e ricorre contro l’annullamento dei licenziamenti
LICENZIAMENTI Sait nella bufera per i licenziamenti dei magazzinieri
LA ROTTURA Sait, nessun accordo
TRENTO. Sait dovrà reintegrare tutti i magazzinieri licenziati a settembre 2022. Lo prevede il decreto del giudice Giuseppina Passarelli del Tribunale di Trento che ha accolto il ricorso di Filcams, Fisascat e Uiltucs per condotta antisindacale, revocando così la procedura di licenziamento collettivo.
Le tre organizzazioni sindacali seguite dagli avvocati Alberto Ghidoni, Laura Bianchi, Giordano Stella, Alessio Giovanazzi e Federico Fior nel loro ricorso avevano contestato, tra le altre questioni, il fatto che il Consorzio si fosse sempre opposto al confronto con le tre sigle, non permettendo a queste dunque di svolgere a pieno il loro ruolo a tutela dei lavoratori, ma anche la tempistica proposta di cessione del contratto a Movitrento e la genericità e incompletezza delle informazioni sulla procedura.
Il giudice, accogliendo il ricorso di Filcams, Fisascat e Uiltucs accerta il comportamento antisindacale di Sait «consistita nell'aver impedito al sindacato di interloquire, come sarebbe stato suo diritto, nella delicata fase di formazione della decisione di procedere al licenziamento collettivo, non prospettando fin da subito la possibilità di ricorre a strumenti alternativi». In buona sostanza i sindacati sono stati messi da Sait di fronte ad una decisione già assunta e definita, senza poter di fatto in alcun modo confrontarsi su strade alternative al licenziamento.
«Ai sindacati - scrive il giudice - non è stato permesso di adempiere alla propria funzione istituzionale. Sait, inoltre, non ha reso una comunicazione sufficiente per l'individuazione della platea di lavoratori interessati alla procedura di licenziamento». Il giudice contesta anche la tempistica, eccessivamente ridotta, relativa alla proposta ad ogni singolo magazziniere di cessione del proprio contratto a Movitrento, «lesiva delle prerogative sindacali». Erano disponibili appena 15 giorni, infatti, tra la data di comunicazione di avvio della procedura di licenziamento, e il termine ultimo entro il quale i magazzinieri dovevano accettare la cessione del contratto alla ditta appaltatrice. Una scelta che allora i sindacati avevano definito un inaccettabile «prendere o lasciare».
Il decreto - precisa la nota - revoca la comunicazione di licenziamento e obbliga il Consorzio a reintegrare tutti i lavoratori licenziati. I segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Stefano Pichetti, esprimono soddisfazione per la decisione del Tribunale «che conferma la correttezza della nostra tesi e di fatto ribadisce che quei licenziamenti sono stati messi in atto in modo scorretto, limitando attraverso la condotta antisindacale, i diritti dei lavoratori. È un pronunciamento importante anche perché dal nostro punto di vista ribadisce che i dipendenti non sono semplici numeri di cui disfarsi velocemente quando si ritiene non siano più utili. Esistono diritti che vanno rispettati e regole da seguire che devono valere per tutti».